Grease – Rise of the Pink Ladies

Dal 7 aprile 2023 si torna alla Rydell High School con la prima, entusiasmante, stagione di Grease- Rise of the Pink Ladies, serie prequel del cult del 1978 con protagonisti Olivia Newton-John e John Travolta, Grease.
Il teen drama musicale, disponibile su Paramount+, è ambientato quatto anni prima degli eventi narrati nel film originale e, come suggerisce il titolo, è incentrato sulla nascita dell’esclusivo club delle Pink Ladies, di cui faranno parte le iconiche Rizzo, Jan, Marty e Frenchy, attraverso il punto di vista di quattro intraprendenti adolescenti, che si ribellano alle regole conservatrici dell’ambiente accademico.

La serie sembra essere un interessante ponte tra la società “vecchio stile” e i problemi che le giovani donne si trovano ad attraversare ancora oggi: osservare ragazze che si comportano in modo imprevedibile e “poco femminile” per alcuni può essere ancora uno shock. E così una serie televisiva con protagoniste quattro adolescenti negli anni ’50 riesce a parlare alle nuove generazioni, mantenendo un rimo vivace e divertente.

Grease: Rise of the Pink Ladies tratta inoltre temi quali il razzismo, le disparità di genere, gli stereotipi, la sessualità, la solidarietà femminile, il tutto arricchito da divertenti e colorati numeri musicali. Perché quello che rende Rise of the Pink Ladies uno spettacolo di puro intrattenimento sono proprio i suoi momenti da musical vero e proprio: le canzoni si susseguono numerose in ogni episodio, le coreografie sono intricate e congegnate alla perfezione, così come il cast si destreggia con grande maestria passando in pochi secondi dal parlato al cantato.

Ponte 25 aprile: le migliori destinazioni in Italia ed Europa

Il 2023 è l’anno dei ponti. Bastano solo 4 giorni di ferie per poter godere di ben 30 giorni di vacanza. Un’opportunità quasi irripetibile per gli appassionati dei viaggi. Complice un fortunato incrocio tra festività che cadono in giorni infrasettimanali ed il vicino week-end, senza dubbio questo è l’anno in cui la valigia deve essere sempre pronta, anche solo per una mini gita fuori porta.

Il ponte del 25 aprile è tra i momenti più belli dell’anno per organizzare una mini vacanza all’insegna dello svago e della scoperta, momento ideale per un week-end lungo di primavera.

Malaga ad esempio è una città unica al mondo, colorata e solare, il cui volto è in costante evoluzione. Qui nacque il pittore Pablo Picasso, il quale si stabilì con la sua famiglia nei primi 10 anni della sua vita. Il centro storico ad oggi è stato completamente rinnovato, così come il suo porto. In concomitanza sono stati aperti una gran quantità di musei ed attrazioni culturali che l’hanno resa un polo turistico di rilievo, al pari di Barcellona. L’essenza di questa città è l’alternanza tra i resti moreschi e romani e la modernità. Tutto è in perfetto equilibrio, espresso in una sapiente fusione armonica di elementi così diversi fra loro, come il colorato cubo del Centro Pompidou, la fortificazione araba del Castello di Gibralfaro, la famosa spiaggia Playa de la Malagueta e l’area verde Málaga Park. Il periodo migliore per avventurarsi a Malaga è proprio tra aprile e maggio, quando si può godere di un clima mite e non eccessivamente caldo.

Capitale europea della cultura, Matera è celebre per i suoi sassi di calcarenite che risplendono sotto la luce calda del sole del Mezzogiorno. Descrivere questa città è riduttivo, in quanto le sue stradine accompagnano i visitatori in un viaggio sempre nuovo, tra virtuose botteghe artigiane e scorci davvero incantevoli. Ricorda per molti aspetti un presepe, un labirinto vivace di sassi e case ammassate in cui avere il privilegio di perdersi. La sua storia parte da molto lontano, più precisamene nel periodo del paleolitico e neolitico. Alcuni resti d’insediamenti umani sono ancora visibili nella Murgia Materana. Divenuta Patrimonio Mondiale UNESCO nel 1993 è la prima città del Meridione ad ottenere questo meritato riconoscimento. In estate le temperature sono poco sopportabili, il suggerimento anche qui è di intraprendere un cammino senza tempo nella stagione più mite.

Terra selvaggia, di leggende epiche come quella del misterioso mostro di Loch Ness, e di eroi del livello di Sir William Wallace, la Scozia e Edimburgo si contraddistinguono per i suoi paesaggi naturalistici e le viste mozzafiato di scogliere imponenti e distese di brughiere. Qui si respira l’aria dell’Oceano, che si spinge dalle estremità del Grande Nord. Imperdibili il Castello di Edimburgo, che svetta dalla Old Town, e una delle 7 colline edimburghesi, Calton Hill, all’interno del territorio dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. In questo luogo si trova l’Osservatorio astronomico reale, con il suo telescopio più grande della Scozia. Edimburgo è anche questo: un fiorire di menti e scienze. Il Monumento a Dugald Stewart ricorda che da queste parti di mondo il movimento di pensiero illuminista ha dato il suo forte contributo alla società. Di rara bellezza soprattutto al tramonto, questa rotonda neoclassica rappresenta di gran lunga l’opera scultoria più visitata di tutta la città.

Famosa per essere il Giardino di Francia e la culla della lingua francese, la Valle della Loira è un territorio a dir poco fiabesco, che lascia i suoi ospiti sbalorditi. Patrimonio Mondiale dell’Unesco come “paesaggio culturale” dal 2000, è un susseguirsi di castelli, ben 22, e deliziosi giardini. In questi luoghi viene prodotta la maggior quantità di vini bianchi, tra cui si annoverano i secchi del calibro di Sancerre, Pouilly-Fumé e Chenin Blanc. Per questa ragione si può scegliere di approfondire la conoscenza attraverso incredibili itinerari del vino. Dal 25 aprile partirà inoltre l’edizione 2023 del celebre Festival del Giardino di Chaumont-sur-Loire, il kermesse internazionale dei giardini che mostra le creazioni paesaggistiche e le più recenti sperimentazioni contemporanee in materia dal 1992. Davvero un bel vedere.

Da grande farò…il Food and Beverage manager

Il Food and Beverage Manager è il responsabile di tutte le attività legate alla ristorazione all’interno di strutture organizzative particolarmente complesse ad elevato livello di servizio, come hotel e altre strutture ricettive.

Grazie alle sue competenze manageriali si occupa, in linea generale, della pianificazione del budget, dell’approvvigionamento delle materie prime, della gestione del personale di servizio e del controllo della qualità dei prodotti.

In sostanza, gestisce tutte le attività legate alla ristorazione, sia di strutture alberghiere che ristorative.

Nell’albergo o nel ristorante dove presta la sua attività, è responsabile inoltre del servizio banchetti, riunioni e colazioni di lavoro, in qualità di promotore e di fornitore del servizio stesso. Il Food & Beverage manager ha il compito di garantire, per il settore di propria competenza, il rispetto dell’immagine della struttura ricettiva, dal punto di vista dell’efficienza e degli standard qualitativi.

Di cosa di occupa?

Se vogliamo entrare più nello specifico alcune mansioni che svolge sono:

  • Definire il budget e gestire i costi
  • Controllare la qualità dei prodotti e servizi
  • Far rispettare le norme igieniche e di pulizia
  • Organizzare gli eventi (come buffet, cerimonie o convegni)
  • Gestire i rapporti con i fornitori


Le principali attività riguardano quindi la definizione del budget e il controllo dei costi; il controllo del rispetto degli standard di qualità dei prodotti-servizi; il controllo dell’igiene di locali, attrezzature da cucina, impianti destinati alla preparazione, conservazione e consumo di cibi e bevande.

Si può occupare direttamente della organizzazione di eventi non ordinari, quali ad esempio buffet, meeting, convegni, cene a tema, ecc.

In tal senso cura l’allestimento del buffet per ogni occasione conviviale, supervisionando i menù, l’allestimento dei piatti ed effettuando sopralluoghi sul luogo dove verrà svolto l’incontro.

Definisce, propone ed esegue il budget della funzione ristorazione, d’intesa con il direttore ed il responsabile marketing, se presenti. Appronta i piani di approvvigionamento e definisce il livello qualitativo e quantitativo delle scorte minime. Fissa gli standard di peso dei cibi e delle bevande in collaborazione con il cuoco, permettendo appropriati controlli sui costi e sulle quantità.

Seleziona e controlla i fornitori perseguendo il giusto punto di equilibrio qualità/prezzo. Redige, in collaborazione con il personale di cucina i menù del giorno e dei banchetti, organizza i reparti, lo stoccaggio delle merci e sovrintende ai piani di sanitizzazione dei locali. All’interno di una struttura alberghiera coordina il lavoro con i capi servizio di cucina, bar, sala ristorante e cura l’esecuzione del servizio in camera.

Verifica il grado di soddisfazione della clientela e appronta eventuali correttivi per migliorare l’efficienza del servizio.


Sbocchi professionali

Generalmente un F&B Manager lavora nel settore turistico-alberghiero, nei ristoranti degli hotel, dei resort e dei villaggi turistici, nei ristoranti a bordo delle navi da crociera. Questo tipo di figura può inoltre trovare opportunità nel settore della ristorazione in generale, come ad esempio in grandi ristoranti con servizio banchetti e ricevimenti o imprese di catering.

L’orario di lavoro non è mai fisso, in quanto dettato dagli orari di servizio del ristorante (colazioni, pranzi e cene), e il F&B Manager deve spesso lavorare anche la sera, nei giorni festivi e nei weekend.


Come diventare Food and Beverage manager?

Per diventare Food&Beverage Manager ovviamente servono delle competenze specifiche, come saper gestire la parte economica di un hotel o un ristorante, conoscere il mondo della ristorazione, saper coordinare il personale di servizio, essere in grado di sapere quante persone servono per un determinato compito e molto altro.

Le conoscenze richieste sono di tipo tecnico e organizzativo, essendo una professione con livelli di responsabilità elevati. Costituiscono titolo preferenziale la laurea in economia del settore turistico, la frequenza di corsi di specializzazione (esistono corsi per la qualifica di Food&Beverage Manager) , buona esperienza nel settore; conoscenze in ambito economico gestionale e relative alla preparazione di cibi e bevande; conoscenza di almeno due lingue straniere.

Lavoro stagionale estivo: quando è il momento migliore per candidarsi?

Un lavoro stagionale è un'ottima possibilità per guadagnare e fare esperienza.

Un'opzione sempre più popolare per studenti, neo-diplomati e in generale per chiunque cerchi un'occupazione temporanea durante la bella stagione.

E' però importante sapere quando candidarsi per avere maggiori possibilità di successo.


Un lavoro stagionale estivo è un'occupazione temporanea, solitamente tra maggio/giugno e settembre/ottobre. Per tutti i giovani che desiderano fare esperienze di lavoro e di viaggio, in Italia e all’estero, sono davvero tante le opportunità offerte che richiedono un impegno limitato nel tempo, con contratti di tipo differente: dal tempo determinato alle varie tipologie di collaborazioni occasionali.

La maggior parte dei lavori stagionali estivi è comunque a tempo pieno, anche se alcune posizioni possono essere a tempo parziale o con turni flessibili. I salari possono variare a seconda dell'azienda, della posizione e delle qualifiche, fino all’esperienza già maturata nel ruolo per cui ci si propone e, per chi intende spostarsi all’estero, al livello di conoscenza delle lingue straniere.

Insomma, i lavori stagionali estivi possono essere una buona occasione per guadagnare soldi extra, acquisire esperienza lavorativa e fare nuove conoscenze.

Inoltre, sono una grande opportunità per scoprire nuove passioni e interessi, o per sfruttare le proprie competenze esistenti in un nuovo contesto.

Se si desidera sfruttare questa possibilità, è importante candidarsi nei momenti giusti e cercare posizioni aperte in anticipo.

In quali settori cercare lavoro stagionale estivo
Il lavoro stagionale estivo è legato alle esigenze dei diversi settori, in particolare, in quelli del turismo, dell'osipitalità e della ristorazione. Ma tante sono le offerte di lavoro legate anche a parchi divertimento, parchi faunistici e acquari, nel settore educativo, in quello agricolo o della grande distribuzione.

Ecco quali sono i migliori lavori stagionali estivi:

Lavoro stagionale nel turismo
Tra le principali opportunità di lavoro stagionale nei villaggi turistici, negli hotel e nelle navi da crociera troviamo:

-animatore turistico: organizza la giornata dei villeggianti programmando attività sportive e ricreative per rendere la vacanza piacevole e divertente per tutti gli ospiti. Si può trovare lavoro anche senza esperienza grazie alla motivazione, alla simpatia, alle doti comunicative e all'attitudine al lavoro di squadra;

-fotografo nei villaggi turistici: per immortalare i momenti più belli della stagione e vendere le foto ai villeggianti;

-personale della struttura turistica: collaboratori stagionali per gestire e far funzionare la struttura, ad esempio receptionist, facchini, portieri notturni, camerieri, baristi, personale di cucina (chef, pasticceri, aiuto cuochi, lavapiatti, sommelier, barman), addetti alle pulizie e alla manutenzione, musicisti, estetiste e massaggiatori nelle spa, commessi nei vari negozi;

-bagnino o assistente ai bagnanti: per stabilimenti balneari, ma anche hotel, villaggi e resort con piscina (indispensabile il brevetto da bagnino di salvataggio);

-istruttore sportivo: istruttore di fitness (acquagym, pilates, aerobica, yoga), istruttore di windsurf e vela al mare o al lago (è indispensabile avere una adeguata formazione o una qualifica professionale abilitante).

Lavoro stagionale nella ristorazione
Bar, ristoranti, pizzerie e gelaterie offrono parecchio lavoro durante i periodi di vacanza, specialmente nelle località turistiche. Nello specifico, si tratta delle figure di:

-cameriere;

-barista;

-aiuto cuoco;

-pizzaiolo;

-gelataio.

Si tratta di lavori in cui molto spesso non è necessario avere esperienza. Fondamentali sono però la buona capacità relazionale, la predisposizione al lavoro di gruppo e la conoscenza dell'inglese o di altre lingue straniere a seconda della località.

Lavoro stagionale in agricoltura
Anche nel settore agricolo ci sono varie opportunità di lavoro stagionale per la raccolta di frutta e verdura. Nello specifico, la richiesta di lavoratori stagionali in agricoltura si concentra nel periodo del raccolto, in cui in poche settimane si devono raccogliere i frutti di tutta la stagione.

In molte aree poi, c'è sempre bisogno di operai agricoli per la vendemmia o per la raccolta delle mele, ma anche per la cernita e lo stoccaggio di frutta e ortaggi da destinare alla distribuzione o alla lavorazione. Ma ci sono anche tante piccole aziende agricole e caseifici che hanno bisogno di aiutanti stagionali, anche senza esperienza.

Quando candidarsi per un lavoro stagionale estivo?

-Turismo e ospitalità: il momento migliore per candidarsi è a partire da marzo/aprile, quando le imprese iniziano a pianificare la stagione estiva;

-Agricoltura: il momento migliore per candidarsi dipende dalla zona in cui si cerca lavoro e dalle colture che si intendono raccogliere. In genere, la stagione di raccolta inizia a partire da maggio/giugno, quindi è consigliabile candidarsi almeno un mese prima, a partire da aprile;

-Eventi all'aperto: come festival, concerti e fiere, molto popolari durante la stagione estiva. Il momento migliore per candidarsi è a partire da marzo/aprile, quando le imprese iniziano a pianificare gli eventi estivi;

-Sport estivi: il momento migliore per candidarsi dipende dalla zona in cui si cerca lavoro. In genere, è consigliabile candidarsi a partire da marzo/aprile.

Il consiglio, quindi, è di iniziare a consultare con attenzione gli annunci di lavoro a partire dal mese di marzo. Prepara quindi tutto il materiale necessario per candidarti, come curriculum vitae e lettera di presentazione aggiornati.

Terza stagione di LoL: Chi ride è fuori

È di nuovo quel periodo dell’anno in cui ad un gruppo di comici viene chiesto di affrontare la più difficile sfida tra tutte: non ridere, ma far ridere gli altri.

La terza stagione di LOL: Chi ride è fuori è disponibile in streaming su Prime Video dal 9 marzo 2023.

Annunciati da tempo, i concorrenti di LOL 3 sono dieci: Herbert Ballerina, Fabio Balsamo, Luca Bizzarri, Cristiano Caccamo, Paolo Cevoli, Marta Filippi, Nino Frassica, Paolo Kessisoglu, Brenda Lodigiani e Marina Massironi.

Il meccanismo della terza stagione non cambia rispetto alle due precedenti ed allo speciale natalizio del 2022. I dieci comici, dentro un teatro e sotto l’occhio delle telecamere, devono resistere per sei ore senza ridere, ovviamente provocando la risata negli altri.
I conduttori del programma, Fedez e Frank Matano, osservano dalla Control Room l’andamento del gioco: quando qualcuno ride scatta l’ammonizione, seguita alla seconda risata dall’eliminazione. Il concorrente escluso può quindi raggiungere la Control Room e seguire il resto del gioco a fianco dei due conduttori, ma eventualmente può anche intervenire in teatro per provocare la risata di chi è ancora in gioco. Alla fine delle sei ore, deve rimanere solo un vincitore, a cui va il premio di 100.000 euro, che sarà devoluto in beneficenza.

In tutto 6 puntate, alla guida delle quali, anche in questa terza stagione, troviamo Fedez e Frank Matano (host dalla seconda stagione, ma anche concorrente della prima edizione e dello speciale natalizio). I due sono affiancati dalla special guest Maccio Capatonda, vincitore della seconda edizione ed a cui va il compito di disturbare i partecipanti ed indurli a ridere.

Diversamente da quanto si possa pensare, l’umorismo è una cosa seria, almeno quello intelligente, perché far ridere non è così scontato. Una buona battuta, un buon monologo, richiedono tempo e studio...e tanti professionisti della risata tutti insieme ne sono un'esempio più unico che raro.

Detto ciò...buone risate e tutti!

I Campi di Volontariato con Legambiente 2023

Se hai voglia di vivere un’esperienza fuori dal comune e di cambiare il tuo stile di vita per renderlo compatibile con la salvaguardia del nostro Pianeta, non puoi perdere l’opportunità di partecipare ai Campi di Volontariato di Legambiente. Ci sono tanti campi aperti per il 2023 che aspettano solo te!

Un'esperienza che ti permetterà di conoscere luoghi e persone diverse, oltre che renderti utile. Un'esperienza di viaggio alternativa, ma estremamente ricca di valore e significato.

Cosa sono i Campi di Volontariato di Legambiente?

I Campi di Volontariato o Work Camps non sono altro che progetti di tutela e valorizzazione del territorio che consistono in un’esperienza di vita comune con gli altri volontari che vi partecipano.

Per 10-15 giorni, i partecipanti condividono spazi, lavoro, pasti e divertimento, dedicando energie e tempo al volontariato.

I Campi si svolgono prevalentemente d’estate, ma ogni tanto è possibile trovare progetti attivi anche nel resto dell’anno. In particolare, per quest'anno, Legambiente ha attivato diversi Campi di volontariato, per il periodo di Pasqua, in Sardegna, Toscana e Piemonte. Li trovi tutti a questo link!

Normalmente il numero standard di partecipanti è di 8-15 persone, tuttavia, a seconda del progetto e delle sue finalità, vi possono partecipare da 2 a 20 volontari. Inoltre, entro il 24 aprile di ogni anno, un gruppo da 6-15 persone può prenotare un campo intero.

Sai che puoi partecipare sia in Italia che all’estero?

In Italia, i Campi vengono organizzati dai circoli di Legambiente, mentre all’estero sono promossi dall’Alliance of European Voluntary Service Organisation, uno dei più grandi network internazionali di volontariato di cui Legambiente fa parte.

Per avere maggiori informazioni sul network e i campi di volontariato visita il sito www.alliance-network.eu/international-volunteering/workcamps/.

L’età dei volontari nei campi può variare a seconda del progetto:

Campi per minorenni (dai 14 ai 17 anni)
Puoi chiedere informazioni ai seguenti recapiti:
Telefono: 06 86268324
E-mail: volontariato@legambiente.it
Campi per maggiorenni (dai 18 ai 26 anni)
Puoi chiedere informazioni ai seguenti recapiti:
Telefono: 06 86268324/326/403
E-mail: volontariato@legambiente.it
Campi misti dai 16 ai 26 anni
Campi per famiglie con bambine e bambini a partire dai 4 anni
Puoi chiedere informazioni ai seguenti recapiti:
E-mail: volontariato@legambiente.it

Ecco alcune cose che dovresti sapere prima di iscriverti

Per partecipare alle attività di volontariato nei Campi di Legambiente bisogna munirsi della tessera associativa, che può essere fatta presso il circolo di Legambiente più vicino a te o online al link www.legambiente.it/iscrizione-newsletter/ .

Dopo aver fatto la tua tessera non ti resta che prendere nota dei progetti che ti interessano maggiormente consultando il database e compilare il modulo di prenotazione. Completata la procedura, riceverai una mail con tutte le informazioni logistiche e di contatto necessarie relative al campo che hai scelto.
Un consiglio è quello di selezionare più scelte nella stessa domanda o di compilare due domande separate (se vuoi fare richiesta per un campo in Italia e uno all’Estero), in modo da avere più possibilità di avere il tuo posto!

Per avere maggiori informazioni sui Campi all’Estero puoi contattare Legambiente ai seguenti recapiti:
Telefono: 06 86268323
E-mail: outgoing@legambiente.it

Mentre il contributo per i Campi in Italia varia in base al progetto, per i Campi all’Estero è richiesta una quota di partecipazione pari a 140 euro. Questa somma serve a coprire le spese del settore Volontariato di Legambiente e deve essere versata prima di fare richiesta all’associazione ospitante.

Ora sai tutto ciò che ti serve per fare la tua domanda ai Campi di Volontariato previsti per il 2023, scegli quello più adatto a te tra i 300 disponibili!

Per qualsiasi informazione relativa alla partecipazione ai Campi in Italia e all’Estero visita il sito di Legambiente.

Toscana in auto: 5 tappe imperdibili!

Si avvicinano le vacanze di Pasqua e lunghi weekend, come il ponte del 25 aprile, in più è arrivata la primavera...l'occasione è quindi quella giusta per pensare a come trascorrere questi pochi giorni di vacanza alla scoperta di itinerari inconsueti, ma vicini e decisamente imperdibili.

Gli itinerari in automobile sono da sempre molto gettonati e scelti da chi vuole intraprendere un viaggio alternativo e soprattutto non troppo costoso.

Anche in Italia si possono individuare itinerari davvero validi e interessanti e uno di questi è proprio la Toscana, fonte di paesaggi mozzafiato, borghi unici e sapori conosciuti in tutto il mondo.

Punto di partenza potrebbe essere Firenze, il capoluogo toscano si può visitare anche in un solo giorno e può essere il punto di partenza ideale per esplorare la regione.

Uno degli itinerari più promettenti, partendo proprio da Firenze, potrebbe essere la Chiantigiana, o meglio la Strada regionale 222, che collega Firenze a Siena. Questa strada si snoda attraverso colline verdi e paeselli da favola che si trovano nel cuore della Toscana. Se come si dice, il bello di viaggiare risiede nel viaggio stesso, questa strada conferma questa tesi, essendo un percorso enogastronomico di tutto rispetto, la strada infatti costeggia vigneti famosi.

Arrivati nelle vicinanze di Siena, ci si può dirigere verso un'altra perla toscana: Monteriggioni, uno splendido comune medievale. La cinta muraria della cittadella è incastonata in un paesaggio da cartolina, tra dolci colline e casali isolati.

Un altro simbolo della regione e una nuova tappa del viaggio non può che essere San Gimignano. Tra le viuzze del centro si possono trovare locali di ogni tipo, dalle antiche locande ai ristoranti più moderni, fino a cantine con vini eccezionali.

La tappa successiva potrebbe essere la scoperta di Lucca, magari in bicicletta. Questa cittadina toscana merita senz'altro una visita, e il modo migliore potrebbe essere proprio parcheggiare l'auto e noleggiare una bicicletta (per 3 ore di pedalata il costo si aggira sugli 8 euro). Una volta noleggiata la bici si possono infatti percorrere i 5 km di cinta muraria che racchiudono la Città vecchia, attraversare parchi e ammirare in lontananza le Alpi Apuane.

L'itinerario potrebbe infine concludersi abbandonando la terra ferma per dirigersi a Piombino dove imbarcarsi su di un traghetto diretto all'Isola d'Elba. Se durante il periodo estivo l'isola viene presa d'assalto dai turisti, in primavera si trasforma in un paradiso per gli escursionisti. L'isola offre diversi itinerari vinicoli con degustazione, oltre a natura e paesaggi bellissimi, senza dimenticare la storia che portò qui Napoleone in esilio.

Incastrati 2

La serie di e con Ficarra e Picone è tornata su Netflix a marzo con una nuova stagione. Questo secondo capitolo della serie sarà anche l'ultimo, come annunciato dalla stessa piattaforma di streaming che ha rivelato che Incastrati 3 non ci sarà.

Dopo il successo del primo capitolo, Incastrati è però pronta a far divertire e incollare allo schermo gli spettatori della piattaforma con sei nuovi episodi, che ritroveranno Salvo Ficarra e Valentino Picone sia dietro che davanti alla macchina da presa, in qualità di registi, sceneggiatori e attori.

Anche questa nuova stagione sarà sempre in bilico fra la comicità tipica di Ficarra&Picone e i codici canonici del genere thriller su cui è basata tutta la serie.

La seconda stagione di Incastrati comincia laddove era finita la prima: Salvo e Valentino sono in pericolo di vita. I nostri due “eroi” si ritrovano, ancora, incastrati e intrappolati in una serie di vicende all’interno delle quali è arduo districarsi senza ferire i sentimenti delle persone che amano. A complicare le cose una sequenza infinita di colpi di scena e novità tra cui un duplice omicidio dietro il quale si nasconde un uomo misterioso, l’ingresso in scena di malavitosi stranieri, le complesse indagini sul “caso dell’omicidio Gambino” che non trovano soluzioni, i rapporti di coppia sempre più burrascosi fra Salvo, Valentino e le rispettive compagne.

Le piste ciclabili più belle d’Europa

Negli ultimi anni il numero di cicloturisti, ma anche di itinerari ciclabili, nel nostro vecchio continente è cresciuto esponenzialmente. A trainare le nazioni non ancora totalmente bike friendly sono gli stati del centro e nord Europa che possono già contare su migliaia di chilometri di ciclovie e di piste ciclabili attrezzate.

E' quindi possibile scoprire l'Europa percorrendo alcune delle sue piste ciclabili più belle: viaggiando dalla Spagna all'Italia passando dall'Austria, dalla Germania, dalla Francia e dal Regno Unito, ma anche da altre destinazioni europee!

Fare una classifica delle più belle d'Europa non è semplice perchè gli itinerari più classici sono molto diversi tra loro, per caratteristiche e ambientazione. Ciò che si può raccontare invece con certezza è che nel corso degli anni, sono state sviluppate in un'ottica sostenibile di sviluppo turistico dei territori e tutte, chi più e chi meno, vantano servizi per cicloturisti che andrebbero potenziati anche negli altri itinerari ciclabili europei.

Ciclovia del Danubio
È l'itinerario ciclabile più battuto d'Europa e si sviluppa lungo il corso del fiume Danubio. Questa ciclovia si sviluppa sia su piste ciclabili che su strade secondarie a bassa percorrenza attraversando le tre B, le tre capitali Bratislava, Budapest e Belgrado.
Lunghezza: 2860 km
Nazioni attraversate: Germania, Austria, Repubblica Slovacca, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria, Moldavia, Romania, Ucraina.
Da non perdere: le tre capitali Bratislava, Budapest e Belgrado, la Wachau - la valle del vino, il delta del fiume sul Mar Nero tra Romania e Ucraina che è anche patrimonio UNESCO, il suggestivo castello di Schoenbuehel e la bella capitale austriaca Vienna.

Ciclovia della Loira
Questo itinerario ciclabile si sviluppa interamente in Francia lungo il corso del fiume, dalla foce nell'Oceano Atlantico all'entroterra. La ciclovia della Loira è conosciuta con il nome di Loire à vélo, per i suoi numerosi castelli, per città importanti e interessanti da un punto di vista culturale come Nantes e per i numerosi servizi per cicloturisti.
Lunghezza: 750 km
Nazioni attraversate: Francia
Da non perdere: la piacevole Nantes, facile da girare in bici; i castelli come quello di Chambord, d'Amboise e Chenoncheau, la fortezza di Saumur e la città di Giovanna d'Arco, Orlèans. Non scordare poi di assaggiare un bicchiere del vino di Savennières.

Via Claudia Augusta
Questo percorso ciclabile inizia nella città di Augusta (Augsburg) in Germania e segue l'antico tracciato della strada romana terminata dall'imperatore Claudio nel 47 d.C. Dopo aver attraversato un tratto di Austria entra in Italia dal Passo Resia, segue la ciclabile della Val Venosta fino a Merano e la ciclabile dell'Adige fino a Trento. Nel capoluogo del Trentino la Via Claudia Augusta si dirama: una prima via scende lungo l'Adige fino poi raggiungere Ostiglia, la seconda via entra in Valsugana percorrendo prima la ciclabile e poi strade secondarie fino ad Altino, a pochi passi dal mare e Venezia.

Lunghezza: 750 km
Nazioni attraversate: Germania, Austria, Italia
Da non perdere: la bella ed elegante Augusta, punto di partenza del percorso; il lago di Resia con il suo campanile nell'acqua; il borgo fortificato di Glorenza in Val Venosta; Merano con il suo carattere austriaco; Trento e il suo castello del Buonconsiglio; i castelli di Beseno e Sabbionara d'Avio e poi, perchè no, un bel bicchiere di vino rosso o un Trento Doc nella piana rotaliana. In Valsugana poi approfittane per un tuffo nei laghi di Caldonazzo e Levico.

Ciclovia Alpe Adria
L'itinerario ciclabile dell'Alpe Adria si sviluppa tra Austria e Italia collegando la città di Salisburgo a Grado, sul Mar Adriatico. Il percorso attraversa le Alpi per poi scendere verso il mare e, da Tarvisio a Udine, segue il tracciato di una vecchia ferrovia. Questa particolarità porta i viaggiatori ad affrontare viadotti e suggestive gallerie.
Lunghezza: 412 km
Nazioni attraversate: Austria e Italia
Da non perdere: la magnifica città di Salisburgo con le sue innumerevoli attrazioni; Venzone, la città della lavanda friulana; Gemona con il suo Duomo e l'ottimo frico da degustare; la bella Udine e il mar Adriatico a Grado, Lignano e le altre località della riviera.

Via Verde Ojos Negros
Le Vias Verdes spagnole sono itinerari ciclabili ricavati da vecchi tracciati ferroviari. La Via Verde Ojos Negros è la più lunga di Spagna con i suoi 162 km circa (potrebbe presto essere allungata fino a 203 km) e si snoda nella regione di Valencia. La percorrenza di questo itinerario non richiede particolare allenamento se la si pedala dall'entroterra al mare. In caso contrario il dislivello da superare è di circa 1300 m.
Lunghezza:162 km
Nazioni attraversate: Spagna
Da non perdere: questo percorso ciclabile è interessante dal punto di vista paesaggistico e per la presenza di manufatti che ricordano il passato ferroviario: viadotti, ponti e gallerie. Inoltre, lungo l'itinerario, si incontrano alcune località interessanti come Segorbe con la sua cattedrale e i resti dell'acquedotto romano e Jèrica con il suo carattere arabeggiante.

Ciclovia Parigi - Londra

Uno dei classici tra gli itinerari ciclabili europei è la Parigi - Londra, l'Avenue Verte, che connette la capitale francese con quella del Regno Unito. La maggior parte del tracciato si sviluppa in Francia tra suggestivi castelli e villaggi pittoreschi. Il tratto inglese segue invece dei percorsi già esistenti appartenenti al National Cycle Route.
Lunghezza: 460 km
Nazioni attraversate: Francia e Regno Unito
Da non perdere: L'Avenue Verte, la Greenway che collega Parigi a Londra può vantare luoghi affascinanti, ricchi di Storia e cultura. In primo luogo non si può mancare di dedicare qualche giorno alla visita di Parigi e Londra, secondariamente si può godere del silenzio e dei colori delle campagne francesi, degli scorci sulle scogliere inglesi e dell'ospitalità dei villaggi del Sud dell'Inghilterra.

Ciclabile del Lago di Costanza
La Ciclabile del lago di Costanza è un itinerario ciclabile che segue il perimetro di questo bacino lacustre diviso tra Austria, Germania e Svizzera. Il percorso è di facile percorrenza ed è per questo che viene considerato anche adeguato alle famiglie.
Lunghezza: 270 km
Nazioni attraversate: Svizzera, Austria e Germania
Da non perdere: alcune esperienze e località da non perdere durante questo un viaggio in bici sono visitare l'isola di Reichenau che prende il nome dal monaco ideatore del primo manuale di giardinaggio, un pomeriggio al castello di Arenenberg, una mattinata al Museo Zeppelin di Friedrichshafen e un salto all'isola di Mainau.

Ciclovia della Drava
La Ciclovia della Drava ha il suo inizio in Val Pusteria, nella località di Dobbiaco e, dopo aver attraversato un tratto di Austria lungo il fiume, entra in Slovenia per terminare a Maribor. La ciclovia della Drava, e in particolar modo il tratto della ciclabile San Candido e Lienz, è uno dei percorsi più pedalati d'Europa. Da qualche anno un progetto propone di allungare questo itinerario ciclabile fino alla foce della Drava nel Danubio ma per ora non è ancora stato realizzato.
Lunghezza: 366 km
Nazioni attraversate: Italia, Austria e Slovenia
Da non perdere: pedalare nella Val Pusteria con le Dolomiti di Sesto che svettano sulla ciclabile, attraversare il ponte in legno di “Punbrugge", il Castello Hohenburg, fare un pochino di birdwatching lungo il fiume e passeggiare per le vie di Maribor.




The Whale

Commosso fino alle lacrime, lo sguardo della rivincita e del riscatto, Brendan Fraser vince il premio come miglior attore protagonista nella recente notte degli oscar, per il drammatico The Whale presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia, diretto da Darren Aronofsky da una pièce di Samuel D. Hunter.

Nel film Fraser è Charlie, un professore d'inglese chiuso nel suo piccolissimo appartamento, imprigionato in un corpo da trecento chili che lo tradisce ogni giorno di più. Ha tentato senza riuscirci di soffocare il dolore insopportabile per la morte dell'uomo che amava, sotto una quantità di cibo senza limiti. Ora che il suo cuore sta arrivando al capolinea ha un ultimo desiderio: riallacciare il rapporto con la figlia adolescente che ha abbandonato dieci anni prima per vivere il suo amore libero.

E a far brillare il film sono sicuramente la superlativa performance di Brendan Fraser, che domina con maiuscolo talento una gamma emotiva vastissima, e quella della giovane Sadie Sink (Max in Stranger Things, Fear Street), la figlia, che arricchisce di mille sfumature una parte non facile da gestire.

Il titolo di The Whale, la cui traduzione è «la balena», fa riferimento in modo figurato alla mole del protagonista ma anche al romanzo Moby Dick di Herman Melville, più volte citato in modo diretto e indiretto nella pellicola.

Che The Whale sia sostanzialmente un one-man show è piuttosto evidente, la struttura stessa della pellicola ruota attorno al fulcro del protagonista.

Brendan Fraser è stato lontano dalle scene per anni a causa di una sfortunata serie di problemi, con la pellicola di Aronofsky arriva quindi la sua occasione di riscatto ed è evidente come colga con grazia e intensità la rara opportunità di un ruolo che lo spinge ben oltre ogni sfida attoriale precedente, al punto da regalargli un oscar come miglior attore protagonista.