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Volontariato online…come diventare cittadino attivo direttamente da casa tua

Quasi tutto ormai è alla portata di click: possiamo ordinare la cena, fare la spesa, lavorare da casa, seguire un corso di cucina e perché no anche fare sport… allora perchè non fare anche volontariato online?

Tra le infinite opportunità che ci offre il web, esiste anche la possibilità di fare volontariato da remoto! Infatti chi ha voglia di donare un po’ del proprio tempo e delle proprie competenze può farlo semplicemente con l’ausilio di un computer o uno smartphone, dovunque sia, anche a km di distanza dall’associazione che sta aiutando. In più, questa nuova forma di volontariato permette a organizzazioni non profit medio-piccole, che non sempre dispongono dei budget necessari, di cogliere le potenzialità degli strumenti digitali, che oggi sono fondamentali per farsi conoscere e portare avanti i propri progetti.

Qualche esempio concreto? Si può fare volontariato online mettendo a disposizione le proprie competenze di videomaker, traduttore, di social media specialist, programmatore, copywriter e tanto altro! I volontari digitali si rimboccano le maniche come i volontari che operano sul campo, agendo però nel loro campo: quello del web!

Ma quali sono vantaggi del volontariato online?
Il volontariato digitale ha il grande vantaggio di essere inclusivo (chiunque può farlo, basta avere delle competenze nei settori richiesti), diffuso (si può fare la differenza da qualunque luogo), flessibile (ogni volontario può decidere di attivarsi quando può).

Come il volontariato tradizionale, anche quello digitale offre tanti benefici: è un’occasione per intraprendere un percorso di crescita sia a livello personale, che professionale, mettendo alla prova sul campo le proprie capacità, sviluppando le soft skills e – perchè no – arricchendo il proprio cv!

Come fare?

Esitono diverse opportunità di volontariato, rigorosamente online, che è possibile fare direttamente da casa:

  1. United Nations volunteering https://app.unv.org/. Se hai tempo da mettere a disposizione per il bene comune, ma non hai la possibilità di muoverti, scopri UN Online Volunteering, il programma di volontariato delle Nazioni Unite per contribuisce alla pace e allo sviluppo nel mondo. UNV ti mette in contatto con organizzazioni che lavorano per la pace e lo sviluppo che necessitano di competenze come ricerca, scrittura, arte e design. Ci sono già oltre 12.000 volontari provenienti da 187 Paesi che prestano i loro talenti a organizzazioni in tutto il mondo;
  2. Ayni Cooperazione https://www.aynicooperazione.org/volontariato-online-volontariacasa/. È un progetto sociale al servizio del volontariato internazionale etico e responsabile. L’obiettivo è accorciare le distanze che separano i volontari italiani da quelle comunità e associazioni che sono in prima linea nella lotta contro la povertà, la discriminazione e lo sfruttamento. Se vuoi mettere in pratica le tue competenze professionali o mettere alla prova i tuoi studi, puoi collaborare con gli enti dell'Ayni Network nei settori di fundraising, progettazione, comunicazione, marketing, web development, business development, disegno grafico e consulenze varie.
  3. BeMyEyes - https://www.bemyeyes.com/. Quest’app gratuita connette persone non vedenti o ipovedenti con volontari normovedenti. Attraverso una video chiamata i volontari forniscono agli utenti non vedenti e ipovedenti assistenza visiva per compiti che vanno dall'abbinamento dei colori, al controllo se le luci sono accese, alla preparazione della cena. L'app è gratuita e disponibile sia per iOS che Android.
  4. Do Something - https://www.dosomething.org/us. E' una piattaforma dedicata ai giovani con moltissime cause per le quali ci si può impegnare: dalla creazione di playlist lunghe 5 minuti per limitare il tempo della doccia e sprecare meno acqua alla segnalazione di oggetti in avorio nei siti di annunci.
  5. Traduttori senza frontiere - https://translatorswithoutborders.org/volunteer/translators/ è alla ricerca di volontari per tradurre testi e contribuire a gestire il lavoro dell’associazione. Per candidarsi come volontari, è necessario avere una buona conoscenza di almeno una lingua diversa dalla propria lingua madre.mL’organizzazione è anche alla ricerca di project manager, grafici o progettisti di pagine Web e responsabili raccolta fondi interessati a dare un contribuito al loro lavoro.
  6. LibriVox - https://librivox.org/pages/volunteer-for-librivox/. Il compito dei volontari di LibriVox consiste, mediamente, nella lettura e registrazione di capitoli di libri di dominio pubblico, ovvero, libri non più protetti da copyright, con l’obiettivo di renderli disponibili gratuitamente a tutti, grazie al supporto di Internet. Le registrazioni vengono caricati in tutte le lingue. LibreVox accoglie volontari senza alcuna esperienza pregressa o particolari capacità linguistiche.
  7. Smithsonian - https://transcription.si.edu/. Smithsonian Institution è un istituto di istruzione e ricerca e un complesso museale, specializzato nella digitalizzazione e riscrittura elettronica dei testi. L’istituto è costantemente alla ricerca di un vero e proprio esercito di amanuensi digitali che vogliano contribuire a decifrare e riscrivere testi che spaziano dalla botanica, all’arte, alla scienza, fino ad opere di interesse storico.

Ora non ti resta che iniziare per davvero! Dai un’occhiata e scopri quante organizzazioni non profit hanno bisogno del tuo contributo. Diventare volontario digitale è più semplice di quanto immagini…

Cosa fare dopo il diploma?…piccola guida per gli indecisi

Gli esami di maturità sono agli sgoccioli e tanti ragazzi e ragazze si chiedono cosa fare dopo il diploma, qualcuno avrà già le idee chiarissime, ma immaginiamo che forse in pochi conoscono tutte le possibilità che esistono per i giovani che hanno finito la scuola.

Se anche tu rientri nella categoria degli indecisi, in questo articolo troverai informazioni e consigli per orientarti meglio nel mondo dei giovani adulti e scegliere cosa fare dopo il diploma con più serenità.

Per capire davvero cosa fare dopo il diploma, spesso è necessario prendersi una pausa dallo studio e schiarirsi le idee. Prendersi una pausa non significa non fare nulla o starsene con le mani in mano...potrebbe invece essere l'occasione per imparare nuove cose, scoprire nuovi lati di sè, che potrebbero poi facilitare la scelta futura su quale direzione prendere. Puoi infatti migliorare la tua conoscenza di una lingua straniera seguendo un corso di lingua nella tua città o all’estero; oppure seguire dei corsi di formazione dalla durata variabile; oppure fare del volontariato per fare un’esperienza che ti avvicinerà al mondo del lavoro.

Fare il Servizio Civile Universale dopo il diploma

Il Servizio Civile Universale consiste in un servizio di volontariato retribuito promosso dallo Stato italiano per impiegare i giovani cittadini in attività sociali che migliorano il benessere della collettività, potenziando anche l’occupazione giovanile.

Gli ambiti nei quali è possibile svolgere il servizio civile sono:

-ambiente;
-assistenza;
-educazione e promozione culturale;
-patrimonio artistico e culturale;
-protezione civile;
-servizio civile all’estero.

I progetti hanno una durata dagli 8 ai 12 mesi e prevedono un monte ore settimanale di 25 ore di servizio. Diventare un operatore volontario rappresenta un’occasione di formazione e crescita individuale unica, soprattutto per chi non sa cosa fare dopo il diploma e potrebbe avere difficoltà a trovare subito un lavoro vista la mancanza di esperienza professionale.

Ogni progetto ha le sue caratteristiche specifiche in merito a mansioni e durata, per saperne di più visita la pagina ad esso dedicata.

Cercare il tuo primo lavoro dopo il diploma

Un’altra possibilità tra le cose da fare dopo il diploma è cercare un primo lavoro. Che si tratti di lavorare nella ristorazione, nelle vendite, in azienda o in qualsiasi settore, lavorare è certamente un modo di guadagnare un po’ di indipendenza economica e personale.

Per trovare un lavoro dopo il liceo è necessario preparare un buon curriculum vitae, anche senza esperienza lavorativa!

Una volta pronto il tuo CV, è il momento di consegnarlo ai datori di lavoro. Puoi consegnarlo di persona nei negozi o negli uffici della tua città, inviarlo per mail agli enti dove vorresti lavorare (di solito sul sito web trovi una sezione “lavora con noi” o “contatti”), oppure puoi chiedere aiuto ai punti informagiovani e alle agenzie per il lavoro della tua città.

Proseguire gli studi dopo il diploma

Nell'indecisione che accompagna questa fase della vita è possibile che tu sia solamente incerto su quale strada intraprendere e non sai a che corso di laurea o di formazione o post-diploma iscriverti.

Si tratta di una decisione importante e difficile, ma non è impossibile trovare la strada giusta.

Ecco un po’ di consigli per facilitarti nella scelta:

Chiediti anzitutto quali ambiti lavorativi ti interessano oppure quali materie ti appassionano di più. Se non sai ancora quale lavoro potrebbe piacerti, scegliere le materie che ti piacciono potrà portarti a scoprire quali lavori sono possibili con le conoscenze che maturerai all’università;

Chiedi pareri agli studenti universitari sulla loro esperienza. Se non conosci nessuno, puoi trovare tanti gruppi di studenti universitari su Facebook e chiedere loro informazioni sui corsi di laurea e le possibilità di impiego;

Ogni università è famosa per un settore di studi specifico. Cerca di capire quali sono le migliori università italiane per il settore che ti interessa e parla con i tuoi genitori per capire se puoi studiare in un’altra città.

Corsi Online. Le migliori piattaforme per l’apprendimento digitale

Mai sentito parlare di MOOC (Massive Open Online Courses)?

Sono corsi online, spesso gratuiti (mediamente è previsto solo il pagamento per il rilascio del certificato verificato), di ogni genere, ordine e grado. Sono piattaforme digitali, che consentono per via telematica l’apprendimento di varie discipline.

Sono corsi gratuiti che raccolgono alcune tra le università e le istituzione più illustri.

La maggior parte dei corsi sono in lingua inglese, tuttavia alcune piattaforme offrono la possibilità dei sottotitoli o di selezionare differenti opzioni di linguistiche.

I corsi si dividono per livelli come: pre-universitario, universitario, master, formazione professionale, formazione a livello tecnico. Tutte le lezioni sono digitalizzate, così come i materiali didattici e i quiz.

Per iscriversi è sufficiente registrarsi al sito del corso a cui siete interessati.

I corsi hanno scadenze e test finali che si devono svolgere necessariamente in uno specifico lasso di tempo.

Facendo una breve ricerca sul web è facile imbattersi in molteplice corsi, più o meno validi, vale la pena perciò soffermarsi un attimo e valutare quali siano le migliori piattaforme per l’apprendimento digitale!

1- COURSERA
COURSERA , con oltre 150 università partner da tutto il mondo, è oggi una delle piattaforme con il catalogo di corsi più vasto.

E’ stata fondata da due professori della Stanford University. I corsi sono gratuiti, alcuni corsi sono offerti in più di una lingua e spesso i video sono sottotitolati in inglese. Per ogni corso viene rilasciato un certificato di frequenza non verificato. Tuttavia esiste la possibilità di ottenere a pagamento il certificato rilasciato dall’università che ha fatto il corso.

2- EdX
EdX, fondata dal MIT di Boston e dall’Università di Harvard, fornisce corsi di altissimo livello.

I corsi sono gratuiti e alla fine di ogni percorso formativo verrà rilasciato un certificato gratuito non verificato (verificato solo in caso di pagamento). In questa piattaforma inoltre è possibile trovare alcuni corsi in lingua italiana.

3 - UDACITY
Nata dalla Stanford University, UDACITY offre corsi principalmente di carattere scientifico-matematico, seguiti da lezioni online di design e business divisi per livello di apprendimento.

La maggior parte dei corsi sono a pagamento ma è possibile trovarne qualcuno gratuito. I corsi sono tutti in lingua inglese.

4 - UDEMY
La particolarità dei corsi online di UDEMY è che i corsi possono essere personalizzati.

La piattaforma si collega ad altri siti creando una rete didattica dinamica, dando la possibilità di mescolare i contenuti permettendo di crearti il tuo percorso formativo personalizzato.

5 - FUTURE LEARN
Attualmente la più grande piattaforma di MOOC britannica che coinvolge alcune delle più prestigiose università britanniche e non.

Fondata dalla Open University, oggi la FUTURE LEARN collabora con università prestigiose quali la British Library, il British Museum, e la National Film and Television School.

6 - ALISON
ALISON è una piattaforma irlandese che consente di approfondire argomenti quali sociologia, sviluppo e web, fotografia digitali e molti altri corsi.

Al termine del percorso è possibili richiedere un certificato che attesti il completamento del percorso.

7 - EDUOPEN
Il progetto è finanziato dal MIUR e vede aggregati oltre 17 attenei italiani. EDUOPEN fornisce corsi gratuiti con date e inizi precisi.

Al termine di ogni corso è previsto il rilascio di un certificato di partecipazione che attesta il livello del corso cui si è partecipato.

8- BOOK – UNIBO OPEN KNOWLEDGE
BOOK – UniBO Open Knowledge è nato dalla collaborazione tra l’Università di Bologna e il Politecnico di Milano con l’obbiettivo di promuovere lo sviluppo e la diffusione dei MOOC.

Gli studenti di Bologna possono accedere senza registrarsi, basta inserire le credenziali di ateneo. I corsi sono gratuiti e al termine di ogni corso è rilasciato un attestato di partecipazione.

9 - KHAN ACADEMY
La Khan Academy è una organizzazione no profit che si pone come obbiettivo quello di fornire una educazione gratuita, offrendo numerosi corsi di qualsiasi ordine e grado. È uno dei siti educativi più noti a livello globale.

10 - FEDERICA WEB LEARNING
Promossa dal Centro d’Ateneo dell’Università di Napoli Federico II, il quale si impegna di promuovere i vantaggi della didattica multimediale. Federica Web Learning offre corsi di alta formazione online ad accesso libero, fornendo una didattica innovativa e accessibile a tutti.

Lavoro stagionale estivo: quando è il momento migliore per candidarsi?

Un lavoro stagionale è un'ottima possibilità per guadagnare e fare esperienza.

Un'opzione sempre più popolare per studenti, neo-diplomati e in generale per chiunque cerchi un'occupazione temporanea durante la bella stagione.

E' però importante sapere quando candidarsi per avere maggiori possibilità di successo.


Un lavoro stagionale estivo è un'occupazione temporanea, solitamente tra maggio/giugno e settembre/ottobre. Per tutti i giovani che desiderano fare esperienze di lavoro e di viaggio, in Italia e all’estero, sono davvero tante le opportunità offerte che richiedono un impegno limitato nel tempo, con contratti di tipo differente: dal tempo determinato alle varie tipologie di collaborazioni occasionali.

La maggior parte dei lavori stagionali estivi è comunque a tempo pieno, anche se alcune posizioni possono essere a tempo parziale o con turni flessibili. I salari possono variare a seconda dell'azienda, della posizione e delle qualifiche, fino all’esperienza già maturata nel ruolo per cui ci si propone e, per chi intende spostarsi all’estero, al livello di conoscenza delle lingue straniere.

Insomma, i lavori stagionali estivi possono essere una buona occasione per guadagnare soldi extra, acquisire esperienza lavorativa e fare nuove conoscenze.

Inoltre, sono una grande opportunità per scoprire nuove passioni e interessi, o per sfruttare le proprie competenze esistenti in un nuovo contesto.

Se si desidera sfruttare questa possibilità, è importante candidarsi nei momenti giusti e cercare posizioni aperte in anticipo.

In quali settori cercare lavoro stagionale estivo
Il lavoro stagionale estivo è legato alle esigenze dei diversi settori, in particolare, in quelli del turismo, dell'osipitalità e della ristorazione. Ma tante sono le offerte di lavoro legate anche a parchi divertimento, parchi faunistici e acquari, nel settore educativo, in quello agricolo o della grande distribuzione.

Ecco quali sono i migliori lavori stagionali estivi:

Lavoro stagionale nel turismo
Tra le principali opportunità di lavoro stagionale nei villaggi turistici, negli hotel e nelle navi da crociera troviamo:

-animatore turistico: organizza la giornata dei villeggianti programmando attività sportive e ricreative per rendere la vacanza piacevole e divertente per tutti gli ospiti. Si può trovare lavoro anche senza esperienza grazie alla motivazione, alla simpatia, alle doti comunicative e all'attitudine al lavoro di squadra;

-fotografo nei villaggi turistici: per immortalare i momenti più belli della stagione e vendere le foto ai villeggianti;

-personale della struttura turistica: collaboratori stagionali per gestire e far funzionare la struttura, ad esempio receptionist, facchini, portieri notturni, camerieri, baristi, personale di cucina (chef, pasticceri, aiuto cuochi, lavapiatti, sommelier, barman), addetti alle pulizie e alla manutenzione, musicisti, estetiste e massaggiatori nelle spa, commessi nei vari negozi;

-bagnino o assistente ai bagnanti: per stabilimenti balneari, ma anche hotel, villaggi e resort con piscina (indispensabile il brevetto da bagnino di salvataggio);

-istruttore sportivo: istruttore di fitness (acquagym, pilates, aerobica, yoga), istruttore di windsurf e vela al mare o al lago (è indispensabile avere una adeguata formazione o una qualifica professionale abilitante).

Lavoro stagionale nella ristorazione
Bar, ristoranti, pizzerie e gelaterie offrono parecchio lavoro durante i periodi di vacanza, specialmente nelle località turistiche. Nello specifico, si tratta delle figure di:

-cameriere;

-barista;

-aiuto cuoco;

-pizzaiolo;

-gelataio.

Si tratta di lavori in cui molto spesso non è necessario avere esperienza. Fondamentali sono però la buona capacità relazionale, la predisposizione al lavoro di gruppo e la conoscenza dell'inglese o di altre lingue straniere a seconda della località.

Lavoro stagionale in agricoltura
Anche nel settore agricolo ci sono varie opportunità di lavoro stagionale per la raccolta di frutta e verdura. Nello specifico, la richiesta di lavoratori stagionali in agricoltura si concentra nel periodo del raccolto, in cui in poche settimane si devono raccogliere i frutti di tutta la stagione.

In molte aree poi, c'è sempre bisogno di operai agricoli per la vendemmia o per la raccolta delle mele, ma anche per la cernita e lo stoccaggio di frutta e ortaggi da destinare alla distribuzione o alla lavorazione. Ma ci sono anche tante piccole aziende agricole e caseifici che hanno bisogno di aiutanti stagionali, anche senza esperienza.

Quando candidarsi per un lavoro stagionale estivo?

-Turismo e ospitalità: il momento migliore per candidarsi è a partire da marzo/aprile, quando le imprese iniziano a pianificare la stagione estiva;

-Agricoltura: il momento migliore per candidarsi dipende dalla zona in cui si cerca lavoro e dalle colture che si intendono raccogliere. In genere, la stagione di raccolta inizia a partire da maggio/giugno, quindi è consigliabile candidarsi almeno un mese prima, a partire da aprile;

-Eventi all'aperto: come festival, concerti e fiere, molto popolari durante la stagione estiva. Il momento migliore per candidarsi è a partire da marzo/aprile, quando le imprese iniziano a pianificare gli eventi estivi;

-Sport estivi: il momento migliore per candidarsi dipende dalla zona in cui si cerca lavoro. In genere, è consigliabile candidarsi a partire da marzo/aprile.

Il consiglio, quindi, è di iniziare a consultare con attenzione gli annunci di lavoro a partire dal mese di marzo. Prepara quindi tutto il materiale necessario per candidarti, come curriculum vitae e lettera di presentazione aggiornati.

Co-working

Uno spazio di coworking non è una semplice sala con una scrivania in affitto, una connessione internet e attrezzatura varia che puoi condividere con altre ragazze e ragazzi come te.

Il coworking è lo stile lavorativo di una comunità di persone che, operando in modo indipendente, condividono una serie di valori e sono interessati a contaminare le proprie idee con altri, per creare una rete di scambio di informazioni e competenze.

Il co-working è un tipo di lavoro che comprende l’uso di un ufficio o altro ambiente di lavoro da parte di persone che lavorano in proprio o per diversi datori di lavoro, per condividere attrezzature, idee e conoscenze.

Ma non riguarda, appunto, solo la condivisione delle infrastrutture e dei costi, ma anche l’appartenenza a una comunità, l’accessibilità e la sostenibilità.

Il co-working è un nuovo modo di lavorare e di condividere, è l’incontro sociale di un gruppo di persone che lavorano ancora in modo indipendente, ma che condividono valori e che sono interessate alla sinergia che può derivare dal lavorare con altre persone che apprezzano il fatto di lavorare nello stesso luogo insieme.

Gli spazi di co-working sono progettati per fornire un ambiente produttivo e collaborativo per i loro dinamici abitanti, e creati senza vincoli aziendali su quello che viene percepito come un ambiente “ufficio” che offre un’adesione flessibile per soddisfare la maggior parte delle esigenze.

A chi è destinato il co-working?

Per chi ha appena iniziato un’attività imprenditoriale (pensiamo alle startup e ai nuovi imprenditori) uno spazio di co-working è l’opzione perfetta perché dà la possibilità di aumentare o diminuire il numero dei team, ci sono bassi costi di set-up grazie all’infrastruttura condivisa, un’ampia comunità interna da mettere in rete con, molto spesso, collegamenti a competenze interne, mentori e opzioni di finanziamento, oltre ad essere la piattaforma ideale da cui lanciare un nuovo prodotto.

Per le piccole imprese gli spazi di co-working contengono i costi generali, non ci sono contratti d’affitto a lungo termine e tutto ciò che serve per gestire un’attività è solitamente disponibile, dalle sale riunioni alle cucine per preparare uno spuntino e il conteggio del caffè non ha importanza, in quanto è gratuito.

Molti spazi per il coworking si trovano in aree commerciali centrali di alto profilo, con facile accesso ai trasporti, ai caffè, allo shopping e alle palestre, dove l’affitto autonomo sarebbe inaccessibile.

È anche un grande incentivo per attirare i migliori talenti, dato che gli spazi di co-working spesso gestiscono una varietà di eventi comunitari, workshop, pranzi e altre attività di apprendimento o sociali per i loro membri.

Per i freelance, gli spazi di co-working equivalgono a “libertà” di dove e quando lavorano con tutti i vantaggi di un ambiente di lavoro produttivo, oltre ai vantaggi di far parte di una comunità di persone simili.

Il co-working è l’antidoto perfetto per chi altrimenti sarebbe costretto a lavorare da solo a casa o in un caffè rumoroso e a sentirsi isolato.

Poiché gli spazi di co-working sono pieni di persone interessanti e ambiziose che lavorano su tutti i tipi di business, entrare a far parte di uno spazio di co-working è un ottimo modo per fare nuove amicizie, incontrare potenziali clienti e persino incontrare nuovi potenziali partner commerciali.

Sebbene in misura minore, anche alcune grandi aziende lungimiranti hanno adottato spazi di co-working per via dei benefici per i loro dipendenti, dall’aumento della felicità e della produttività alle opportunità di networking con persone al di fuori del proprio dominio.

Per tutti i colleghi, gli spazi di co-working consentono diverse opportunità di networking su base giornaliera, il che equivale a una comunità di potenziali clienti, partner, mentori e un pool di talenti prontamente disponibili a cui attingere.

Tipologie di co-working

La varietà di spazi di co-working è infinita, dagli spazi multiuso che offrono layout flessibili, agli studi di arte visiva seduti in edifici industriali rinnovati, agli spazi di coworking appositamente progettati con meraviglie ergonomiche per tenere la persona comoda mentre lavora, agli uffici privati per coloro che amano il proprio spazio, ma che vogliono comunque sentirsi connessi con l’ecosistema più grande o per piccole squadre di start-up che desiderano giocare nello stesso spazio.

Ma ciò che tutti hanno in comune è la “comunità”, insieme a un’atmosfera amichevole.

Il coworking non riguarda quindi solo lo spazio fisico ma, inizialmente e soprattutto, l'istituzione della comunità di coworking. Quindi spazi di condivisione, che hanno l'obiettivo di far nascere nuove idee e nuovi progetti.

2023 Anno Europeo delle competenze

Il 2023 sarà, per decisione della Commissione europea, l’Anno Europeo delle competenze.

Le transizioni verde e digitale stanno aprendo nuove opportunità per i cittadini e l’economia dell’UE. Disporre delle competenze adatte mette i cittadini in grado di affrontare con successo i cambiamenti del mercato del lavoro e di prendere pienamente parte alla società e alla democrazia.

Si garantirà così che nessuno resti indietro e che la ripresa economica e le transizioni verde e digitale siano socialmente eque e giuste.

L'obiettivo è quello di creare una forza lavoro dotata delle competenze richieste che contribuisca inoltre alla crescita sostenibile, produca più innovazione e migliori la competitività delle imprese.

Con l’Anno europeo delle competenze, in collaborazione con il Parlamento europeo, gli Stati membri, le parti sociali, i servizi per l’occupazione pubblici e privati, le camere di commercio e dell’industria, i fornitori di istruzione e formazione, i lavoratori e le imprese tutti insieme, la Commissione propone di dare nuovo slancio all’apprendimento durante l’intero ciclo di vita.

Una risposta chiara e diretta alla necessità di velocizzare il processo di digitalizzazione, dare una risposta efficace alla crisi climatica, completare la ripresa post-pandemia e ristabilire i valori europei minacciati dai conflitti internazionali.

Attualmente più di tre quarti delle aziende nell'UE hanno difficoltà a trovare lavoratori con le capacità necessarie e l'indice dell'economia e della società digitale mostra che 4 adulti su 10 e una persona su tre che lavorano in Europa, non hanno competenze digitali di base.

Le skills in ambito digital costituivano proprio uno dei punti cardinali su cui lavorare nella Digital Decade e, in quest’ottica, l’Unione Europea - attraverso l’Anno Europeo delle competenze - si pone questi obiettivi:

- promuovere maggiori, più efficaci e inclusivi investimenti nella formazione e nel miglioramento delle competenze per sfruttare appieno le potenzialità della forza lavoro europea e sostenere le persone nel passaggio da un lavoro all’altro;

- assicurare che le competenze siano adatte alle necessità del mercato del lavoro, in collaborazione anche con le parti sociali e le imprese;

- far convergere le aspirazioni delle persone e i ventagli di competenze con le opportunità nel mercato del lavoro, soprattutto nell’ambito della transizione verde e digitale e della ripresa economica;

- speciale attenzione sarà dedicata all’inserimento attivo di un maggior numero di persone nel mercato del lavoro, in particolare donne e giovani, soprattutto coloro che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano (NEET);

- attrarre persone da paesi terzi con le competenze necessarie per l’UE, anche aumentando le opportunità di apprendimento e mobilità e facilitando il riconoscimento delle qualifiche.

Per conseguire tali obiettivi la Commissione promuoverà opportunità di miglioramento e riqualificazione delle competenze, ad esempio segnalando le pertinenti iniziative dell’UE, comprese le possibilità di finanziamenti europei, per favorirne la diffusione, la concretizzazione e l’applicazione sul campo.

Ulteriori iniziative e progetti ti attenderanno durante il 2023 Anno Europeo delle competenze, in aggiunta ai programmi già in atto come Erasmus+ - il programma dell'Unione Europea per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport che finanzia progetti con e per i ragazzi - e il Corpo Europeo di Solidarietà, un’occasione per imparare e aiutare gli altri con le iniziative proposte dall’UE per i giovani tra i 18 e i 30 anni.

Per info: https://giovani2030.it/iniziativa/2023-anno-europeo-delle-competenze-i-nuovi-orizzonti/

https://www.politicheeuropee.gov.it/it/comunicazione/notizie/anno-ue-competenze/#:~:text=Il%202023%20%C3%A8%20stato%20proclamato,proposta%20adottata%20dalla%20Commissione%20UE.

Bonus affitto giovani

Se hai tra i 20 e i 31 anni - non ancora compiuti - e vivi da solo in una casa in affitto o la condividi con altri affittuari, potresti avere la possibilità di richiedere la detrazione IRPEF prevista dal Bonus affitto giovani 2022.

Il bonus affitto per i giovani under 31 permette infatti ai ragazzi che stipulano contratti di locazione di ottenere una detrazione per un valore massimo di 2.000 euro per i primi 4 anni del contratto d’affitto.

L’agevolazione introdotta dalla Legge di Bilancio 2022 continua ad essere in vigore nel 2023.

COS’È IL BONUS AFFITTO GIOVANI UNDER 31
Si tratta di un’agevolazione che permette ai giovani di età compresa tra i 20 e i 31 anni non compiuti, con un reddito non superiore a 15.493,71 euro e che stipulano un contratto di locazione per una unità immobiliare o sua porzione (una stanza) da destinare a propria residenza, di ottenere una detrazione dall’imposta lorda di 991,60 euro per i primi quattro anni di durata contrattuale. Se superiore, la detrazione è pari al 20 per cento dell’ammontare del canone di locazione entro il limite massimo di 2.000 euro di detrazione.

CHI PUO' RICHIEDERE IL BONUS?
Per accedere allo sconto sull’imposta IRPEF devi rispettare i seguenti requisiti:

  • avere tra i 20 e i 31 anni non compiuti
  • avere un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 €
  • aver stipulato un contratto di locazione per un'intera casa o per una stanza in cui poter spostare la tua residenza
  • l’immobile non può coincidere con l’abitazione principale dei genitori o dei tutori legali
  • l’immobile non può essere una casa popolare, un’abitazione di lusso o un alloggio a uso turistico
  • il contratto di affitto dev’essere regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate e deve essere intestato alla persona - o a più di una nel caso di più affittuari - che presenta la domanda.

COME OTTENERE IL BONUS AFFITTO GIOVANI?
Per poter richiedere la detrazione devi comunicare all’Agenzia delle Entrate - in fase di dichiarazione dei redditi - queste informazioni:

  • dati relativi alla tipologia di immobile destinato alla residenza
  • contratto di affitto stipulato con il proprietario della casa affittata
  • reddito annuo

Dopo aver inoltrato la tua dichiarazione, potrai ottenere la detrazione direttamente come sconto sulle imposte IRPEF dovute o, nel caso in cui questa tassa non sia dovuta, come importo a rimborso.

Per informazioni leggi la circolare dell'Agenzia delle Entrate

Alternanza scuola-lavoro

L’Alternanza scuola-lavoro è una modalità didattica innovativa, che attraverso l’esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini degli studenti, ad arricchirne la formazione e a orientarne il percorso di studio e, in futuro di lavoro, grazie a progetti in linea con il loro piano di studi.

E' obbligatoria per tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi, è una delle innovazioni più significative della legge 107 del 2015 (La Buona Scuola) in linea con il principio della scuola aperta.

L’Alternanza scuola-lavoro è quindi una moderna modalità didattica, che aiuta lo studente a mettere in pratica la teoria imparata a scuola.

L’obiettivo principale è quello di avvicinare il più possibile i giovani al mondo del lavoro, alternando la teoria alla pratica in linea con il loro piano di studi. Esistono due tipologie:

  • attività alternativa dentro la scuola: è una attività di orientamento e incontri con esperti del settore del piano di studi. Questi incontri vengono effettuati direttamente presso l’Istituto scolastico.
  • attività fuori la scuola: consiste in tutte quelle attività che vengono effettuate fuori dall’Istituto. Infatti, riguardano incontri formativi effettuati presso le strutture ospitanti con la supervisione di tutor aziendali, docenti, consulenti esterni, ecc.

Entrambe le tipologie di Alternanza scuola lavoro sono obbligatorie per tutti gli studenti della scuola secondaria superiore, di età compresa tra i 15 e i 18 anni.

Come funziona:

A partire dall’anno scolastico 2019-20 il periodo di stage effettuato dal singolo studente nelle aziende promotrici dell’Alternanza Scuola – Lavoro, è un requisito necessario per l’ammissione alla maturità.

La durata dell’alternanza è di 400 ore per gli istituti tecnici, 200 ore per i licei e 400 ore per gli istituti professionali. Tutte le ore stabilite dovranno essere accumulate nel corso dell’ultimo triennio di scuola.

L’Alternanza Scuola-Lavoro è suddivisa in 5 fasi:

-Scelta del percorso di alternanza migliore presso imprese, aziende, associazioni sportive e di volontariato, enti culturali, ordini professionali e istituzioni;
-Incontro con l’impresa
-Firma del Patto formativo;
-Stage;
-Valutazione finale.


Nella prima fase lo studente insieme ad un docente valuteranno l’alternanza migliore in base alle caratteristiche e passioni dello studente. Terminata la prima fase, lo studente incontra l’azienda scelta e conoscerà il tutor esterno. Durante tale incontro lo studente dovrà firmare il Patto formativo, ossia un documento che obbliga allo studente di rispettare tutte le norme aziendali.

Successivamente alla firma del Patto formativo, lo studente inizia il suo periodo di stage presso l’azienda scelta. Ricordiamo che durante il periodo di alternanza Scuola – Lavoro, lo studente non percepirà nessuna retribuzione e nessun rimborso spese.

Infine, la scuola e l’azienda ospitante forniranno un Certificato delle competenze assunte dallo studente durante il proprio stage. Inoltre, anche lo studente dovrà fornire una valutazione sulla propria esperienza maturata in azienda.

Carta dei Diritti e dei Doveri dell’Alternanza
Per garantire il corretto funzionamento dell’Alternanza Scuola Lavoro, è stata istituita la Carta dei Diritti e dei Doveri. Tale documento è composto da 7 articoli da rispettare. I diritti e i doveri dovranno essere rispettati da tutti gli alunni, tutti gli istituti e dei responsabili del progetto.

Crescere in digitale

"Crescere in digitale" è un progetto che si colloca nell’ambito del programma "Garanzia Giovani" e offre ai ragazzi e alle ragazze che non studiano e non lavorano con età compresa tra i 16 e i 29 anni, i cosiddetti NEET, la possibilità di svolgere un percorso formativo on-line, gratuito, di 50 ore volto all’acquisizione di competenze digitali, che spaziano dai siti web, ai social, all’export ed all’internazionalizzazione.
Parallelamente il progetto si rivolge alle aziende e le invita a candidarsi per accogliere in stage i ragazzi che superano il test al termine della formazione.

Obiettivi del progetto:

  • Potenziare le competenze digitali dei giovani e favorire l'inserimento nel mondo del lavoro;
  • Consolidare il percorso di innovazione digitale delle aziende, grazie ai tirocini di giovani digitalizzatori.

Come si svolge:

-per tutti gli iscritti: corso online Mooc (Massive online open courses), con test finale per l'accesso alle fasi successive;
-per circa 10.000 giovani: 2 ore di formazione specialistica di gruppo, presso le camere di commercio territorialmente competenti, e fino a 4 ore di formazione individuale, dove il docente è affiancato dal datore di lavoro che si propone come ospitante. In questa fase il/la giovane conosce la realtà aziendale e si attua il vero e proprio matching domanda-offerta;
-5.000 tirocini formativi della durata di 6 mesi, anche in mobilità geografica, presso una delle aziende ospitanti individuate da Unioncamere, con un'indennità di partecipazione di 500 € mensili;
-formazione post-assunzione per adeguare le competenze ai fabbisogni delle imprese e aiutare i/le giovani a completare il profilo professionale, coerentemente con la mansione e i fabbisogni aziendali.
Il soggetto promotore otterrà la remunerazione prevista per l'accompagnamento al lavoro, se il tirocinio si trasforma, entro 30 giorni dalla conclusione, in un contratto di lavoro di oltre 6 mesi. Questa remunerazione sostituisce quella prevista per la promozione del tirocinio.

Per iscriversi:

Step 1: Aderisci a Garanzia Giovani
Step 2: Iscriviti a Crescere in digitale

Crescere in digitale è un progetto di eccellenza, finalista nel 2016 dell'European Digital Skills Award.
È promosso da Anpal, attuato in collaborazione con Unioncamere in partnership con Google.

​I giovani interessati al progetto possono iscriversi direttamente accedendo al sito www.crescereindigitale.it. Oltre all'iscrizione si potrà acquisire tutte le informazioni necessarie alle modalità di svolgimento delle ore del corso. Modalità che risultano essere estremamente flessibili e personalizzabili.

Hai tempo fino al 12 dicembre 2022 per iscriverti!

Come insegnare italiano agli stranieri: percorsi formativi e certificazioni

Insegnare italiano agli stranieri è un lavoro sempre più diffuso e richiesto, e non solo nella scuola pubblica.

Il crescente flusso di immigrazione verso il nostro paese e il conseguente aumento di alunni stranieri o residenti di altre lingue, ha fatto sì che si creasse sempre maggiormente l'esigenza di formare delle figure professionali in grado di insegnare italiano a stranieri.

Per insegnare italiano agli stranieri, in Italia o all’estero, è necessario possedere una serie di requisiti, ma non esiste un solo e unico percorso di formazione da seguire.

A seconda dell’ente o dell’istituto presso cui si viene assunti, i titoli richiesti per insegnare italiano come lingua straniera possono variare.

In questo articolo cercheremo di fare un po’ d’ordine e di spiegare quali sono le qualifiche che possono abilitare all’insegnamento dell’italiano agli stranieri.

Titoli universitari

In Italia esistono corsi di laurea triennale e magistrale improntati alla formazione di futuri insegnanti di italiano come lingua straniera. Le due università che propongono tali percorsi di studio da più tempo sono l’Università per Stranieri di Siena e l’Università per Stranieri di Perugia.

Negli ultimi anni, inoltre, anche l’Università di Bologna e alcune università private come UNINT di Roma hanno istituito un percorso di laurea Magistrale per l’insegnamento dell’italiano a stranieri.

Master
Oltre ai corsi di laurea triennale e magistrale alcune università offrono master (solitamente online con alcuni incontri in presenza) della durata di un anno.

Le università che offrono tali master sono, ad esempio, la Ca’ Foscari di Venezia, l’Università degli Studi e l’Università Cattolica di Milano, le università di Roma, Macerata, Verona e Torino.

A questi si affiancano, naturalmente, i master delle Università per Stranieri di Perugia e Siena.

Certificazioni per insegnare italiano agli stranieri: DITALS, DILS-PG e CEDILS

DITALS

La certificazione DITALS dell’Università per Stranieri di Siena attesta formalmente una competenza di I o II livello in didattica dell’italiano come lingua straniera.

Per ottenere la certificazione è necessario avere svolto un minimo di ore di tirocinio e sostenere un esame finale in una delle sedi DITALS.

E’ possibile sostenere l’esame per la certificazione DITALS da privatisti o seguendo dei corsi di preparazione della durata di 24 ore.

La DITALS è una delle certificazioni più richieste quando si desidera insegnare italiano all’estero. E’ quindi consigliabile anche come ulteriore specializzazione per chi è già in possesso di una laurea Magistrale.

CEDILS

La certificazione CEDILS è rilasciata dall’università Ca’ Foscari e consiste in una certificazione unica, non suddivisa in I e II livello. E’ possibile sostenere l’esame preparandosi autonomamente oppure seguendo un corso propedeutico all’esame della durata di 20 ore.

DILS-PG

La certificazione DILS-PG dell’Università per Stranieri di Perugia è la più recente delle tre e prevede, come la DITALS, una suddivisione in I e II livello. Per entrambe le certificazioni è possibile seguire dei corsi di preparazione della durata di 25 ore (20 in presenza e 5 di lavoro autonomo).

Corsi online di didattica e preparazione alle certificazioni

Sia che si voglia ricevere una preparazione adeguata alle Certificazioni d’italiano L2 (Cedils, Dils-pg e Ditals), sia che si vogliano acquisire i cosiddetti “ferri del mestiere” nella didattica dell’italiano a stranieri (italiano L2), è possibile fare un CORSO ONLINE per insegnare italiano a stranieri. Didalias è una scuola d’italiano a stranieri che ha un’esperienza ventennale nell’organizzazione di corsi per insegnare italiano a stranieri.

I corsi online offrono molti vantaggi:

-costi contenuti rispetto ai corsi in presenza

-massima flessibilità di orari e tempi

-contenuti e attività molto pratici (video di lezioni tenute in classi d’italiano a stranieri; numerosi esempi di progettazione di una lezione d’italiano a stranieri di diverso livello; materiali motivanti di diverso genere che possono essere utilizzati in classe)

Un altro corso è quello offerto da Forma Mentis, che si occupa di consulenza e formazione nell’ambito della didattica delle lingua italiana a stranieri e ha un’esperienza ultradecennale nell’organizzazione di corsi di didattica dell’ italiano a stranieri.

Insegnare nella scuola pubblica italiana

I docenti di ruolo della scuola pubblica italiana possono partecipare ai concorsi indetti dal MIUR-MAECI per insegnare italiano nelle scuole europee o nelle scuole pubbliche o università estere con contratti dalla durata variabile.

Per insegnare italiano agli stranieri nella scuola italiana è stata abilitata la classe di concorso A23.