L’erborista è un venditore al dettaglio che ascolta la richiesta del cliente, consiglia il preparato piu adatto e dà indicazioni sulle modalita di utilizzo. Prepara inoltre miscele di erbe per tisane, infusi, sciroppi, pastiglie e pomate a scopo salutistico, cosmetico o alimentare, ma non terapeutico. L’applicazione terapeutica dei prodotti officinali è infatti l’ambito specifico del fitoterapeuta, che è prima di tutto un farmacista).
Il mestiere dell'erborista in senso stretto è la capacità di identificare, raccogliere, trasformare e conservare le piante medicinali, nel rispetto delle norme vigenti. Deve poter contare su solide conoscenze botaniche ed ecologiche. Nelle aziende agrarie specializzate l’erborista lavora come tecnico della coltivazione di piante medicinali e aromatiche, ne segue la produzione, occupandosi della scelta dei metodi colturali più opportuni, della selezione genetica delle colture e delle analisi di controllo per la valutazione della qualità dei principi attivi. All’interno di un’azienda di prodotti vegetali, lavora come operatore per la trasformazione di piante officinali e aromatiche in derivati erboristici, alimentari e cosmetici.
Come si diventa erborista?
L’erborista può operare come dipendente di imprese del settore o come titolare di un esercizio commerciale. In quest’ultimo caso si distingue fra chi vende prodotti confezionati e chi invece li miscela: per il primo servono gli stessi requisiti richiesti a chi commercia in prodotti alimentari; per il secondo è obbligatoria la laurea triennale.
Per poter conseguire questo titolo professionale è necessario seguire degli appositi corsi di studio universitari. Per diventare un vero e proprio erborista – abilitato non solo a commercializzare, ma anche anche preparare e poi vendere miscele di erbe – è infatti necessaria una laurea.
La laurea triennale per operare da erborista professionista può essere conseguita in Tecniche erboristiche o Scienze erboristiche e tecniche della salute oppure in Scienze e tecnologie dei prodotti erboristici, dietetici e cosmetici: indirizzi presenti in alcune facoltà di Farmacia oppure di Chimica e tecnologie farmaceutiche o anche di Agraria.
La diffusione della digitalizzazione anche nel settore aziendale, ha portato alla nascita di nuove figure professionali. Una di queste è il web marketing manager. Come si evince dall’accostamento dei termini, siamo di fronte ad una figura che si occupa di gestire il marketing in rete. Si tratta di figure professionali che si muovono nell’ambito digitale con una formazione fortemente incentrata sulla comunicazione ed il marketing.
Imprese ed aziende sono oggi sempre più alla ricerca di figure in grado di gestire strategie di comunicazione e promozione online. Veri e propri esperti di web marketing.
Cosa fa?
Con il termine web marketing vengono indicate quelle attività svolte online, volte alla vendita o promozione di un prodotto o servizio mediante messaggi di marketing.
Si riferisce quindi a qualsiasi forma di pubblicità o marketing che utilizza i canali del web. Fare web marketing significa pertanto promuovere attraverso la rete internet, ovvero usare gli strumenti che la rete mette a disposizione per far crescere un’attività online.
Scopo del web marketing è costruire una presenza online efficace, curando anche il rapporto con i consumatori e sviluppando nuovi rapporti sociali.
Email, social network, banner pubblicitari, sistemi di messaggistica istantanea: tutti questi sistemi (e molti altri) rientrano tra gli strumenti tipici del web marketing.
Il web marketing manager si occupa di creare ed implementare strategie di marketing online, con lo scopo, appunto, di aumentare il successo commerciale di un’azienda. Il suo primo compito è quello di studiare ed analizzare il mercato di riferimento dell’azienda committente conducendo analisi di mercato. Fondamentale è conoscere il target dell’azienda, il comportamento dei clienti, attuali e potenziali, e monitorare i competitors.
Come diventare web marketing manager?
Per diventare web marketing manager è necessario avere un ricco bagaglio di competenze tecnico – pratiche per ricoprire questo ruolo professionale.
Le sue skill riguardano, da un lato, le competenze specifiche legate al marketing su internet, dall’altro concernono le capacità interpersonali, legate al rapporto con il cliente e alla gestione delle risorse umane.
Un buon manager del web deve conoscere i canali, gli strumenti e i processi del marketing online, ma deve anche saper fare l’account con il cliente ed essere una buona guida per il suo team, motivando gli specialisti nel lavoro di tutti i giorni e risolvendo problemi e possibili contrasti tra gli attori in campo. Pertanto, soft skill come il carisma, il problem solving e la resilienza sono fondamentali in questo mestiere.
Sicuramente, avere delle buone basi teoriche di economia e marketing aiuta, quindi un percorso di studio in questi indirizzi può fornire un buon punto di partenza. I titoli di studio più frequenti di chi lavora come Web Marketing Manager sono di tipo universitario: ad esempio una laurea in Marketing, Comunicazione, Economia e Management - ma non esiste un "tipico" percorso di formazione del Web Marketing Manager. Ci sono professionisti che si sono formati principalmente sul campo, lavorando nel mondo del web, altri che hanno frequentato corsi in digital marketing e si sono specializzati in questo ambito.
Inoltre, è fondamentale avere ottime abilità informatiche: gli strumenti principali di lavoro del Web Marketing Manager sono il computer, vari strumenti web e programmi informatici (web tools, applicazioni e strumenti di web analytics). Per migliorare il CV può quindi essere utile ottenere certificazioni relative all'utilizzo dei vari software professionali per il web marketing.
CHI E’? La figura professionale dell’operatore turistico o tour operator è quella che si occupa di organizzare e vendere pacchetti turistici, fungendo come mediatore tra l’agenzia di viaggi e la clientela, e la conoscenza della lingua inglese che è di fatto la lingua delle relazioni internazionali, è necessaria per qualsiasi figura professionale del settore. Infatti, considerando che l’operatore turistico è colui il quale pianifica il viaggio nel rispetto delle esigenze turistiche e valuta nei minimi dettagli tutto ciò concerne il pernottamento, i trasferimenti, l’hotel e i servizi inclusi nel prezzo complessivo, avere competenze linguistiche e nello specifico conoscere la lingua inglese gli permetterà di interagire con i clienti di lingua inglese nell’accoglienza, assistenza, ricezione, gestione della comunicazione nei servizi di reception, sala e nella ristorazione.
COSA FA? L'operatore turistico si occupa dell'organizzazione e della vendita di pacchetti turistici, fungendo come mediatore tra l'agenzia di viaggi e la clientela, preoccupandosi di valutare i minimi dettagli tra cui il pernottamento, i trasferimenti, l'hotel e le eventuali bevande e servizi inclusi nel prezzo complessivo.
FORMAZIONE Per diventare un operatore turistico a livello professionale si consiglia di conseguire una laurea ad indirizzo turistico ad indirizzo Scienze del Turismo a quella in Economia e Gestione dei Servizi Turistici, seppur non risulti odiernamente obbligatorio, al fine di possedere una preparazione di base dettagliata a riguardo delle diverse mete. In alternativa il candidato potrà frequentare un corso di specializzazione, mentre la successiva apertura di un’attività in proprio richiederà la presenza di un Direttore Tecnico. Al termine della frequentazione di un corso l’operatore turistico dovrà superare un esame attraverso un bando pubblico, al fine di poter ricevere l’abilitazione necessaria dalla Fiavet. Oltre ai requisiti accademici l’operatore turistico dovrà sostenere una spesa iniziale per il deposito cauzionale pari a 20 mila euro, avviando una sede fisica presente sul territorio, optando in alternativa per l’avvio di un franchising.
COME SI SVOLGE IL LAVORO DELL’OPERATORE L’operatore turistico si occupa dell’organizzazione e della vendita di pacchetti turistici, fungendo come mediatore tra l’agenzia di viaggi e la clientela, preoccupandosi di valutare i minimi dettagli tra cui il pernottamento, i trasferimenti, l’hotel e le eventuali bevande e servizi inclusi nel prezzo complessivo. L’operatore turistico si rende una figura professionale indispensabile per la pianificazione di qualsiasi viaggio nel rispetto delle esigenze turistiche, assumendo il ruolo di promotori diretti a differenza delle agenzie. A livello giuridico italiano la figura dell’operatore turistico non risulta odiernamente soggetta alle normative all’interno delle quali rientrano soltanto le agenzie di viaggio e turismo. Tale figura professionale veniva denominata grossista fino agli Settanta, mentre ad oggi la capacità di individuare le migliori proposte presenti sul mercato, rendendole adattabili alla clientela, ha reso l’operatore turistico un vero e proprio rivenditore diretto. A seconda delle aree territoriali e dei pacchetti vacanza proposti gli operatori turistici possono essere classificati e divisi in specializzati nei viaggi “in uscita outgoing” all’estero; specializzati in viaggi “in entrata ingoing” all’interno del territorio italiano; operatori turistici nazionali; ricettivisti specializzati nei servizi per l’arrivo della clientela all’interno delle diverse località scelte; agenti generali dediti all’organizzazione di viaggi per contro di compagnie pubbliche o aeree senza il possesso dell’autorizzazione. L’operatore turistico si occupa della vendita e della promozione dei pacchetti vacanza, dei contatti con le varie strutture, dei servizi aggiuntivi e dei servizi compresi, delle attrazioni disponibili su un dato territorio, delle informazioni burocratiche e assicurative, delle precauzioni igienico-sanitarie, possedendo approfondite conoscenze a livello del patrimonio artistico e culturale.
Il farmacista è un professionista sanitario che si occupa della preparazione, della fabbricazione e del controllo dei medicinali, nonché della loro corretta dispensazione, della giusta posologia, aderenza alla terapia ed possibili effetti collaterali.
Come diventare farmacista?
Per diventare farmacista bisogna conseguire la laurea magistrale in Farmacia o in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. Entrambi i Corsi di laurea sono a ciclo unico, durano 5 anni e prevedono un periodo di 6 mesi di tirocinio professionale presso una farmacia aperta la pubblico o una farmacia ospedaliera.
Quali sono le competenze necessarie?
Competenza scientifica in ambito chimico-farmaceutico. Capacità analitiche. Approccio metodico e organizzato. Precisione, attenzione e concentrazione nello svolgimento del lavoro.
Da semplice passione a vera e propria professione: chi ama l’attività all’aria aperta ed è sempre pronto ad andare a caccia di nuove avventure può allargare i propri orizzonti lavorativi e reinventarsi come guida ambientale escursionistica. Sei un amante dei sentieri, della montagna e della vita a contatto con la natura? Allora potresti far diventare la tua passione un vero e proprio lavoro.
Chi è? In Italia la Guida Ambientale Escursionistica (in acronimo GAE) è una figura professionale del comparto del turismo che lavora in stretta interazione con l'ambiente naturale.
Cosa fa? La Guida Ambientale Escursionista in Italia è una figura importante che permette a tanti appassionati di scoprire gli angoli selvaggi più suggestivi del nostro Paese. Le guide ambientali escursionistiche accompagnano singoli o gruppi in visita alle aree di interesse ambientale, illustrandone le caratteristiche del territorio, tra cui la fauna e la flora presente al suo interno, curiosità storiche e culturali e quant’altro, ma senza l'uso di mezzi per la progressione alpinistica. A piedi, in bicicletta, a cavallo, canoa o kayak, con la tecnica dello snorkeling negli ambienti acquatici e in generale con qualsiasi mezzo non a motore. Svolgono la loro attività in aree protette e non, spaziando dall'accompagnamento in natura alla divulgazione e alla realizzazione di progetti di educazione ambientale.
Come diventare GAE? Per diventare una Guida Escursionistica occorre aver conseguito il Diploma e in seguito il primo passo per diventare una guida turistica ambientale consiste nell’iscrizione a un corso riconosciuto dall’AIGAE, Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche. Si ottiene in questo modo un’abilitazione, dopo aver frequentato un Corso Specifico organizzato da Enti Certificati. In ogni Regione d’Italia è possibile rivolgersi a diversi Enti per ottenere l’abilitazione. Per iscriversi nel Registro italiano occorre seguire un corso professionale, conoscere almeno una lingua straniera e dimostrare di conoscere a menadito il proprio territorio. Procediamo con ordine e scopriamo tutte le tappe indispensabili per diventare una guida ambientale escursionistica in Emilia-Romagna.
Prima di poter partire per questa nuova avventura, sarà necessario fare un check del proprio bagaglio formativo: tutti i partecipanti dovranno sostenere una prova iniziale che servirà a dimostrare il possesso dei requisiti:
la conoscenza di almeno una lingua straniera (livello intermedio B2);
la consapevolezza degli aspetti ambientali e naturalistici del proprio territorio regionale.
La professione della GAE è riconosciuta a livello europeo e definita e descritta dallo stesso Ministero del Lavoro e delle politiche sociali tramite l’Isfol, Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori.
Quali sono le competenze necessarie? Questa professione spesso viene eseguita in sentieri dissestati, in zone difficili da attraversare, e che richiedono una conoscenza perfetta del territorio. Naturalmente, non possono mancare importanti conoscenze legate ai temi della botanica, biologia, zoologia e chimica che sono legate ai corsi di formazione seguiti. Inoltre, occorre avere delle ottime capacità comunicative, infatti nei diversi corsi sono previste delle lezioni dedicate alla comunicazione. Questa è fondamentale per trasmettere informazioni in modo comprensibile e per condurre gruppi di persone. Il Turismo Ambientale è un settore in continua evoluzione, e ormai occupa una fetta importante del mercato. Diventare Guida Escursionistica non è solo un mestiere, ma è un vero traguardo in cui la passione per il mondo outdoor e la determinazione hanno un ruolo fondamentale.
Perciò se questa è la tua ambizione non perdere tempo e chiedi informazioni all’Ente preposto della tua Regione!
CHI E'? La mansione di segretaria è in fondo abbastanza remota. E' una persona precisa e puntuale capace di organizzare al meglio gli appuntamenti e dotata di ottime doti comunicative, è un fattore fondamentale per qualsiasi ufficio o professione.
CHE COSA FA? La segretaria svolge mansioni sia di back office che di front office. Con la prima si intendono tutte quelle attività che riguardano internamente l’ufficio. Quindi gestire il database, comunicare con i responsabili, ecc. Invece per front office si intendono quelle attività rivolte all’esterno, quindi con i clienti e gli affiliati. Naturalmente la mansione di segretaria varia anche in base alla complessità dell’ambiente lavorativo, in cui lavora: potrebbe essere affiancata da più colleghe o, di contro, svolgere da sola più attività. Le principali mansioni di una segretaria sono quindi: • gestisce gli appuntamenti del datore di lavoro; • smistare la posta (elettronica o tradizionale) e le telefonate tra i responsabili dell’ufficio; • prenotare Hotel in caso di trasferte lavorative del o dei responsabili, e anche ristoranti in caso di pranzi o cene aziendali; • organizzare il materiale necessario per lo svolgimento del lavoro del suo capo (documenti, lettere, presentazioni…); • gestire l’archivio dei documenti; • in taluni contesti, specie i più piccoli, si occupa anche di amministrazione; • sempre in contesti lavorativi minori, potrebbe essere chiamata anche a gestire i profili social della società o del professionista presso cui lavora.
TIPI DI SEGRETARIA Occorre comunque distinguere tra la segretaria in senso lato, che è colei che svolge mansioni soprattutto di front office (gestire telefonate, prenotare hotel, voli o ristoranti, accogliere clienti, ecc.), con la segretaria amministrativa che invece svolge soprattutto mansioni di tipo contabile e back office (gestione e archiviazione documenti). Ma vediamo nel dettaglio le principali figure professionali: • La segretaria di direzione, colei che, come anticipa già il nome stesso, lavora a stretto contatto con un dirigente o un imprenditore. Ovvero, colui che si trova tra i vertici di un’azienda. Nella fattispecie, è inutile sottolineare quanto avere conoscenze informatiche, linguistiche e spiccate capacità comunicative ed organizzative sia fondamentale. • La segretaria amministrativa, come dice il nome stesso si occupa, nello specifico, di contabilità e amministrazione e quindi: archiviazione di pratiche amministrative; preparazione della documentazione per la redazione di bilancio; catalogazione fatture. • La segretaria commerciale supporta l’ufficio commerciale e le principali mansioni sono: inserimento e invio degli ordini; gestione della corrispondenza dei clienti e l’organizzazione degli appuntamenti dei venditori. • La segretaria di studi professionali (studio medico, studio notarile, studio legale, studio dentistico, ecc.) le cui principali mansioni sono: pianificazione di visite e appuntamenti; accoglienza clienti o pazienti con eventuale risposta alle loro esigenze; gestione contabilità e amministrazione.
REQUISITI PER LAVORARE COME SEGRETARIA Questo lavoro prevede una preparazione adeguata. Esistono scuole e percorsi di formazione specifici per diventare segretaria. In genere, vengono preferiti percorsi formativi di tipo economico-gestionale o commerciale. Basterà anche il diploma. Ciò che pesa molto è ovviamente l’esperienza. Un laureata in economia aziendale con 30 e lode e magari pure con un Master, avrà meno possibilità di una diplomata in un istituto tecnico-commerciale con 5 anni di esperienza in un’azienda molto importante. Importante è anche la conoscenza di lingue straniere, specie se l’azienda opera anche con clienti esteri (inglese e francese sono quasi d’obbligo, ma può essere necessario anche il tedesco o lo spagnolo). Inoltre è fondamentale avere buone conoscenze informatiche; quindi discreta attitudine a navigare in rete e utilizzo del pacchetto office o di qualche programma specifico per l’archiviazione dati. Infine, fanno la differenza anche le doti caratteriali. Per lavorare come segretaria occorre saper gestire lo stress e non andare facilmente in ansia o nel panico al primo intoppo. Anche qui l’esperienza può aiutare molto.
La scrittura ti appassiona e vorresti farne il tuo lavoro? Sei alla ricerca di una professione che sappia coniugare le tue abilità espressive ad un lavoro in continua evoluzione e che promette di non annoiare mai? Se entrambe queste domande hanno colto nel segno avrai sicuramente pensato di diventare giornalista.
Quella del giornalista è infatti una professione che fa gola a molti, soprattutto ora che con l'esplosione del web e con la sempre maggiore diffusione delle testate online ci sono numerosi posti da ricoprire all'interno del giornalismo. Questa professione, infatti, è molto cambiata nell'ultimo periodo e offre nuove possibilità che vanno colte al volo da chiunque voglia davvero fare della scrittura il proprio lavoro.
Chi è e che cosa fa: Il giornalista si occupa di raccogliere, riportare e commentare notizie che saranno poi diffuse dai vari media come la televisione, la radio, la stampa o internet. Il lavoro del giornalista consiste quindi sia nel riportare i fatti, sia nel commentarli, oltre che nello svolgimento di interviste. Il Giornalista è quindi colui che scrive articoli, reportage, commenti o recensioni per quotidiani e riviste (cartacei e on-line), o chi elabora servizi, interviste e approfondimenti per emittenti televisive o radiofoniche, o ancora chi modera incontri per queste stesse emittenti.
I compiti del giornalista Tra i compiti del giornalista troviamo: • realizzare servizi giornalistici • condurre o intervenire in trasmissioni radio televisive • identificare, definire e confezionare la notizia • condurre o intervenire in trasmissioni radio televisive • illustrare gli eventi in modo oggettivo • svolgere attività redazionale • curare i rapporti con le redazioni dislocate sul territorio Insomma, quello del giornalista è un lavoro che si dipana sui diversi media e che è ad oggi molto richiesto!
Le competenze del giornalista Per diventare un buon giornalista ti saranno indispensabili alcune importanti competenze tra cui: • ottima conoscenza della lingua italiana • ottima esprezzione orale e scritta • perfetta comprensione orale e scritta • abilità di scrittura di alto profilo • conoscenze di alto profilo nell'ambito della comunicazione e dei media • conoscenza di almeno una lingua straniera • capacità di ascolto attivo • ottimo senso critico • capacità di apprendimento attivo e di problem solving • ottima adattabilità • capacità di gestire il proprio ed altrui tempo
Dove lavora: Generalmente, i Giornalisti sono specializzati in un determinato settore, come per esempio: • la cronaca nera o rosa • la politica interna o estera • lo sport • il cinema
Il Giornalista può appartenere alla redazione di uno o più giornali e riviste (o di programmi televisivi e radiofonici), e dunque esserne dipendente, oppure può lavorare come freelance, presentando di volta in volta il proprio lavoro a chi ne è interessato.
Esistono due principali specifici profili di Giornalista: • il Giornalista pubblicista, ossia chi svolge attività giornalistica in maniera continuativa e retribuita avendo altri impieghi o occupazioni • il Giornalista professionista, ossia chi svolge attività giornalistica in maniera esclusiva, senza avere nessun’altra occupazione
Formazione: La prima cosa da sapere per diventare giornalista è che non esiste un percorso di laurea univoco che ti porterà automaticamente alla professione dei tuoi sogni. Ci sono però facoltà che più di altre ti avvicineranno al mondo del giornalismo e che sapranno darti solide basi per la tua carriera.
I migliori corsi universitari per diventare giornalista sono i seguenti:
Scienze della Comunicazione: questo è probabilmente il corso più indicato per diventare giornalista. Suddiviso nel classico 3+2 (Laurea Triennale + Laurea Specialistica), il percorso in Scienze della Comunicazione saprà introdurti allo studio del processo comunicativo, delle sue sfaccettature e dei media che vengono utilizzati nella comunicazione. Inoltre sia durante il corso di Laurea Triennale che durante quello Magistrale potrai avvicinarti al linguaggio giornalistico, preso in grandissima considerazione all'interno di questo percorso. Le materie che studierai, inoltre, ti daranno un'ampia cultura adatta a fronteggiare con agilità gli argomenti più interessanti del giornalismo. Tra queste ricordiamo: marketing, comunicazione, sociologia, psicologia, antropologia, economia e lingue e linguistica.
Lettere: il secondo percorso che ti consiglio è quello di Lettere. Questo corso ti permetterà infatti di ottenere abilità di altissimo profilo nell'ambito della scrittura, oltre a sviluppare insieme un pensiero sia analitico che creativo, indispensabile a qualsiasi giornalista. Riportare le notizie vuol dire infatti saper analizzare ciò che accade intorno a te e riproporlo nero su bianco in maniera accattivante ed efficace, azione in cui queste due tipologie di pensiero si fondono profondamente! Anche qui vige la solita divisione 3+2.
Lingue: anche il percorso in lingue saprà esserti utile, soprattutto se hai intenzione in futuro di spostarti all'estero e svolgere il tuo lavoro su più fronti. Oltre alla conoscenza delle lingue questo corso ti porterà all'apprendimento di alte competenze espressive sia orali che scritte, cosa imprescindibile per un buon giornalista! Un piccolo consiglio che inoltre posso darti è di pensare a quale ambito del giornalismo ti potrebbe interessare di più in futuro ed, in base a quello, scegliere poi il corso di Laurea migliore. Se ad esempio vorrai scrivere di giornalismo finanziario il percorso di laurea in economia sarà sicuramente la scelta migliore per te!
Percorso di studi dopo l'università Lo step successivo per diventare giornalista prevede due soluzioni.
Iscrizione ad una scuola di giornalismo. Potrai scegliere di iscriverti ad una Scuola di Giornalisco e seguire uno dei Corsi di Giornalismo attivi in Italia. Questi corsi dalla durata di due anni sono strutturati come dei Master e ti permetteranno di acquisire tutte le competenze pratiche per il lavoro di giornalista.
Il praticantato. In alternativa potrai svolgere 18 mesi di praticantato i quali dovranno essere continuativi ed in una redazione il cui direttore, alla fine, dovrà rilasciare una dichiarazione di avvenuta collaborazione.
Come diventare giornalista: il corso dell'Ordine Entrambi questi percorsi ti permetteranno di partecipare ai corsi di giornalismo erogati dall'Ordine dei Giornalisti. Questi sono corsi obbligatori della durata di 45 ore e sono organizzati in tutta Italia dagli ordini delle diverse regioni o a Fiuggi dal Consiglio Nazionale dei Giornalisti.
Come diventare giornalista: l'esame di idoneità L'esame in questione è diviso in due prove: • Prova scritta, suddivisa in tre verifiche ovvero sintesi di un articolo, test di attualità e redazione di un testo giornalistico. • Prova orale, sui temi della deontologia professionale, delle tecniche giornalistiche e delle leggi che regolano la professione.
Come diventare giornalista: l'iscrizione all'albo A questo punto potrai finalmente iscriverti all'Albo dei Giornalisti e diventare un giornalista pubblicista o professionista. Come ben saprai, infatti, i ruoli del giornalista possono essere differenti. Scopriamo quindi le tue possibilità lavorative!
Come diventare giornalista professionista A questo punto ti sarà possibile iscriverti all'albo dei giornalisti professionisti potrai quindi diventare giornalista professionista a patto che tu abbia non meno di 21 anni. In questo caso svolgerai la professione giornalistica in modo esclusivo e continuativo. Ciò vuol dire che quello del giornalista dovrà essere la tua unica occupazione professionale.
Come diventare giornalista pubblicista Il giornalista pubblicista è invece colui che può esercitare altre professioni, oltre a quella del giornalista, ma svolge comunque la prestazione giornalistica in modo non occasionale. Per iscriverti all'albo dei pubblicisti ci sono alcune condizioni necessarie: • avere più di 18 anni • aver svolto per due anni il lavoro di giornalista in modo non occasionale • avere all'attivo almeno 60 - 70 articoli pubblicati su giornali e periodici
Come diventare giornalista freelance In ultimo il giornalista freelance è colui che lavora come giornalista in modo autonomo e indipendente. Non sarai vincolato ad orari di lavoro e potrai ovviamente svolgere altre professioni in contemporanea alla tua carriera di giornalista!
Chi è il correttore di bozze? e cosa fa? Chiamato anche redattore, il correttore di bozze, altro non è che colui che è dedito a leggere le bozze, alla correzione bozze, eliminando tutti gli errori di battitura e di ortografia, ovvero quelli che vengono chiamati refusi. Questa figura professionale, dunque, si occupa di leggere le bozze di un documento, andando ad individuare l‘errore sulle bozze.
Il correttore di bozze, sostanzialmente, deve intervenire sull’intero contenuto del testo, facendo delle attente riletture su carta. Si occupa anche della revisione bozze, che altro non sono che documenti o stampe del lavoro, che devono essere rivisti prima della pubblicazione. In genere il correttore di bozze lavora presso una casa editrice, dalla quale dipende, occupandosi della revisione di errori ortografici e di battitura e non sintattici e/o grammaticali, di stile e punteggiatura. Si occupa anche della formattazione del testo, andando a sistemare le maiuscole, minuscole, grassetto, corsivi e sottolineature, spazi superflui, sottotitoli ecc.
Come diventare correttore di bozze: corsi e formazione Tra i requisiti essenziali, citiamo:
essere particolarmente precisi e attenti ai dettagli
conoscere bene la lingua italiana
avere uno spiccato desiderio di approfondimento
avere occhio per le regole tipografiche
spiccata attitudine alla verifica
Ad ogni modo, per poter diventare un ottimo correttore di bozze è importante avere una grande passione per la buona scrittura. Tra le altre caratteristiche insite del correttore di bozze, citiamo una grande pazienza, attenzione e scrupolosità, tutti elementi davvero fondamentali che permettono a questa figura professionale di analizzare fino in fondo il testo ed individuarne gli errori nel più breve tempo possibile. Inoltre, sarà importante aver conseguito una laurea in lettere o in lingue, ovvero avere una formazione che possa dare tutti gli strumenti necessari per garantire una buona scrittura.
Questo, però, non è un requisito obbligatorio, ovvero si può diventare correttore di bozze, anche se non si è in possesso della laurea. La cosa più importante, è essere in grado di effettuare una perfetta correzione di bozze, individuando ogni tipo di errore sulle bozze. In altre parole, il correttore di bozze deve lavorare nel migliorare un testo.
Tuttavia, ci sono diversi modi per poter diventare un ottimo correttore di bozze e dunque per chi vuole lavorare nel web marketing. Ad esempio, è possibile seguire dei corsi di copywriting che possono tanto aiutare. Potete, dunque, decidere di frequentare un corso professionale che possa aiutare a conoscere meglio la professione e ad introdursi nel campo dell’editoria. In alternativa, se non si ha tanto tempo a disposizione, si può scegliere uno dei tanti corsi on line, che si possono facilmente seguire da casa con tutta comodità e nei momenti liberi.
Quali sono gli sbocchi professionali. Lavorare come correttore di bozze non è poi così tanto complicato, sia che si tratti di correttore bozze freelance o correttore di bozze dipendente. Sembra che, per poter diventare un ottimo correttore di bozze, sia importante fare esperienza. Dove? Sicuramente all’interno di un’agenzia o anche due, ovvero fare gavetta e imparare da chi già da tempo esercita questa professione. E’ importante anche studiare, anche se però non sembra bastare la teoria, perché determinante sarà la pratica. C’è però un fatto, ovvero che non tutte le aziende effettivamente hanno bisogno di un correttore di bozze, visto che in genere questa figura viene chiamata soltanto in caso di necessità. Sono davvero poche le case editrici che assumono in azienda dei correttori di bozze che svolgono soltanto questo compito. Spesso, si è soliti assumere più un copywriter flessibile o un web writer che, quando occorre, può anche intervenire e rivedere i testi. Lavorare da casa come correttore di bozze, è la scelta più comune al giorno d’oggi.
Questa figura professionale può decidere di lavorare come freelance, presso un’azienda o casa editrice. Tuttavia, trovare annunci di lavoro specifici per correttori di bozze è possibile e non bisogna mai arrendersi. La cosa migliore è scrivere una mail, raccontando il proprio percorso formativo e progetti, allegando un curriculum e inviarlo alle case editrici.
Correttore di bozze ed editor: differenze. Esiste una differenza tra correttore di bozze ed editor? La risposta è sì. Nello specifico il correttore di bozze si occupa principalmente degli errori di battitura, dell’ortografia e dei refusi in generale. L’editor, invece, lavora sulla creazione del testo. In cosa consiste il lavoro dell’editor? Generalmente questa figura professionale deve svolgere le seguenti mansioni, ovvero:
dare consigli sulla forma
cambiare frasi ed interi periodi modificandone anche forma e sostanza
proporre interventi non soltanto piuttosto evidenti ma anche importanti.
Il correttore di bozze, invece, come abbiamo ampiamente detto, si occupa di altro, ovvero lavora sui dettagli, sulle sviste ed anche sugli errori di digitazione, errori che in gran parte dipendono dalla scrittura veloce su tastiera. Nonostante, dunque, le mansioni svolte da queste due figure professionali siano diverse, queste tendono ad essere confuse e coloro che correggono i testi, fanno anche dei lavori sull’editing e sulle bozze.
#SPUNTIDIFANTASIA! Alla scoperta delle professioni
Chi è e cosa fa. Il cuoco è il responsabile della cucina, competente in tutti gli aspetti della preparazione del cibo: è incaricato della creazione del menù e della realizzazione delle ricette, ed è il punto di riferimento per tutto lo staff in cucina. Il cuoco si occupa di preparare e cucinare i piatti, dagli antipasti al dolce – curandone gusto e sapore, ma anche l'aspetto estetico, in modo che siano visivamente accattivanti. Le sue responsabilità non si limitano però ai fornelli, ma includono numerosi compiti gestionali: come capo della cucina ordina le materie prime, sceglie i fornitori e gestisce approvvigionamenti e scorte di prodotti di qualità. Determina il prezzo dei piatti e il costo della relativa preparazione. Inoltre, è responsabile della cura e dell'igiene della cucina e coordina il personale ausiliario che lavora con lui (la brigata di cucina). Se lavora in locali di piccole dimensioni, o in cucine poco strutturate, le mansioni del cuoco sono principalmente operative: prima di tutto cucinare, gestire gli approvvigionamenti e le scorte alimentari, tenere in ordine la cucina. Se invece lavora in brigate di cucina organizzate, in ristoranti e hotel di alto livello, lo chef certamente cucina e crea nuovi piatti, ma più spesso si occupa di gestire la cucina, come un vero e proprio manager, ovvero come Executive Chef o Chef de Cuisine. Decide il menù, pianifica e dirige la preparazione dei piatti, assegna i compiti agli altri cuochi, gestisce il budget, stabilisce i turni di lavoro e interviene per assumere nuovo personale di cucina, secondo le necessità - mantenendo sempre uno stretto contatto con la direzione della struttura (il Restaurant Manager o il Food & Beverage Manager, se lavora in un hotel). In ogni caso, il cuoco è la colonna portante della cucina, e ricopre un ruolo di grande responsabilità: deve essere in grado di coordinare in maniera razionale le mansioni dei vari dipendenti impegnati ai fornelli, di gestire gli acquisti alimentari rispettando il budget (così da garantire alla clientela sempre la massima qualità, riducendo al minimo gli sprechi), e ottenere il massimo dal lavoro in cucina. Cuochi e chef trovano lavoro in tutte le strutture, dove si cucina e si serve cibo come ristoranti, alberghi, mense, bar con tavola calda, navi da crociera, imprese che offrono servizi di catering e banqueting.
In base a dove opera, al cuoco sono richiesti gradi diversi di specializzazione: dal cuoco che lavora in imprese per la ristorazione collettiva al cuoco d fast food, per i quali non sono richiesti livelli di formazione particolarmente elevati, fino al cuoco di partita di pesce, al cuoco pasticcere o al cuoco pizzaiolo, figure che richiedono invece una preparazione aggiuntiva specifica. Se infatti per certi aspetti si tratta di una professione creativa, il lavoro dello chef è però principalmente basato sulla tecnica, che bisogna conoscere nel dettaglio per la riuscita perfetta di ogni ricetta e per la gestione funzionale della cucina. Fare il cuoco è molto impegnativo: il lavoro in cucina procede a ritmi serrati, si sta in piedi molte ore di fila, esposti a vapori, fumi, sbalzi di temperatura, senza dimenticare i rischi del mestiere come tagli e ustioni. Ciononostante, la professione dello chef è una di quelle che danno più soddisfazioni, perché permette di esprimere con il cibo la propria passione e il proprio talento.
I compiti del cuoco. Le principali mansioni e compiti del cuoco sono:
• Creare il menù • Cucinare le pietanze • Controllare le preparazioni • Curare la presentazione e la guarnizione dei piatti • Gestire gli approvvigionamenti e gli ordini alimentari • Controllare la qualità degli ingredienti e la conservazione degli alimenti • Utilizzare e pulire i macchinari e le attrezzature in cucina • Organizzare e supervisionare il lavoro del personale di cucina (aiuto cuoco, lavapiatti...) Formazione e competenze di un cuoco: Il titolo di studio più indicato per diventare chef è il diploma di istituto alberghiero, subito spendibile sul mercato del lavoro. Esistono però anche percorsi formativi specifici nel campo della ristorazione per diventare cuoco professionista. Si tratta di corsi attivati da centri di formazione professionale e accademie di cucina, che prevedono insegnamenti su: chimica degli alimenti, nutrizione, tecniche di cucina, processi di produzione e conservazione dei cibi, igiene e controllo qualità degli alimenti, management della ristorazione. Oltre alla formazione teorica, il salto di qualità si ha solo con l'esperienza pratica: iniziare lavorare in una cucina come commis o aiuto cuoco è molto importante per imparare ad essere veloci e reattivi e per perfezionare la tecnica, senza accontentarsi delle competenze già acquisite. Non sentirsi mai “arrivati” è la chiave di successo degli chef stellati.
Le competenze richieste negli annunci di lavoro per cuoco sono:
• Competenza nelle tecniche di cucina professionale • Manualità ai fornelli • Creatività e talento • Accuratezza e precisione nel lavoro • Forti capacità organizzative e gestionali • Resistenza allo stress e alla fatica
Sbocchi professionali e carriera del cuoco. La carriera in cucina inizia dal basso, come cuoco apprendista (commis-chef) o aiuto cuoco, figure che lavorano seguendo le indicazioni e sotto il coordinamento del personale più esperto. Dopo alcuni anni di esperienza, un cuoco non soltanto bravo, ma anche con capacità gestionali può aspirare a ruoli di livello più elevato all'interno della brigata di cucina: può diventare Chef de Partie (cuoco capo partita), Sous Chef (chef in seconda) e infine capocuoco, primo chef o Executive Chef, la figura al top della gerarchia in cucina nei grandi ristoranti. Un'altra possibilità interessante per un cuoco che vuole fare carriera è quella di diventare imprenditore e aprire un ristorante, dove poter esprimere il proprio talento in piena libertà. Buoni motivi per lavorare come cuoco Quello del cuoco è un mestiere in cui la passione per la cucina e la creatività sono ingredienti fondamentali, oltre a una rigorosa preparazione tecnica. Ogni piatto è frutto delle mani dello chef e della sua ricerca per creare qualcosa di nuovo e squisito: nuovi ingredienti, nuove tecniche di cottura, nuove usanze gastronomiche... quando si cucina non si smette mai di imparare e le possibilità di sperimentazione sono infinite. Inoltre, fare il cuoco dà la possibilità di spostarsi, in base al luogo in cui si decide di lavorare: dal ristorante dietro l’angolo alla località esotica all'estero, senza dimenticare l'opportunità di viaggiare lavorando come chef su una nave da crociera.
#SPUNTIDIFANTASIA! Alla scoperta delle professioni
Chi è e cosa fa:
Se sei appassionato di cinema, televisione, radio e teatro e vuoi scoprire come diventare regista, questo è l'articolo che fa per te.
Il REGISTA è colui che nell’ambito della produzione teatrale, radiofonica, televisiva o cinematografica dirige un'equipe tecnico-artistica svolgendo un’opera di guida e coordinamento nei confronti di autori, sceneggiatori, attori, scenografi, costumisti, cameraman, tecnici audio e delle luci.
Il REGISTA è quindi il responsabile ultimo della qualità complessiva dell’opera, che sia l'allestimento di uno spettacolo dal vivo, un programma televisivo, un film, una fiction o uno spot.
Ogni aspetto in grado di incidere sulla qualità del prodotto è competenza del regista: scene, costumi, fotografia, montaggio sono frutto di sue decisioni.
La realizzazione delle singole attività viene svolta da figure professionali specializzate.
Insomma, quello del regista è un lavoro tanto affascinante quanto pieno di responsabilità che necessitano di competenze molto dettagliate.
Le qualità che non possono mancare ad un regista sono una grandissima originalità, capacità di sfornare idee numerose e vincenti, oltre che un'ottima capacità di problem solving.
Esistono diverse tipologie di registi:
Televisivo
Radiofonico
Teatrale
Cinematografico
I compiti del regista:
Come accennato, i compiti di un regista sono molteplici e seguono l'intera produzione artistica, che sia questa cinematografica, radiofonica, teatrale o televisiva.
Reperisce produttori e finanziamenti,
definire l'ambientazione del film,
selezionare il cast giusto,
definire tempi e piano di lavoro
predisporre la scaletta delle prove.
leggere e studiare i copioni,
provare le scene,
coordinare le attività della troupe e del cast,
sovrintendere la fotografia,
la selezione delle scenografie e l'intero comparto tecnico.
Post-produzione:
coordina e sovrintende le attività di post produzione come montaggio,
effetti speciali e sonori,
mixaggio
Conoscenze specialistiche
Per far fronte a tutti questi compiti saranno indispensabili profonde conoscenze in tema di arte, un'ottima padronanza della lingua italiana, conoscenze di alto profilo nell'ambito della comunicazione e dei media oltre che un'infarinatura di competenze nella gestione del personale e di sociologia, psicologia ed antropologia.
Organizzazione della produzione cine-televisiva
Processi televisivi e cinematografici
Stili di regia cinematografica
Stili di regia televisiva
Mezzi tecnici di ripresa
Tecniche di regia
Tecniche di ripresa video
Tecnologie audio-video
Funzionamento della cabina di regia
Regia in ripresa diretta
Montaggio in diretta
Conoscenze generali
Storia della televisione
Storia del cinema
Storia del teatro
Struttura narrativa del prodotto televisivo
Elementi di sceneggiatura (cinematografica, teatrale, radiofonica)
Tecnica del linguaggio cinematografico
Elementi di costo produzioni audiovisive
Elementi di edizione e montaggio cinematografico
Teoria della ripresa video
Linguaggio cine-televisivo
Organizzazione del set
Stili di regia
Mezzi tecnici di ripresa
Tecniche di ripresa video
Funzionamento della cabina di regia
Fotografia e composizione dell’immagine
Tecniche di ripresa del suono
Normativa concernente le attività culturali e di spettacolo
Edizione e montaggio cinematografico
Montaggio televisivo
Tecniche di registrazione audio
Formazione:
Non esiste una strada univoca per diventare regista in Italia, ma il primo passo che ti consigliamo di compiere è sicuramente di iscriverti:
Liceo artistico con indirizzo Audio Video
Parma : Liceo Artistico Paolo Toschi
Corso di Laurea Triennale in Scienze della Musica, delle Arti e dello Spettacolo.
Bologna: DAMS - Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo
Milano: Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti
Torino: CAM - Cinema, arti della scena, musica e media
Scuole e Accademie per registi
Un discorso a parte va fatto per le Accademie e Scuole di Cinema che hanno come asso nella manica quello di prevedere stage e laboratori obbligatori completamente improntati alla pratica, oltre che una formazione teorica ad hoc.
Ciò consentirà di conoscere l'ambiente ancor prima di lavorarci e crearti un'utilissima rete di contatti.