The Whale

Commosso fino alle lacrime, lo sguardo della rivincita e del riscatto, Brendan Fraser vince il premio come miglior attore protagonista nella recente notte degli oscar, per il drammatico The Whale presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia, diretto da Darren Aronofsky da una pièce di Samuel D. Hunter.

Nel film Fraser è Charlie, un professore d'inglese chiuso nel suo piccolissimo appartamento, imprigionato in un corpo da trecento chili che lo tradisce ogni giorno di più. Ha tentato senza riuscirci di soffocare il dolore insopportabile per la morte dell'uomo che amava, sotto una quantità di cibo senza limiti. Ora che il suo cuore sta arrivando al capolinea ha un ultimo desiderio: riallacciare il rapporto con la figlia adolescente che ha abbandonato dieci anni prima per vivere il suo amore libero.

E a far brillare il film sono sicuramente la superlativa performance di Brendan Fraser, che domina con maiuscolo talento una gamma emotiva vastissima, e quella della giovane Sadie Sink (Max in Stranger Things, Fear Street), la figlia, che arricchisce di mille sfumature una parte non facile da gestire.

Il titolo di The Whale, la cui traduzione è «la balena», fa riferimento in modo figurato alla mole del protagonista ma anche al romanzo Moby Dick di Herman Melville, più volte citato in modo diretto e indiretto nella pellicola.

Che The Whale sia sostanzialmente un one-man show è piuttosto evidente, la struttura stessa della pellicola ruota attorno al fulcro del protagonista.

Brendan Fraser è stato lontano dalle scene per anni a causa di una sfortunata serie di problemi, con la pellicola di Aronofsky arriva quindi la sua occasione di riscatto ed è evidente come colga con grazia e intensità la rara opportunità di un ruolo che lo spinge ben oltre ogni sfida attoriale precedente, al punto da regalargli un oscar come miglior attore protagonista.

La legge di Lidia Poët

Lidia Poët, prima italiana a entrare nell’Ordine degli Avvocati e poi impossibilitata a esercitare la professione a causa degli stereotipi di genere di fine ‘800, è la protagonista di una nuova serie originale italiana targata Netflix.

A interpretarla è l’affascinante Matilda De Angelis, che dà corpo e spirito a una storia di maschilismo e tentativi d’emancipazione. L’ambientazione è quella della Torino del XIX secolo, di un’alta società che si muove tra palazzi, ricevimenti e teatri. Lidia Poët è infatti, davvero esistita, è stata la prima avvocato donna d’Italia, vissuta a fine 800 a Torino e in lotta per più di 30 anni per vedersi riconosciuta l’abilitazione. Il mondo degli avvocati uomini non la voleva, perché donna.

Attraverso uno sguardo che va oltre il suo tempo, Lidia assiste gli indagati ricercando la verità dietro le apparenze e i pregiudizi.

Ogni episodio de La legge di Lidia Poët ci presenta infatti un caso da difendere, mentre l’avvocata prepara il suo ricorso, presentando luci e ombre di una città che sta cambiando e sta tessendo le trame di un’evoluzione silente. Lidia Poët rappresenta il cambiamento in una società ancora maschilista, e lo fa con le stesse armi degli uomini, mostrando che anche una donna può sfidare l’austerità di luoghi di potere percorsi unicamente dagli uomini.

La legge di Lidia Poët non è solamente un period drama con una protagonista femminile, ma è anche un crime ben scritto che nulla lascia al caso, è puro intrattenimento dal sapore storico.

Creed III

Arriva al cinema il 2 marzo Creed III, terzo capitolo della saga spin off dedicata ad Adonis Creed, il figlio di Apollo, rivale e amico dell'iconico Rocky Balboa.

Diretto da Michael B. Jordan, che qui fa il suo debutto dietro la macchina da presa, il terzo capitolo della saga cinematografica fa a meno del personaggio mentore interpretato da Sylvester Stallone e si concentra molto sulla vita interiore del protagonista, sul suo cammino dopo aver appeso i guantoni al chiodo e sulla necessità di lasciar andare il passato per poter vivere al meglio il presente.

Sono passati tre anni da quando Adonis Creed (Michael B. Jordan) ha deciso di ritirarsi dalla box, decidendo di gestire una palestra per allenare le nuove generazioni di pugili. Tuttavia, dal passato, torna Damian "Dame" Anderson (Jonathan Majors), suo vecchio amico d'infanzia che ha passato quindici anni in prigione e ora vuole tornare a combattere per inseguire il suo sogno di diventare campione del mondo dei pesi massimi. Il bisogno spasmodico di aiutare un vecchio amico si trasforma per Adonis in una gabbia che rischia di mandare all'aria tutto quello per cui ha lavorato. L'unica scelta possibile, per evitare che il passato divori il futuro del pugile, è quello di indossare di nuovo i guantoni e salire sul ring.

Nonostante gli incontri di boxe abbiano comunque il loro spazio e il loro peso, Creed III è un film che mette in scena la storica contrapposizione tra bianco e nero, ponendo Adonis e Dame come due metà di un'insieme che solo apparentemente è diversificato.

Ed è su questo senso di amicizia tradita, sulla redenzione e l'espiazione del peccato, sull'accettazione di sé e dell'altro che si basa il cuore del film, che non rinuncia a quelle classiche scene cardine del genere - il già citato allenamento, lo scontro finale, il conto quando si è al tappeto - ma le arricchisce di un livello molto intimo che rende Creed III una pellicola che, per quanto poco originale, non mancherà di coinvolgere il pubblico.

Dinner club 2

Venerdì 17 febbraio sono usciti in streaming su Prime Video i primi 4 episodi su 6 (gli ultimi due usciranno il 24 febbraio) di Dinner Club 2, lo show Amazon Original con Carlo Cracco e un cast di ospiti vip che cucinano piatti imparati in giro per l'Italia.

Un format tanto geniale quanto semplice: uno chef di fama internazionale in viaggio con diversi personaggi notissimi del mondo dello spettacolo, quelli che nessuna rete generalista potrebbe mai permettersi di ingaggiare tutti insieme, alla scoperta delle pietanze e delle preparazioni tipiche delle diverse regioni d'Italia.

Dalla prima edizione arrivano due dei sei ospiti, ovvero Luciana Littizzetto e Sabrina Ferilli. I nuovi ospiti sono invece Paola Cortellesi, Antonio Albanese,  Luca Zingaretti e Marco Giallini.

Per quanto riguarda i territori del nostro bellissimo Paese visitati nei viaggi a due guidati (con mezzi sempre "particolari") da chef Cracco, sono la Sila e la Calabria (Cortellesi), l'Alto Adige-Sud Tirolo (Albanese), la Romagna (Zingaretti) e di nuovo la Sicilia (Giallini), questa volta più sul versante orientale.

Il viaggio di Dinner Club, come è facilmente intuibile, funziona sia per le gag e le reazioni spontanee regalate dai protagonisti e sia per una certa dose di imprevedibilità che porta i partecipanti a mettersi alla prova davanti alle telecamere in sfide decisamente poco convenzionali.

L'altra cosa bellissima è la scoperta non dei luoghi arcinoti che vediamo praticamente ovunque, ma di quei territori meno conosciuti capaci di suscitare l'interesse di tutti quei visitatori ancora all'oscuro dell'esistenza di certe chicche e, soprattutto, di certe pietanze.

Perciò buona visione e buon appetito!

Maria Antonietta

Al via dal 15 febbraio 2023, su Sky, la nuova serie Maria Antonietta.

La storia è quella della giovane e moderna regina, che sconvolse la nobiltà dell’epoca, prima dell’arrivo della Rivoluzione Francese. Una giovane regina austriaca che sconvolse la corte di Francia per la sua mentalità moderna e all’avanguardia.

“Maria Antonietta”, attraverso uno sguardo contemporaneo, esplora il lato oscuro e misogino della corte di Versailles della seconda metà del XVIII secolo, quando la futura regina, allora solo 14enne, lasciò l’Austria per diventare la moglie del Delfino di Francia (Luigi XVI). All’inizio inibita dallo stretto protocollo di corte, dalle rigide regole imposte dalla società, e sotto la pressione di una nazione straniera che avrebbe dovuto accettarla come sovrana, Maria Antonietta riuscì a rivoluzionare la sua immagine, grazie alla sua indole testarda e il suo grande carisma. Con coraggio e dignità la regina si scagliò contro il sistema decidendo di vivere in modo innovativo malgrado il disappunto francese.

Gli otto episodi, infatti, partono dal matrimonio ad appena 14 anni e l’arrivo nell’oscura corte di Versailles e attraversano la sfarzosa vita da icona fashion-femminista dell’epoca. Follemente appassionata di gioielli, incurante dei suoi sudditi ridotti alla fame, Maria Antonietta è dipinta con sguardo ironico e provocatorio in un’apologia del potere femminile prima della ghigliottina, con lo scoppio della Rivoluzione francese.

Siccità su Amazon prime

Il film di Paolo Virzì è del 2022, ma dal 30 gennaio 2023 è visibile in streaming su Amazon Prime.

E' il fascino dell'apocalisse, con la sua idea di devastazione, che da sempre attira l'uomo e in questo film ne fa da scenario. Forse perché ci ricorda la caducità della vita o perché ci spinge a tornare con i piedi per terra. La fine del mondo ci ricorda quanto, in realtà, l’unica fine è quella dell’essere umano e gli anni della pandemia ce lo hanno abbondantemente dimostrato.

Ci troviamo all’interno di una Roma apocalittica, nella quale la mancanza prolungata delle piogge ha portato a un razionamento dell’acqua potabile. In questo contesto conosciamo le storie di diversi personaggi che, con i loro problemi, ci mostrano la loro vita quotidiana. Il razionamento, una specie di nuova pandemia, tutti eventi che conducono gli individui ad agire principalmente per proprio personale tornaconto.

Su questo sfondo drammatico emerge una profonda critica alla società italiana.

Una popolazione che contrasta la società bene, quella che col denaro può acquistare l’acqua potabile. Cittadini che discutono direttamente di quelle che sono le scelte politiche, tra razionamenti e fasce orarie. Intellettuali che dibattono pubblicamente sul tema, ma che nel privato contraddicono i loro stessi principi. un triste spaccato della società attuale insomma.

Il successo di questa pellicola è sicuramente dato da i suoi interpreti, tra cui Silvio Orlando e Valerio Mastrandrea.

Quello di Virzì sembra dunque essere un modo per narrare ed espirare gli eventi che ci hanno coinvolto negli ultimi anni. Una storia che si pone come specchio della nostra fragile reazione davanti al disastro.

Call my agent

Call My Agent – Italia è il remake italiano della serie cult francese Dix pour cent (Call My Agent!), ora disponibile su Sky e NOW, che narra le vicissitudini di una potente agenzia di spettacolo e le storie dei suoi soci, alle prese con le carriere delle più grandi star del cinema italiano, per un viaggio che si prefigge di essere un ironico e dissacrante dietro le quinte del nostro showbiz.

Paola Cortellesi, Paolo Sorrentino, la coppia Pierfrancesco Favino e Anna Ferzetti, Matilda De Angelis e Corrado Guzzanti, sono i protagonisti rispettivamente di ciascuna puntata monografica, e recitano tutti nei panni di loro stessi.

Manager, amici, confidenti e psicologi: un buon agente dev’essere chiaramente tutto questo e anche di più. E loro, ognuno col proprio stile, sono i migliori. Tra giornate frenetiche e nottate mondane, a rimetterci è la loro vita privata, anche se in fondo sembrano divertirsi troppo per accorgersene.

Il pretesto ideale per tornare a spiare nel buco della serratura del cinema italiano e delle sue nevrosi più esilaranti e paradossali, dopo l'ovviamente irripetibile Boris, ma con in più la possibilità di sfruttare il potenziale divistico dei tanti, grandi e celebri nomi coinvolti.

Il primo giorno della mia vita

Quattro persone che vogliono farla finita e un angelo che le rimette al mondo.

Il nuovo film di Paolo Genovese esce al cinema il 26 gennaio.

Una storia quasi fuori dal mondo, quello terreno, in cui 4 persone sono raggruppate e portate in giro da un uomo ogni giorno per sette giorni, una settimana di tempo per farle rinnamorare della vita.

Capiremo dopo poco che i quattro sono accomunati dal fatto di aver tentato il suicidio e sono stati interrotti proprio da questo proprietario di albergo che in realtà nasconde qualcosa di più.

Un film drammatico che ci vuole parlare del senso di una vita, dei mutamenti umani e dell’alternarsi di felicità e tristezza.

Interpretato da superbi attori come Toni Servillo, Margherita Buy, Valerio Mastandrea e Sara Serraiocco, i temi affrontati nel film sono alti e potenti...il libero arbitrio, la responsabilità, il destino.

Le otto montagne

Una storia di amicizia, famiglia, scelte, e in particolar modo di natura: natura nel senso non “astratto” del termine ma concreto, e quindi montagne, laghi, boschi, pascoli.

Tratto dall’omonimo libro di successo di Paolo CognettiLe otto montagne, al cinema dal 22 dicembre, è un film scritto e diretto da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, che ha per protagonisti Alessandro Borghi e Luca Marinelli.

I protagonisti sono Bruno e Pietro. Bruno è cresciuto in montagna, quella è la sua casa, e una vita lontano da lì per lui è impensabile. Pietro arriva da Torino in vacanza in Valle d’Aosta, e trova in lui un compagno di giochi.  I due diventano presto amici inseparabili. Sono però molto diversi e questo li porta a stare lontani per molto tempo. Ciascuno prende la sua strada fino a quando si ritrovano adulti.

Due visioni del mondo...due modi di essere a confronto.

Secondo il popolo nepalese, il mondo è una sfera, in cui vi sono otto montagne e otto mari.

Poi c’è la montagna posta al centro del mondo.

Alcuni sono fatti per viaggiare per le otto montagne, altri per stare fermi sulla montagna centrale.

ARTE, il canale culturale europeo streaming gratuito con documentari, film, serie TV, viaggi e musica

Stanco delle solite piattaforme digitali che riproducono sempre gli stessi contenuti?

E’ possibile guardare ARTE, il canale culturale europeo gratuito e on demand, che offre programmi in lingua originale con sottotitoli in italiano o altre lingue.

ARTE, acronimo di Association Relative à la Télévisione Européenne, è il canale culturale europeo dedicato al mondo dell’arte e della cultura e fondato nel 1991 a Strasburgo con l’obiettivo promuovere la ricchezza culturale europea in tutta la sua diversità e le sue interpretazioni.

Ricco di programmi che spaziano dalle inchieste al cinema, passando per spettacolo, società, scienze, cultura, reportage e fino ad un’ampia offerta musicale, il canale offre una ricca e multilingue programmazione con sottotitoli in inglese, spagnolo e polacco, francese, tedesco, e, dal 2018, anche in versione italiana

Spulciando tra le proposte del sito è possibile incontrare numerosi documentari su artisti ed intellettuali del calibro di Pier Paolo Pasolini ed Egon Schiele, serie sulla storia dell’arte dei graffiti in Europa, storie dall’Italia della quarantena, reportage sull’inferno dei migranti di Moria, uno speciale sulla Polonia e i diritti delle donne e tanto altro

La versione italiana di ARTE è disponibile gratuitamente in streaming video su arte.tv/it e visibile tramite applicazione smartphone, tablet, smart TV e Tivùon! di Tivùsat.