#IORESTOACASA...con Fantasia! Cinema, consigli di visione
In questa rubrica vi darò dei consigli di visione, film, serie TV, film d'animazione ecc. vorrei cominciare con questo film del 2015 (uscito nel 2018)
Il maestro di violino (The Violin Teacher - titolo originale) Il film si ispira alla storia dell’Istituto Baccarelli, uno dei progetti di inclusione sociale di maggior successo di San Paolo. Il violinista Laerte (Làzaro Ramos) si sta preparando da molti anni per entrare nella prestigiosa orchestra di OSESP, l’orchestra sinfonica più importante dell’America latina. La tensione e il nervosismo le impediscono di suonare e fallisce l’audizione. Rimasto senza soldi e senza alternative, Laerte accetterà di insegnare musica in una scuola pubblica di Heliopolis, la più grande e violenta favela di San Paolo. Laerte si trova immerso in una realtà sociale degradata dove la criminalità e lo spaccio di droga dominano. Il maestro capisce pian piano le difficoltà che i ragazzi incontrano tutti i giorni per seguire le lezioni di musica, impegnati fin dalla giovane età a contribuire con il lavoro al mantenimento della famiglia. Lo spaccio e la microcriminalità possono essere la via più facile per costruirsi un futuro ma il maestro riuscirà a conquistarsi la fiducia degli studenti con forza della musica e l'amicizia che nasce tra l'insegnante e gli studenti, aprono la porta a un nuovo mondo.
Curiosità: Il maestro Baccarelli fonda l'Istituto Baccarelli nel 1996, dopo un incendio che distrugge la favela di Heliopolis. Oggi l'Istituto accoglie più di quattromila studenti ogni anno, di età compresa fra i 4 e i 25 anni. L'Istituto, così come molte altre realtà in tutto il mondo, si ispira a El Sistema, un metodo didattico musicale fondato in Venezuela nel 1975 da José Antonio Abreu. Questo programma d'insegnamento viene realmente proposto ai giovani brasiliani che vivono nelle favelas. I musicisti che ne fanno parte sono addirittura volati fino a Roma per suonare davanti al Papa
Mi piace perché: Perché c'è il ritmo e i colori del Brasile, al mattino si insegna musica classica e la sera si balla il rap brasiliano.
Consigliato: la visone e adatta a tutti: adulti e soprattutto ragazzi
Premi: vincitore del Giffoni Film Festival nel 2016 per la categoria Generator +16.
Dove trovarlo: Su Sky on Demand su mymovies in streaming a pagamento
Green Book | L'amicizia tra un buttafuori e un pianista talentuoso
#IORESTOACASA...con Fantasia! - Cinema, consigli di visione
Continua la rubrica dedicata ai consigli di visione, film, serie TV, film d'animazione ecc. questa settimana vi parlerò di un film uscito nel 2018.
Green Book Ispirato alla storia vera di Shirley, (Mahershala Ali) un virtuoso della musica classica, e del suo autista temporaneo (Viggo Mortensen) nel loro viaggio attraverso il pregiudizio razziale e le reciproche differenze. Siamo a New York nei primi anni '60 e Tony Vallelonga, detto Tony Lip, un italo americano con un'educazione piuttosto sommaria, che parla con accento del Bronx, mangia sempre fast food, lavora come buttafuori in un locale. Tony si trova momentaneamente senza lavoro, perché il Copacabana deve chiudere per due mesi, e con la necessità di provvedere alla famiglia, accetta di fare da autista a Don Shirley, uno dei pianisti jazz più famosi al mondo, musicista nero, istruito, che parla molte lingue, veste come un damerino e non sopporta volgarità e bassezze. Il viaggio che intraprendono i due protagonisti sarà da New York City fino agli stati del Sud in posti dove i diritti civili degli afroamericani sono ben lontani dall'essere acquisiti. Per questo viaggio Shirley si affida al libro The Negro Motorist Green Book: una mappa di motel, ristoranti e pompe di benzina in cui anche gli afroamericani sono ben accolti. Malgrado il musicista si sia affidato per il viaggio alla guida sicura per i viaggiatori neri, non disdegna di percorrere territori proibiti con la sicurezza di avere al suo fianco Tony che risolve a modo suo i tanti problemi che incontreranno lungo la strada. I due impareranno prima di tutto a conoscersi e a rispettarsi a vicenda, Tony imparerà che gli imbrogli e le botte lo tengono aggrappato al gradino più basso della società, mentre Shirley dovrà guardarsi dentro e confrontarsi con il razzismo ma anche con l'umanità delle persone che incontrerà.
Mi piace perché: Perché parla di differenze che si incontrano, si combattono, si conoscono e imparano che il rispetto reciproco, la lealtà va al di là del colore della pelle, delle tendenze sessuali e dell'inflessione dialettale. Consigliato: la visone e adatta ad adulti e ragazzi Premi: 5 nominations e vinto 3 Premi Oscar, 1 nomination a David di Donatello, 5 nominations e vinto 3 Golden Globes, 4 nominations e vinto 1 BAFTA, 1 nomination a Razzie Awards, 7 nominations e vinto 1 Critics Choice Award, 2 nominations e vinto 1 SAG Awards, 1 nomination a Writers Guild Awards, 1 nomination a Directors Guild, ha vinto 1 Producers Guild, Il film è stato premiato a AFI Awards,
Dove trovarlo: Su Sky on Demand su mymovies in streaming a pagamento.
Ecco perché molte città europee stanno introducendo il divieto di fumare anche in molte aree pubbliche all’aperto.
Abbiamo visto di recente che a Milano- primo esempio in Italia, l’amministrazione comunale ha disposto il divieto di fumo anche in alcuni luoghi all’aperto, come parchi, fermate di autobus e tram così come campi da gioco per bambini.
Queste restrizioni hanno un duplice fine: da una parte il tentativo di contrastare il più possibile l’abitudine al fumo e l’altro motivo altrettanto importante è limitare i danni causati dal fumo passivo.
È ormai ampiamente dimostrato che il fumo delle sigarette causa danni irreparabili a chi lo respira attivamente ma anche a chi ne subisce la presenza in un ambiente chiuso e in certi casi anche all’aperto.
Questo è chiamato fumo passivo: cioè quando un fumatore espira il fumo della sigaretta e questa stessa aria resa tossica viene respirata da altre persone.
Ormai ci sono prove inequivocabili che il fumo passivo sia responsabile di un numero di tumori al polmone nei non fumatori oltre che malattie cardiache, asma e altri disturbi.
Per esempio aver respirato il fumo altrui per lunghi periodi aumenta il rischio di tumore al polmone del 25 per cento.
I danni del fumo passivo sono particolarmente più gravi nei più piccoli, giovani e a adolescenti in età dello sviluppo, per non parlare dei neonati che se esposti al fumo passivo possono essere più soggetti alla cosiddetta ‘morte in culla’ nel primo anno di vita e crescendo resteranno più vulnerabili a infezioni polmonari. E ancora prima di nascere, il feto di una madre fumatrice rischia di avere problemi di salute.
La gravità di questi dati ha imposto la necessità di ulteriori restrizioni a tutela della salute pubblica, da qui il divieto di fumo esteso non più solo ai luoghi chiusi ma in alcune aree all’aperto come parchi, stadi e fermate dei mezzi pubblici.
Un vero e proprio fenomeno in sconcertante aumento è quello del revenge porn.
Più o meno tutti ormai sappiamo di cosa si tratta, abbiamo sentito diverse notizie di persone che ne sono state vittime o è successo a noi o a qualcuno che conosciamo...
Per prima cosa chiariamo il fatto che diffondere (con qualsiasi mezzo reale o virtuale) immagini intime di una persona senza il suo consenso è UN REATO punibile da 1 a 5 anni di reclusione e con sanzione dai 5 mila ai 15 mila euro.
Ma che cos’è esattamente la ‘porno vendetta’?
Alla base di questo fenomeno c’è la vastissima diffusione di foto e video resa possibile dalla facilità di utilizzo degli strumenti digitali.
Spesso queste foto e questi video vengono ripresi in momenti di intimità con o senza l’esplicito consenso delle persone riprese.
Se aggiungiamo la rabbia per un torto subito, o la delusione per la fine di una relazione si può immaginare come potrebbero poi venire utilizzati questi video o queste foto.
In molti casi infatti la diffusione di questo materiale ha proprio lo scopo di umiliare la persona ripresa (da qui revenge in inglese ovvero vendetta) che si vedrà le immagini riproposte sui social in alcuni casi accompagnate da nome e informazioni che permetteranno di rintracciarla.
Le conseguenze di un atto così grave possono essere devastanti a livello psicologico e possono anche portare al suicidio della persona che ne è rimasta vittima.
Quando navighiamo sui nostri social network se ci capita di vedere una foto o un video che danneggia una persona in questo modo è nostro dovere segnalarlo subito, infatti le piattaforme più usate come per esempio Facebook hanno istituito un sistema di controllo quasi immediato che interviene nel rimuovere immediatamente il contenuto a rischio.
Se invece decidiamo di condividere il contenuto con altre persone diventeremo noi stessi complici di un reato.
Quindi ricordiamoci che anche noi possiamo fare la differenza!
Come difendersi
Segnalare il contenuto illecito.
La prima cosa da fare è contattare il social network o la piattaforma sulla quale è presente l'immagine, segnalare l'immagine. Tutte le piattaforme offrono la possibilità di segnalare post, immagini o video, contenuti che violano i loro termini di servizio. Oltre alla rimozione delle immagini si potrebbe anche ottenere la sospensione dell'account della persona che ha pubblicato il contenuto illecito. E' inutile cercare di convincere l'ex partner che ha pubblicato l'immagine a rimuoverla.
Denunciare alla Polizia
Prima di segnalare l'immagine occorre raccogliere tutte le prove possibili sulla presenza del contenuto illecito online e su chi (presumibilmente) ha pubblicato il contenuto. Vanno bene anche screenshot o fotografie. Con questo materiale si può denunciare alla Polizia il fatto per ottenere la punizione del colpevole. E' essenziale procedere con la denuncia, per evitare che si generi l'idea che tali fatti non siano punibili e quindi possano ripetersi.
#SPUNTIDIFANTASIA! Oggi parte la nostra Rubrica sulla prevenzione. Come primo tema parliamo della sicurezza in rete.
Con questo articolo inizia la sezione all'interno della rubrica dedicata a salute e benessere, che avrà una cadenza quindicinale e che si occuperà in maniera specifica di prevenzione in tutte le sue versioni. Oggi parliamo dei rischi legati al mondo di internet.
Safer Internet Day è la giornata internazionale di sensibilizzazione per i rischi che comporta utilizzare internet istituita nel 2004 dall'Unione europea e si celebra il secondo martedì del mese di febbraio.
Obiettivo dalla giornata è far riflettere studenti e studentesse sull’uso consapevole degli strumenti tecnologici e sul ruolo attivo che possono avere utilizzando la rete in modo sicuro e positivo.
Il Safer Internet Day 2021 si è tenuto il 9 febbraio, contemporaneamente in oltre 150 paesi tra cui l'italia, l'evento si è tenuto esclusivamente online. Le scuole, gli studenti e genitori hanno partecipato a convegni e conferenze organizzati dalle scuole in collaborazione con gli enti locali e le imprese per sensibilizzare adulti e giovani su un tema che tocca tutti e che è quello della sicurezza di giovani e minorenni quando navigano in internet.
Dai corsi di Media Education al cyber bullismo sono molti i temi che oggi hanno bisogno di essere approfonditi affinché sia i genitori che i ragazzi sappiano quali sono i rischi dei cattivi comportamenti online.
Un tema particolarmente importante è stato quello dell’adescamento online e i metodi per riconoscerlo.
L’ adescamento online è definibile come il tentativo da parte di un adulto di avvicinare un bambino/a o un adolescente per scopi sessuali, conquistandone la fiducia ed instaurare con lui/lei una relazione a volte anche sessuale.
I luoghi più pericolosi sono le chat, anche quelle dei giochi online o i siti di teen dating e attraverso la web cam gli adulti malintenzionati possono indurre le persone meno attente a mostrare le parti intime o fare cose contro la loro volontà.
Per un ‘like’ in più è un rischio inutile.
Gli utenti delle cosiddette reti sociali possono parlare di sé e condividere con altri le loro foto o i loro filmati. Esistono inoltre parecchi giochi che consentono agli utenti di internet di sfidarsi. Proprio di recente infatti è successo un incidente che ha causato la morte di una ragazzina che stava partecipando ad una sfida su un noto social. Quindi ricordiamoci sempre cosa è reale e cosa non lo è.
Ciberdipendenza.
Le ragazze usano molto volentieri le chat e le altre offerte di comunicazione, mentre tra i ragazzi vanno per la maggiore i giochi di ruolo online. La maggioranza dei giovani utilizza questi servizi web senza incontrare problemi. Tuttavia, quando s’instaura una dipendenza, al centro del problema vi sono spesso i giochi online e le chat.
Alcuni esperti ritengono inoltre che un uso eccessivo di internet possa aumentare il rischio di modifiche strutturali a livello cerebrale, visto che il cervello viene sempre stimolato nello stesso modo.
Proteggere la propria identità.
Su internet può succedere di essere oggetto di attenzioni particolari, che coinvolgono anche la sfera più intima. È importante che tutti noi sappiano come gestire le informazioni personali su internet (nelle chat, su Facebook, Youtube ecc.).
-usare un nickname (pseudonimo), un indirizzo di posta elettronica anonimo e neutro (che non permetta di risalire alla propria identità) e non divulgare mai dati personali o di terzi come l’indirizzo, il numero di cellulare, ecc.
-se ci accorgiamo che un altro utente è particolarmente insistente o siamo vittime di messaggi indecenti o offensivi ricordiamoci che è un reato punibile a norma di legge quindi non esitiamo a contattare le autorità.
Regole di comportamento
Le regole della buona educazione valgono anche su internet. In rete il galateo si chiama “netiquette” e vale sia per la comunicazione tra le singole persone, sia per i contenuti che vengono caricati sulle piattaforme dei social quindi se non vuoi essere offeso/a fai attenzione a non farlo neanche tu!
Camminare fa bene..e questo si sa, ma il cammino come filosofia riesce a fare ancora di più: ci fa evadere dalla vita quotidiana troppo frenetica ormai, ci riallinea con i ritmi della nutura, mette alla prova noi e il nostro fisico.
E allora perchè non andare alla scoperta dell'Europa a piedi?
Percorrendo antiche strade dove sono passati mercanti, pellegrini, santi e briganti, per riscoprire le origini del nostro continente. Un viaggio con lentezza da fare per le più svariate ragioni, ma che emana un fascino irresistibile e un misticismo unico.
Di cammini di questo tipo ne esistono davvero tanti in giro per l’Europa, alcuni famossisimi come quello di Santiago de Compostela in Spagna, altri tutti da scoprire.
West Highland - Scozia - https://www.westhighlandway.org/ La West Highland Way è un cammino di 154 Km da Milngavie - appena fuori Glasgow - a Fort William, graziosa cittadina delle highlands scozzesi. Lungo tutto il tragitto sarete immersi in una varietà di scenari: dalle montagne delle highlands ai piccoli borghi passando per le ampie brughiere. Il cammino si struttura in otto tappe, da sud a nord della Scozia in ragione del fatto che le tappe al sud sono più facili e in grado di preparare per le tappe più impegnative del nord. Tra i luoghi più spettacolari si annoverano Loch Lomond, il lago più grande del Paese, la palude del Rannoch Moor e l’imponente Buachaille Etive Mor, una delle cime più fotografate del Paese.
Cammino 100 Torri- Sardegna https://www.cammino100torri.com/ È un cammino che percorre tutta la Sardegna: un percorso che si snoda lungo 8 vie e tappe da percorrere in senso antiorario. In un unico percorso potrete dedicarvi a tantissime attività tra cui trekking, hiking, escursioni, campeggio, percorsi in bici, potete godervi le spiagge o il silenzio in cima ad una collina. Principalmente si cammina su spiagge e sentieri, si cammina costeggiando il mare e non mancano le opportunità di inoltrarsi nelle foreste per scoprire una torre in cima ad una montagna. Il percorso è suddiviso in 8 vie che regalano storie e racconti per guidarti alla scoperta dell’isola attraverso un cammino sul mare, sulle spiagge più belle, tra macchia mediterranea e foreste selvagge. Ci saranno giorni in cui ci si troverà a camminare in città e giorni invece in mezzo a lunghe spiagge che dipingeranno davanti ai vostri occhi scenari da favola diversi con ogni stagione.
Via Dinarica - Balcani https://trail.viadinarica.com/bs/ Secondo il National Geographic, la Via Dinarica ha tutti i presupposti per candidarsi a diventare uno dei più celebri cammini al mondo, sicuramente il preferito dai chi ama i Balcani. La Via Dinarica si snoda infatti per ben 8 Paesi e quasi 2000 km: dalla Slovenia alla Macedonia passando per Croazia, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Kosovo e Albania. Lungo la Via, potrete ammirare le case dei pastori, le memorie di guerra, le fortezze di pietra e i resti di tracce lasciate nei secoli dai popoli che hanno abitato quelle terre: Illiri, Romani, Slavi, Ottomani e Serbi. Incontrerete chiese Cattoliche, moschee Musulmane e monasteri Ortodossi, a testimonianza della ricchezza culturale che contraddistingue da sempre i Balcani.
Il Caminito del Rey - Spagna http://www.caminitodelrey.info/en/ Se alle lunghe camminate preferite le brevi tragitti, ma da fare con quella giusta dose di adrenalina,il Cammino del Re è il vostro cammino. Si trova nei pressi di Malaga,in Spagna,ed è chiamato così perché è stato proprio Re Alfonso XIII ad averlo inaugurato un secolo fa. Si sviluppa per circa 3km con lunghe rampe, larghe appena un metro, sospese fino a 100 metri di altezza sul fiume. Il sentiero, amato dagli escursionisti proprio per la sua spettacolarità, viene da molti definito come il sentiero più pericoloso del mondo, sicuramente non il più adatto a chi soffre di vertigini.
E' quello che letteralmente significa "backpacking", viaggiare con lo zaino.
Perché è proprio questo, che la parola va ad identificare: quella comunità di viaggiatori, in costante aumento, che scelgono di viaggiare zaino in spalla, alla scoperta di un territorio, dormendo negli ostelli, spostandosi a piedi e coi mezzi pubblici, risparmiando sul trasporto e su vitto e alloggio, non solo per un’esperienza di viaggio economica ma anche, e soprattutto, autentica.
Partire per periodi medio-lunghi e trascorrere mesi o anni in giro per il globo terrestre adottando uno stile di vita low cost; il che vuol dire soggiornare in ostelli, condividere spazi ed esperienze con tanti altri viaggiatori, utilizzare trasporti pubblici e acquistare biglietti di voli a basso costo per spostarsi da un luogo all’altro.
Il termine backpacking affonda le sue radici proprio nel tipo di “turismo” condotto da queste persone; ovvero una forma di viaggio internazionale (ma anche locale o nazionale) low-cost e indipendente. Questo fenomeno è molto diffuso nel Nord Europa, ma da alcuni anni ha preso piede anche in Italia, con la nascita di forum e siti web dedicati. In genere questo tipo di viaggio unisce l'escursionismo al campeggio. Una distinzione fondamentale dall'escursionismo di un giorno è la dimensione dello zaino: al suo interno è necessario portare tutti gli elementi essenziali per il viaggio, pertanto è importante scegliere quelli essenziali con cura, perchè peseranno sulla schiena!
Itinerario in progress
Il backpacker non pianifica il proprio viaggio o, se lo fa, lascia la porta aperta ad avventure improvvisate. La prima destinazione è solitamente ben definita per motivi puramente logistici. Dalla prima tappa in poi le strade da percorrere sono quasi infinite: ci sono deviazioni dell'ultimo secondo dovute a nuove ispirazioni o piani falliti, inedite destinazioni da scoprire assieme a nuovi compagni di viaggio... il mondo è a totale disposizione del backpacker, non ci sono limiti!
Spirito d'adattamento
Il viaggiatore con lo zaino è uno spirito libero che accetta l'esperienza del viaggio a 360°, difficoltà e ostacoli compresi. Quelli che potrebbero dunque essere enormi sacrifici per il turista da destinazione tropicale si trasformano in una normalissima routine per il backpacker.
Di seguito una serie di link utili per coloro che vogliono intraprendere un viaggio all’insegna del backpacking:
Il backpacker - Questo blog parla principalmente di viaggi economici e con lo zaino in spalla. È un luogo dove trovare consigli ed ispirazione per viaggiare in modo economico ed indipendente- https://ilbackpacker.it/.
Blog per i viaggiatori indipendenti: è un luogo di incontro tra viaggiatori e piccoli operatori locali in grado di fornire itinerari personalizzati e per tutte le tasche - https://www.viaggiare-low-cost.it.
L'iniziativa punterà i riflettori sull'importanza della gioventù europea nella costruzione di un futuro migliore: più verde, più inclusivo e più digitale.
L'Anno europeo dei giovani è il momento perfetto per avanzare con fiducia e speranza in una prospettiva post-pandemica. Avrai tantissime opportunità per formarti, condividere la tua visione, incontrare persone e partecipare ad attività in tutta Europa.
Quest'anno l'UE riserva un'attenzione particolare ai giovani. L'obiettivo è includere i giovani e le loro priorità nella definizione delle politiche e organizzare attività incentrate sui giovani in tutta l'UE.
L’Europa ha bisogno della visione, dell’impegno e della partecipazione di tutti i giovani per costruire un futuro migliore, più verde, più inclusivo e digitale. Organizzando l’Anno europeo dei giovani, l’UE vuole moltiplicare e migliorare le opportunità per il futuro delle nuove generazioni.
Su proposta del Parlamento, una particolare attenzione verrà prestata ai giovani con minori opportunità o con problemi di salute mentale. Nel corso dell'anno verrà lanciato un nuovo progetto “ALMA” (che sta per Aim, Learn, Master, Achieve, vale a dire Aspirare, Imparare, Conoscere, Conseguire) per promuovere la mobilità transfrontaliera dei giovani svantaggiati.
Ogni anno l'Unione europea pone l'accento su un tema importante, e il 2022 sarà proprio l'Anno europeo dei giovani, con l'obiettivo di infondere in tutti i ragazzi e le ragazze dell'Unione europea nuove speranze, forze e fiducia nel futuro!
➡ Attivo da oggi, giovedì 12 novembre, il call center dell’AUSL dedicato al coronavirus che risponde al numero 0521.393232 (non più allo 0521.396436). Non cambiano gli orari di risposta: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 18, il sabato dalle 8.30 alle 13. Il nuovo numero entra in funzione dopo un intervento tecnico che migliora la gestione delle chiamate.
Da domani, quindi, il vecchio numero - lo 0521.396436 – non sarà più attivo: per qualche tempo, comunque, una voce registrata ripeterà il nuovo numero da contattare.
Il DPCM 24 ottobre 2020 conferma l'obbligo di indossare le mascherine all’aperto e nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private (non solo nei luoghi chiusi accessibili al pubblico). Si fa eccezione a tali obblighi, sia in luogo chiuso che all’aperto, nei casi in cui, per le caratteristiche del luogo o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.
Non sono soggetti all’obbligo di mascherina i bambini al di sotto dei sei anni, nonché le persone con patologie o disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina e chi li assiste/interagisce con loro.
L’uso della mascherina non è obbligatorio durante lo svolgimento dell’attività sportiva.
L'uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus, ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani.
Mascherine di comunità, mascherine chirurgiche, dispositivi di protezione individuale (DPI)
Mascherine di comunità Hanno lo scopo di ridurre la circolazione del virus nella vita quotidiana e non sono soggette a particolari certificazioni. Non devono essere considerate né dei dispositivi medici, né dispositivi di protezione individuale, ma una misura igienica utile a ridurre la diffusione del virus SARS-COV-2. Possono essere mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate per coprire dal mento fino al di sopra del naso.
L'uso della mascherina in comunità aiuta a limitare la diffusione del virus, ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio (come il distanziamento fisico e l’igiene costante e accurata delle mani), che restano invariate e prioritarie. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte.
Autoproduzione delle mascherine di comunità. L'Istituto superiore di sanità informa che anche l'uso di mascherine di comunità autoprodotte aiuta a contrastare la diffusione del virus, se usate bene e costantemente. Le mascherine di comunità possono essere realizzate a casa con materiali comuni a basso costo (come scampoli di stoffa). L'ISS precisa che le mascherine di comunità, sia autoprodotte, che commerciali, non sono dispositivi medici (come le mascherine chirurgiche) né dispositivi di protezione individuale.
Mascherine di comunità lavabili. È possibile lavare le mascherine di comunità se sono fatte con materiali che resistono al lavaggio a 60 gradi. Le mascherine di comunità commerciali (cioè non autoprodotte) sono lavabili se sulla confezione sono riportate indicazioni che possono includere anche il numero di lavaggi consentito senza che questo diminuisca la loro performance.
Mascherine chirurgiche Sono le mascherine a uso medico, sviluppate per essere utilizzate in ambiente sanitario o in particolari ambienti lavorativi e certificate in base alla loro capacità di filtraggio. Rispondono alle caratteristiche richieste dalla norma UNI EN ISO 14683-2019 e funzionano impedendo la trasmissione.
Anche nel caso in cui compaiano sintomi è necessario utilizzare le mascherine chirurgiche, certificate come dispositivi medici.
Dispositivi di protezione individuale L'Istituto superiore di sanità ha emanato un documento riguardante i DPI (come ad esempio i filtranti facciali FFP2 e FFP3) e i dispositivi medici raccomandati per la prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 in contesto lavorativo (operatori sanitari, addetti alle pulizie, tecnici di laboratorio, pazienti con/senza sintomi, accompagnatori, ambulanzieri etc.) e destinatari dell’indicazione.
Per avere ulteriori informazioni, si può consultare il seguente link
Studio ECDC sull'uso delle mascherine di tipo medico e non medico
L’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) ha pubblicato un Rapporto con le indicazioni sull’uso delle mascherine di tipo medico (per es. chirurgiche) e di tipo non medico nelle persone non malate per contrastare la diffusione del virus nella comunità da parte di chi è in fase presintomatica o asintomatica.
Nelle conclusioni in particolare si legge che:
- l'uso di mascherine facciali di tipo medico (chirurgiche o altro dispositivo medico) è prevalentemente riservato agli operatori sanitari e deve avere la priorità sull'uso delle mascherine nella comunità
- l'uso di mascherine facciali in pubblico può servire come mezzo di controllo per ridurre la diffusione dell'infezione minimizzando la diffusione di goccioline respiratorie da individui infetti che non hanno ancora sviluppato sintomi o che rimangono asintomatici ed è raccomandato soprattutto in spazi affollati e chiusi, come negozi, centri commerciali o quando si utilizzano i mezzi pubblici, ecc;
- si può prendere in considerazione l'uso di mascherine facciali non mediche realizzate con vari tessuti, specialmente se vi sono problemi di fornitura, ma ad oggi esistono evidenze scientifiche indirette e limitate e devono essere indossate in modo appropriato e corretto;
- l'uso di mascherine facciali nella comunità deve essere considerato solo come una misura complementare e nonin sostituzione delle misure preventive consolidate, come, ad esempio, il distanziamento fisico, l’igiene respiratoria (tra cui tossire o starnutire in un fazzoletto monouso o nella piega del gomito per evitare di trasmettere agli altri le goccioline con le secrezioni respiratorie), l’igiene meticolosa delle mani e l’evitare di toccarsi con le mani il viso, il naso, gli occhi e la bocca.
- le raccomandazioni sull'uso delle mascherine facciali nella comunità dovrebbero tenere attentamente conto delle lacune delle prove di efficacia, della situazione dell'offerta e dei potenziali effetti collaterali negativi.
Come usare e smaltire correttamente le mascherine
Il Ministero della Salute ha prodotto un video spot (http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp) che spiega quando indossarla e come usarla in sicurezza. Le principali raccomandazioni:
• prima di indossare la mascherina, lavati le mani con acqua e sapone (per almeno 40-60 secondi) o con una soluzione alcolica (per almeno 20-30 secondi);
• indossa, manipola e togli la mascherina toccando solo gli elastici o i legacci, avendo cura di non toccare la parte interna;
• accertati di aver indossato la mascherina nel versogiusto (ad esempio nelle mascherine chirurgiche la parta colorata è quella esterna);
• posiziona correttamente la mascherina, facendo aderire il ferretto superiore al naso e portandola sotto il mento;
• se durante l’uso si tocca la mascherina, si deve ripetere l’igiene delle mani;
• non riporre la mascherina in tasca e non poggiarla su mobili o ripiani;
• quando diventa umida, sostituisci la mascherina con una nuova e non riutilizzarla: sono maschere mono-uso;
• gettala immediatamente in un sacchetto chiuso e lavati le mani;
• in caso di mascherine lavabili, procedere alle operazioni di lavaggio a 60°C con comune detersivo o secondo le istruzioni del produttore (se disponibili); talvolta i produttori indicano anche il numero massimo di lavaggi possibili senza riduzione della performance della mascherina;
• dopo avere maneggiato una mascherina usata equando ci si toglie la mascherina, effettua il lavaggio o l’igiene delle mani.
Anche l'Istituto Superiore di Sanità ha prodotto alcuni materiali per mostrare come usarle e smaltirle correttamente
Smaltimento delle mascherine.
L'Istituto Superiore di Sanità precisa che mascherine e guanti vanno smaltiti con i rifiuti indifferenziati, ma per precauzione vanno sempre posti prima dentro un altro sacchetto chiuso, per evitare contatti da parte degli operatori ecologici. Al momento, come precisa il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, “non è noto il tempo di sopravvivenza dei coronavirus nei rifiuti”.