Esce al cinema il 24 febbraio il film forse più personale del registra Kenneth Branagh, che ha girato la pellicola modellando la storia sulla sua esperienza diretta di bambino, cresciuto proprio nella città irlandese.
Girato in bianco e nero, il film ha ottenuto 7 nomination agli Oscar, risultando il favorito non solo come Miglior film, ma anche in tutte le altre categorie.
Il motivo è semplice. In Belfast non c’è mai né troppa dolcezza né troppo dramma, ma una giusta misura che mantiene il racconto di formazione di un bambino di nove anni in un mondo improvvisamente capovolto. L’infanzia felice di questo bambino viene travolta dai tumulti sociali irlandesi di fine anni Sessanta, il film racconta la sua famiglia, i suoi guai e il luogo del cuore: quello dove si nasce e si torna sempre.
Cambia tutto e a tutto si cerca di porre rimedio, se non di sua iniziativa, allora con l’aiuto dei genitori, in lotta se restare o no in città per il bene della famiglia. Ma si ride anche parecchio e si balla.
Questa storia divertente, tenera e intensamente personale di questo bambino di 9 anni (alter ego del regista) regala al pubblico 90 minuti di pura poesia!
Rubrica a cura di: Ilaria