DA GRANDE FARO’…IL NEUROPSICHIATRA INFANTILE

Il neuropsichiatra infantile è un medico specializzato che si occupa di problematiche psichiatriche e neurologiche nell’infanzia e nell’adolescenza. Presso il poliambulatorio dell’Ospedale Maria Luigia è attivo un ambulatorio di neuropsichiatria infantile coordinato dalla dott.ssa Antonella Ciriaco. In questa breve intervista conosciamo meglio la neuropsichiatria infantile come branca della medicina e il professionista che se ne occupa: il neuropsichiatra infantile.

La neuropsichiatria infantile

“La neuropsichiatria infantile è una branca della medicina ed è considerata una disciplina mista, nel senso che si considera una specialità a ponte tra tre diverse aree della medicina: la pediatria, la neurologia e la psichiatria.”

“La pediatria, in quanto è una disciplina che si occupa di bambini e adolescenti, la neurologia in quanto si occupa di patologie che coinvolgono il sistema nervoso centrale e periferico e psichiatria in quanto si occupa di problematiche psichiche e psichiatriche specifiche di questo periodo della vita.”

“Ancora oggi, in Italia, la competenza neurologica infantile e quella psichiatrica infantile sono unite insieme in un’unica figura professionale: il neuropsichiatra infantile.”

“In altri paesi non è più così; ad esempio in Inghilterra esistono due figure differenti. Una specialità si dedica allo studio e alla cura delle malattie neurologiche dell’infanzia, l’altra si concentra invece su problematiche psicologiche e psichiatriche in età evolutiva.”

Il neuropsichiatra infantile

“Per diventare neuropsichiatra infantile c’è una strada lunga e perigliosa da percorrere. Bisogna innanzi tutto laurearsi in Medicina e Chirurgia e poi effettuare una specializzazione specifica in neuropsichiatria infantile (ora la specialità dura 4 anni).”

“Inoltre, una volta specializzati, la formazione deve costantemente continuare… Infatti in Italia i neuropsichiatri infantili si specializzano ulteriormente nel corso della loro carriera e scelgono se approfondire, attraverso la pratica clinica, lo studio e la ricerca, la parte di neurologia infantile oppure quella di psichiatria infantile.”

Neuropsichiatri infantili territoriali e ospedalieri

“C’è poi una ulteriore differenza da sottolineare. I neuropsichiatri infantili si dividono in territoriali e ospedalieri. In genere i neuropsichiatri infantili del territorio tendono ad avere una formazione un po’ più a 360 gradi.”

“Quindi, nonostante si specializzino in una delle due sottocategorie (neurologia o psichiatria), possono incontrare entrambe le tipologie di malattia nei bambini che seguono.”

“I neuropsichiatri infantili ospedalieri devono sempre continuare a mantenere la visione d’insieme dello sviluppo neuropsichico del bambino, ma si occupano in maniera maggiormente specializzata di patologie neurologiche o psichiatriche.”

“Ad esempio un bambino con una diagnosi di malattia rara verrà indirizzato presso un centro specialistico ospedaliero che tratta malattie neurologiche dell’infanzia. Al contrario, un bambino che presenta una diagnosi di autismo più facilmente arriverà all’attenzione di un neuropsichiatra infantile che lavora in un centro specializzato per l’autismo.”

Di cosa si occupa il neuropsichiatra infantile?

“L’ambito della neuropsichiatria infantile è davvero vasto. In passato si era ragionato sul far sparire questa branca facendone assorbire una parte dalla neuropediatria e un’altra parte dalla psichiatria. Ma poi è stato deciso di non farlo.”

“E da neuropsichiatra infantile sono molto d’accordo: la nostra specialità è l’unica che si occupa specificamente dello sviluppo neuropsichico fisiologico e patologico del bambino e dell’adolescente durante tutto il periodo di formazione.”

“Con il progresso della scienza e delle conoscenze mediche sono state individuate numerose patologie in più, sia neurologiche che psichiatriche tipiche dell’infanzia. Queste diagnosi sono diventate davvero tante e c’è bisogno di uno specialista che le riconosca e se ne occupi in modo specifico.”

“Il neuropsichiatra infantile lavora molto spesso a stretto contatto con i pediatri di libera scelta ma con competenze differenti. Il pediatra si occupa della crescita generale del bambino, del suo corretto sviluppo e delle malattie internistiche, come neuropsichiatri infantili ci specializziamo sulle problematiche neurologiche e psichiatriche.”

Quando portare un bambino dal Neuropsichiatra Infantile

“Molti genitori mi chiedono quando è necessario portare il proprio figlio ad una visita specialistica dal neuropsichiatra infantile. A volte infatti alcuni comportamenti dei nostri figli ci possono allarmare o far preoccupare anche se spesso ci troviamo di fronte a reazioni normali o comunque a normali passaggi evolutivi.”

“Sicuramente un aspetto da monitorare è l’intensità e la durata dei sintomi, nonché la compromissione del funzionamento nei diversi contesti di vita che ne può derivare.”

“Reazioni emotive negative ad eventi dolorosi della vita sono normali anche in età infantile. Per fare un esempio, se muore una persona cara e un bambino è triste, questa reazione è normale e fisiologica.”

“Non richiede in genere nessun intervento specialistico. Se invece l’emotività espressa dal bambino è intensa (ad esempio piange spesso), duratura ed inficia la possibilità di andare a scuola o stare con i pari diventa un‘ indicatore della necessità di richiedere un consulto ad un neuropsichiatra infantile.”

Neuropsichiatra infantile a Parma

L’approccio alla cura nell’ambulatorio di neuropsichiatria infantile che coordino presso il poliambulatorio dell’Ospedale Maria Luigia a Monticelli Terme, Parma…richiede un importante lavoro di equipe. Spesso infatti il neuropsichiatra infantile si trova a collaborare con altri professionisti della salute mentale come lo psicologo, l’educatore, il logopedista, il tecnico della riabilitazione psichiatrica e l’infermiere. L’approccio alle cure in neuropsichiatria infantile è infatti un approccio sistemico, complesso e multiprofessionale.

La salute psicologica di un bambino dipende soprattutto dai contesti relazionali che vive (la famiglia, la scuola, lo sport etc) e per questo la presa in carico spesso è dell’intero nucleo familiare. I genitori sono coinvolti nella presa incarico per la comprensione del disagio e la guida di eventuali evoluzioni positive.

Turismo olfattivo: la nuova tendenza di viaggio!

Seguire i profumi e gli odori lasciandosi guidare in un tour immersivo alla scoperta di nuove sensazioni.

È questo quello che viene definito “turismo olfattivo” che per il 2023 si piazza in cima ai nuovi trend viaggio.

Perché puntare così tanto sull’olfatto? Perché è l’unico dei cinque sensi che è collegato direttamente all’apprendimento, sia dal punto di vista della memoria che delle emozioni. I profumi come gli odori permettono di conoscere ed imparare cose nuove, ma nello stesso tempo anche di riportare alla memoria ricordi ed emozioni che attraverso l’olfatto si risvegliano e tornano a vivere. Secondo gli studiosi gli odori sono in grado di raccontare delle vere e proprie storie, ma offrono anche una via nuova e poco sperimentata di conoscere il mondo che ci circonda.

Mostre d’arte profumate, tour che conducono alla scoperta degli odori di una città, esperienze di viaggio immersive che invitano a seguire il proprio naso. Ma che cos'è davvero il "turismo olfattivo"?

Il Museo di Ulm, Germania, lo scorso anno ha realizzato la mostra “Follow Your Nose” (Segui il tuo naso) per permettere ai visitatori di immergersi in profondità nell’ampia e ricca collezione associando le opere che ritraggono elementi quali, ad esempio, tavole imbandite, boccette di profumo, giardini fioriti, a profumi appositamente ricreati.

É anche il caso del dipinto del XVI secoloCristo nel Limbo” di Martin Schaffner: grazie ai diffusori di profumo, i turisti hanno la possibilità di percepire gli odori di zolfo e fumo suggeriti dai cancelli tra le fiamme dell’inferno.

I profumi e gli odori della mostra sono stati realizzati dai profumieri di International Flavors and Fragrances (IFF) mescolando ricostruzioni autentiche degli odori dal punto di vista chimico con oli e materiali che non recano alcun danno alle opere d’arte.

Seguendo il trend, per il 2023 il Museo del Louvre ha previsto una serie di “tour olfattivi” collegati alle collezioni di nature morte, mentre il Museo del Prado di Madrid ha già inaugurato una “mostra olfattiva” che si ispira alla serie “I cinque sensi” dipinta, nel Seicento, dalla coppia di pittori fiamminghi Jan Brueghel il Vecchio e Peter Paul Rubens.

L’artista e docente Kate McLean, ad esempio, ha dato vita a una pratica che ha battezzato “smellwalking” (dall’unione delle due parole inglesi “smell”, olfatto, e “walking”, camminare) basandosi su quanto i profumi e gli odori giochino un ruolo chiave sui primi ricordi e impressioni di un posto: organizza tour a piedi in varie città del mondo e “traduce” gli odori scoperti dai partecipanti in “mappe dei paesaggi olfattivi” che disegna a mano.

Nel 2022, invece, il Museo di Amsterdam aveva lanciato un tour autoguidato, “City Sniffers: A Smell Tour of Amsterdam’s Ecohistory”, che comprendeva una mappa da grattare per annusare alcuni odori storici tra cui quello della tradizionale pomander (o pomo d’ambra), sfera profumata che si pensava potesse proteggere dalla peste.

A questi esempi si possono aggiungere l'esistenza di veri e propri percorsi olfattivi, da sempre noti. Come non citare infatti la Provenza, luogo simbolo dei profumi. L'idea allora potrebbe essere quella di un bel viaggio on the road tra cittadine e infinite distese di lavanda, in direzione del Parco naturale regionale del Luberon, patrimonio Unesco e riserva naturale di 120mila ettari dove si alternano montagne calcaree, colline, boschi e valli coltivate. Imperdibili i villaggi di Lourmarin (in cui fare tappa alla fattoria Gerbaud, produttrice di erbe aromatiche), Menerbes, Coustellet e Gordes. Da inserire nel tour anche l'Orto botanico del Castello Lauris dedicato alle piante da tinture, Coustellet, dove si visita il Museo della lavanda e infine la celebre Abbazia di Senanques circondata dalle fioriture.

Se avete invece la possibilità di partire tra aprile e maggio, perché non scegliere il Marocco? Qui, nel deserto della valle del Dadès va in scena la raccolta dei profumatissimi boccioli. La destinazione potrebbe essere Kelaat M'gouna, cittadina capitale dell'essenza nota come Rosa di maggio, dove il rito della raccolta dei petali color rosa pallido è una cosa serissima, tanto che si organizzano grandi feste in stile berbero. Intorno al villaggio troverete una distesa di oltre 50 km di campi con i cespugli di rose, languidamente sparpagliati lungo le rive del Dadès e del M’Goun.

Esperienze di viaggio e di scoperta che ci suggeriscono di seguire il nostro naso!

Dinner club 2

Venerdì 17 febbraio sono usciti in streaming su Prime Video i primi 4 episodi su 6 (gli ultimi due usciranno il 24 febbraio) di Dinner Club 2, lo show Amazon Original con Carlo Cracco e un cast di ospiti vip che cucinano piatti imparati in giro per l'Italia.

Un format tanto geniale quanto semplice: uno chef di fama internazionale in viaggio con diversi personaggi notissimi del mondo dello spettacolo, quelli che nessuna rete generalista potrebbe mai permettersi di ingaggiare tutti insieme, alla scoperta delle pietanze e delle preparazioni tipiche delle diverse regioni d'Italia.

Dalla prima edizione arrivano due dei sei ospiti, ovvero Luciana Littizzetto e Sabrina Ferilli. I nuovi ospiti sono invece Paola Cortellesi, Antonio Albanese,  Luca Zingaretti e Marco Giallini.

Per quanto riguarda i territori del nostro bellissimo Paese visitati nei viaggi a due guidati (con mezzi sempre "particolari") da chef Cracco, sono la Sila e la Calabria (Cortellesi), l'Alto Adige-Sud Tirolo (Albanese), la Romagna (Zingaretti) e di nuovo la Sicilia (Giallini), questa volta più sul versante orientale.

Il viaggio di Dinner Club, come è facilmente intuibile, funziona sia per le gag e le reazioni spontanee regalate dai protagonisti e sia per una certa dose di imprevedibilità che porta i partecipanti a mettersi alla prova davanti alle telecamere in sfide decisamente poco convenzionali.

L'altra cosa bellissima è la scoperta non dei luoghi arcinoti che vediamo praticamente ovunque, ma di quei territori meno conosciuti capaci di suscitare l'interesse di tutti quei visitatori ancora all'oscuro dell'esistenza di certe chicche e, soprattutto, di certe pietanze.

Perciò buona visione e buon appetito!

Maria Antonietta

Al via dal 15 febbraio 2023, su Sky, la nuova serie Maria Antonietta.

La storia è quella della giovane e moderna regina, che sconvolse la nobiltà dell’epoca, prima dell’arrivo della Rivoluzione Francese. Una giovane regina austriaca che sconvolse la corte di Francia per la sua mentalità moderna e all’avanguardia.

“Maria Antonietta”, attraverso uno sguardo contemporaneo, esplora il lato oscuro e misogino della corte di Versailles della seconda metà del XVIII secolo, quando la futura regina, allora solo 14enne, lasciò l’Austria per diventare la moglie del Delfino di Francia (Luigi XVI). All’inizio inibita dallo stretto protocollo di corte, dalle rigide regole imposte dalla società, e sotto la pressione di una nazione straniera che avrebbe dovuto accettarla come sovrana, Maria Antonietta riuscì a rivoluzionare la sua immagine, grazie alla sua indole testarda e il suo grande carisma. Con coraggio e dignità la regina si scagliò contro il sistema decidendo di vivere in modo innovativo malgrado il disappunto francese.

Gli otto episodi, infatti, partono dal matrimonio ad appena 14 anni e l’arrivo nell’oscura corte di Versailles e attraversano la sfarzosa vita da icona fashion-femminista dell’epoca. Follemente appassionata di gioielli, incurante dei suoi sudditi ridotti alla fame, Maria Antonietta è dipinta con sguardo ironico e provocatorio in un’apologia del potere femminile prima della ghigliottina, con lo scoppio della Rivoluzione francese.

Viaggi in treno nel 2023…riscoperte e nuove rotte!

I viaggi in treno sembrano essere tornati di moda e per il 2023 si preannunciano delle rinnovate “rotte” da sperimentare. Un fascino eterno quello dei vagoni che permette di assaporare atmosfere di un tempo ormai lontano che si unisce al comfort del presente e permette di vivere ed ammirare paesaggi mozzafiato.

Anche in favore di una maggiore attenzione ecologica, si sta lavorando in tutto il mondo, per migliorare il sistema ferroviario aumentando collegamenti, rinnovando i mezzi e ideando nuovi itinerari di viaggio. Nel corso del nuovo anno ne saranno inaugurati diversi per un’offerta di viaggi rigenerata e da scoprire.

Una crociera su rotaie in Nuova Zelanda - per gli amanti dei viaggi in treno, il nuovo anno si potrebbe arricchire di uno speciale pacchetto su rotaia per andare alla scoperta della Nuova Zelanda. Sono pronti, infatti, già diversi itinerari che propongono dei veri e propri tour, da sei a diciassette giorni, nel cuore del Paese attraverso dei viaggi panoramici organizzati. I viaggiatori, infatti, possono scegliere tra il Classic Style Tour che conduce attraverso le città più grandi o il Signature Style Tour, che prevede, invece, un’esperienza a 360 gradi in tutto il Paese. Non solo spostamenti in treno ma soggiorni di lusso, escursioni in mare come in montagna, degustazioni di prodotti tipici e visite guidate in angoli di pura bellezza.

Stati Uniti in treno - Gli Stati Uniti rappresentano il grande sogno di molti viaggiatori. E allora perché non girarli in lungo ed in largo in modo alternativo? I treni in Usa sono considerati dei mezzi di trasporto mitici e sono in arrivo diverse novità ferroviarie per tutti i turisti. Treni di nuova generazione e ad alta velocità, che permettono di ammirare il paesaggio americano senza dover badare a traffico e a limiti di velocità, proponendo viaggi fuori dal comune per muoversi lungo la costa occidentale. Da Boston a New York City, da Filadelfia e Washington e tante fermate intermedie per dei pit-stop che non si possono saltare come il Connecticut ed il New Jersey. Tanto spazio, servizi e comfort a disposizione di tutti i viaggiatori che vogliono seguire il Corridoio del nordest a circa 260 chilometri all’ora.

GoldenPass Express in Svizzera- Da Oltreoceano al cuore dell’Europa per un viaggio in treno sognato da tempo e diventato finalmente realtà. Si tratta del centenario progetto che unisce le città svizzere di Montreux, Gstaad e Interlaken attraverso un itinerario su rotaie a bordo del nuovo GoldenPass Express (GPX). Poco più di tre ore lungo un percorso da cartolina che conduce dalle sponde del lago di Ginevra, partendo da Montreux, alla stupenda Interlaken con una tappa intermedia, a scelta, tra Gstaad o Zweisimmen. Un viaggio esclusivo, a bordo di treni moderni, con finestrini panoramici per ammirare il paesaggio che accarezza gli occhi per poi sparire dietro l’angolo e ammirare l’unicità delle montagne svizzere, innevate o piene di verde, potendo godere di un viaggio con tutti i comfort del momento.

Orient Express - La Dolce Vita - Anche il nostro Paese, infatti, sarà grande protagonista del ritorno nei prossimi mesi del leggendario treno Orient Express. Il sogno di rivederlo sulle rotaie diventerà realtà proprio in Italia grazie ad un progetto che riporta in auge i viaggi sui treni di lusso attraverso le più belle destinazioni italiane. Si chiama Orient Express – La Dolce Vita, il primo luxury train che farà tappa a Roma, come a Siena, Palermo e Genova, ma anche in quelle località meno conosciute dello Stivale arrivando anche a Parigi, Spalato e Istanbul per 28 itinerari diversi. Per info: https://www.orient-express.com/la-dolce-vita/it/

Cimiteri del mondo da visitare

Da Stoccolma a Buenos Aires, da Praga a Genova, da Parigi a Londra i cimiteri si trasformano in destinazioni turistiche, proprio come musei all’aperto dove si ammirano opere d’arte funeraria e si scoprono testimonianze del passato, ricche di fascino e di suggestione.

Al di là della sacra funzione di ogni cimitero, luogo che siamo abituati a visitare per ricordare qualcuno, esiste un aspetto che spesso passa in secondo piano: l’estetica. In certi cimiteri del mondo la bellezza si unisce alla sacralità per intensificare la forza del rapporto con la vita dopo la morte e l‘ultraterreno – caratteristica propria dell’arte sacra in generale.

Staglieno - Dal 1851 è il cimitero monumentale di Genova, nella Val Bisagno, ed è un luogo ricco di opere d’arte e di sculture, un museo all’aperto da non mancare quando si visita il capoluogo ligure. Nei suoi giardini, progettati dall’architetto Carlo Barabino, c’è una copia del Pantheon e l’Angelo di Monteverde è una delle sculture più famose. Merita una visita anche la tomba storica di Giuseppe Mazzini, ma è impossibile non recarsi nei luoghi dove risposano illustri e amati personaggi come Fabrizio De André, Fernanda Pivano ed Edoardo Sanguineti. E’ aperto tutti i giorni, dalle 7.30 alle 17; info: http://www.staglieno.comune.genova.it/

Cimitero Monumentale di Milano - un vero e proprio museo a cielo aperto in cui arte, cultura, religione e modernità si intrecciano: molto noto il Famedio, che accoglie la memoria dei grandi personaggi milanesi e non, tra cui spiccano il grande Alessandro Manzoni, Luca Beltrami, Carlo Cattaneo, Salvatore Quasimodo, Bruno Munari, Alda Merini. La sua architettura è una perfetta sintesi di tratti gotici e bizantini. I 250.000 metri quadri di questo cimitero ospitano una gamma infinita di esempi d'arte funebre, un vero e proprio libro aperto sui grandi cambiamenti vissuti tra la metà dell'Ottocento e la metà del Novecento dalla società cittadina ed anche italiana, passando attraversando il Romanticismo, per arrivare al Simbolismo e poi al tipico Liberty di Milano, dal Decò all'arte fascista fino a giungere ad alcune realizzazioni di estrema modernità. https://monumentale.comune.milano.it/

Père-Lachaise - Nel cimitero di Parigi la tomba più visitata è quella del musicista Jim Morrison dove fan da tutto il mondo vi lasciano biglietti, fiori e oggetti personali; eppure Père-Lachaise è il luogo dove riposano le spoglie di molti altri illustri personaggi: Oscar Wilde, Eugène Delacroix, Honoré de Balzac, Frédéric Chopin, Édith Piaf e Marcel Proust. E’ per questo che il cimitero rientra tra i monumenti da visitare nella capitale francese, facilmente raggiungibile e piacevole anche solo per una passeggiata tra i viali alberati e le opere d’arte funeraria, le tombe gotiche e i mausolei in stile antico. Info: https://www.parisinfo.com/

Skogskyrkogården - Il cimitero di Stoccolma è il primo che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’Umanità. Sorge nel bosco di Enskede, quartiere a sud della capitale svedese, ed è un luogo magnifico, ricco di architetture e monumenti modernisti e dove le tombe giacciono su prati erbosi e sotto le chiome di piante secolari.
E’ un piacere camminare lungo i viali e i sentieri che si inoltrano nel bosco e arrivare alla semplice tomba dove riposa la grande attrice Greta Garbo. Suggestiva è Almhöjden, la collina della meditazione, ricoperta di olmi. E’ possibile visitare il cimitero anche con tour privati; info: https://skogskyrkogarden.stockholm.se/

Highgate Cemetery - E’ uno dei cimiteri di Londra e il più suggestivo della capitale britannica. Inaugurato a metà dell’Ottocento, ospita le spoglie di grandi personaggi come Karl Marx, George Elliot, Michael Faraday e la famiglia di Charles Dickens. Le tombe, molte delle quali di epoca vittoriana, si nascondono nella ricca vegetazione del camposanto, restaurato nel 1980. Per la sua particolare bellezza naturale, il cimitero di Highgate è l’unico inserito nel registro nazionale dei parchi e giardini dell’English Heritage, patrimonio culturale. Amato dai londinesi per le passeggiate nel verde, è famoso anche per le storie di fantasmi e di apparizioni. Info: https://highgatecemetery.org/

Recoleta - La ex first lady argentina Evita Perón, personaggio leggendario, risposa in questo grande cimitero di Buenos Aires circondato da giardini. Prende il nome dal quartiere che lo ospita, tra i più eleganti della capitale argentina, e rientra tra i luoghi da non perdere quando si visita la città. Costruito nel 1822, il cimitero è un monumento storico nazionale, un’opera d’arte con tombe, mausolei, lapidi riccamente decorati e una bellissima scultura del Cristo che domina la rotonda centrale. Info: https://turismo.buenosaires.gob.ar/en

Assistens - E’ il cimitero di Copenhagen e sorge in un parco cittadino, dove gli abitanti passeggiano, fanno jogging e si rilassano sull’erba a due passi dalle tombe. Il cimitero risale al 1760 e vi sono sepolti personaggi illustri danesi: dal filosofo Kierkegaard al celebre scrittore di fiabe Hans Christian Andersen; vi riposa anche lo scultore napoletano Giovanni Domenico, autore di opere rococò. Negli anni attorno al parco è nato il distretto Nørrebro, situato nella zona settentrionale di Copenaghen. Info: https://www.kk.dk/artikel/assistens-kirkeg%C3%A5rd-p%C3%A5-n%C3%B8rrebro/kirkegarden

Cimitirul Vesel - Non ci sono tombe di personaggi famosi né opere d’arte funebre da immortalare ma il Vesel è un cimitero molto particolare e originale, conosciuto anche con il nome di “cimitero allegro”. Sorge dal 1934 a Săpânța, nel distretto di Maramureș, nella Romania settentrionale, e ospita tombe lignee decorate e colorate con scene di vita quotidiana e a volte anche con poesie scherzose dedicate ai defunti. Il primo a decorare una tomba è stato lo scultore Stan Joan Patras, seguito poi da altri artisti che dal 1960 hanno decorato tutte le sepolture in legno.

Siccità su Amazon prime

Il film di Paolo Virzì è del 2022, ma dal 30 gennaio 2023 è visibile in streaming su Amazon Prime.

E' il fascino dell'apocalisse, con la sua idea di devastazione, che da sempre attira l'uomo e in questo film ne fa da scenario. Forse perché ci ricorda la caducità della vita o perché ci spinge a tornare con i piedi per terra. La fine del mondo ci ricorda quanto, in realtà, l’unica fine è quella dell’essere umano e gli anni della pandemia ce lo hanno abbondantemente dimostrato.

Ci troviamo all’interno di una Roma apocalittica, nella quale la mancanza prolungata delle piogge ha portato a un razionamento dell’acqua potabile. In questo contesto conosciamo le storie di diversi personaggi che, con i loro problemi, ci mostrano la loro vita quotidiana. Il razionamento, una specie di nuova pandemia, tutti eventi che conducono gli individui ad agire principalmente per proprio personale tornaconto.

Su questo sfondo drammatico emerge una profonda critica alla società italiana.

Una popolazione che contrasta la società bene, quella che col denaro può acquistare l’acqua potabile. Cittadini che discutono direttamente di quelle che sono le scelte politiche, tra razionamenti e fasce orarie. Intellettuali che dibattono pubblicamente sul tema, ma che nel privato contraddicono i loro stessi principi. un triste spaccato della società attuale insomma.

Il successo di questa pellicola è sicuramente dato da i suoi interpreti, tra cui Silvio Orlando e Valerio Mastrandrea.

Quello di Virzì sembra dunque essere un modo per narrare ed espirare gli eventi che ci hanno coinvolto negli ultimi anni. Una storia che si pone come specchio della nostra fragile reazione davanti al disastro.

Call my agent

Call My Agent – Italia è il remake italiano della serie cult francese Dix pour cent (Call My Agent!), ora disponibile su Sky e NOW, che narra le vicissitudini di una potente agenzia di spettacolo e le storie dei suoi soci, alle prese con le carriere delle più grandi star del cinema italiano, per un viaggio che si prefigge di essere un ironico e dissacrante dietro le quinte del nostro showbiz.

Paola Cortellesi, Paolo Sorrentino, la coppia Pierfrancesco Favino e Anna Ferzetti, Matilda De Angelis e Corrado Guzzanti, sono i protagonisti rispettivamente di ciascuna puntata monografica, e recitano tutti nei panni di loro stessi.

Manager, amici, confidenti e psicologi: un buon agente dev’essere chiaramente tutto questo e anche di più. E loro, ognuno col proprio stile, sono i migliori. Tra giornate frenetiche e nottate mondane, a rimetterci è la loro vita privata, anche se in fondo sembrano divertirsi troppo per accorgersene.

Il pretesto ideale per tornare a spiare nel buco della serratura del cinema italiano e delle sue nevrosi più esilaranti e paradossali, dopo l'ovviamente irripetibile Boris, ma con in più la possibilità di sfruttare il potenziale divistico dei tanti, grandi e celebri nomi coinvolti.

Viaggiare a Carnevale!

Le scenografie più colorate e grandiose, le sfilate più divertenti, i paesi che si colorano, nel periodo di carnevale molte città italiane, e non solo, si trasformano e diventano un mondo dove regna la spensieratezza e il gioco. E allora perchè non pensare ad un viaggio a carnevale, potrebbe essere un’ottima idea per immergersi nell’atmosfera di festa di altre città o persino di altri paesi.

E alla fine il carnevale potrebbe essere solo una scusa per scoprire le bellezze di molte città.

La tradizione del Carnevale è molto sentita nel nostro paese, e sono tantissime le manifestazioni più o meno famose alle quali è possibile partecipare.

Scopriamo insieme dove si svolgono gli eventi più interessanti, sia in Italia che all'estero.

Il Carnevale di Venezia

Quando pensiamo al Carnevale nostrano il primo a venirci in mente è probabilmente il Carnevale di Venezia.

Questa manifestazione ha origini antiche, risale infatti alla fine del 1200 circa quando il Carnevale venne dichiarato festa pubblica in via ufficiale.

Tutt'oggi la città si traveste per l’occasione, in giro è possibile ammirare costumi di tutti i tipi indossati da veneziani e non. Musiche, canti, balli e sfilate attirano infatti tantissimi curiosi e appassionati da tutta Italia e da tutto il mondo.

Il Carnevale di Venezia dura circa un mese, ma le manifestazioni principali si svolgono tutte nel giro di qualche giorno. Se volete essere sicuri di non perdervi gli eventi più interessanti, potete consultare il programma del Carnevale di Venezia sul sito ufficiale.

Carnevale di Viareggio

Un altro tra gli appuntamenti più popolari e noti del nostro paese è senza dubbio il Carnevale di Viareggio.

Anche in questo caso parliamo di una manifestazione che ha origini abbastanza antiche, anche se non quanto quelle di Venezia. La prima sfilata risale infatti al 1873.

Per l’occasione i viali a mare della città vengono chiusi e l’accesso è possibile solo a seguito dell’acquisto del biglietto.

Carnevale in Sardegna

In Sardegna ci sono festeggiamenti praticamente ovunque, ogni paese, anche il più piccolo, coglie l’occasione per festeggiare con maschere, canti, balli, piatti tradizionali e tanto vino.

Nella cittadina di Oristano si svolge ogni anno Sa Sartiglia, che con origini risalenti alla metà del 1500 circa, ogni anno attira numerosi turisti curiosi di assistere a questa tradizionale corsa in maschera.

Si tratta di una giostra equestre che si svolge l’ultima domenica e martedì di Carnevale in cui i Cavalieri mascherati corrono a cavallo con l’obbiettivo di centrare una stella attaccata ad un nastro verde.

Un’altra tra le feste più popolari e antiche dell’isola è il Carnevale di Mamoiada.

Si tratta di una manifestazione priva di carri allegorici e congegni sofisticati, ma estremamente bella e suggestiva. Le strade di Mamoiada si riempiono di uomini e donne in abito tradizionale, dolci tipici e musiche tradizionali.

L’attrazione principale resta però la sfilata dei Mamuthones e Issohadores. Questi si muovono esibendosi insieme e coinvolgendo tutta la folla.

I Mamuthones sono figure che procedono stanche, appesantite e in silenzio. Sono uomini col volto coperto da una maschera nera, molto rude e che incute un po’ timore. Sono vestiti rigorosamente di nero, con grosse pelli di pecora e portano appesi sulla schiena un grande mazzo di campanacci.

Gli Issohadores sono figure che dominano i Mamuthones, vestono in modo colorato e danno ritmo alla sfilata. Sono uomini che indossano un corpetto rosso, pantaloni bianchi, una maschera bianca e un copricapo tradizionale (in Sardo chiamato Sa Berritta) e uno scialle.

Il Carnevale di Fano

Questo carnevale marchigiano è tra i più antichi della nostra penisola, risale infatti all'epoca medievale.

La caratteristica di questa manifestazione è il lancio di cioccolatini sulla folla. Ogni anno migliaia di persone si riuniscono per festeggiare con carri allegorici e tonnellate di dolci che vengono lanciati dai carri sulla folla, che a sua volta li raccoglie rilanciandoli in una lotta all’ultimo dolcetto.

Appuntamento imperdibile per i più golosi.

Il Carnevale di Putignano

A Putignano si svolge uno dei Carnevali più antichi d’Europa, nonché uno dei più lunghi.

Le manifestazioni carnevalesche infatti iniziano il 26 dicembre e terminano con una sfilata e con il funerale del Carnevale il giorno di martedì grasso.

Anche qui maschere, carri di cartapesta e cortei che si riversano per le vie del centro della cittadina.

Il Carnevale non si festeggia solo in Italia, ci sono infatti tradizioni carnevalesche sparse per tutta Europa e non solo.

Il Carnevale alle Isole Canarie

Quello delle Isole Canarie è un Carnevale coloratissimo ed estremamente suggestivo.

I festeggiamenti del Carnevale si svolgono nelle isole principali: Tenerife, Gran Canaria, Fuerteventura, Lanzarote e La Palma.

Canti, danze al ritmo di musica tradizionale e latino americana.

Le celebrazioni più importanti avvengono a Santa Cruz de Tenerife dove ogni anno si riversano turisti che arrivano da ogni parte del mondo appositamente per i festeggiamenti carnevaleschi.

Il Carnevale di Dusseldorf

Il Carnevale tedesco di Dusseldorf è famoso per essere uno tra i più provocatori e satirici di tutto il Paese.

Conosciuto anche come il Carnevale Renano, dura molto tempo, cominciando ufficialmente l’11 di novembre, anche se le celebrazioni vere e proprie iniziano a svolgersi a partire dal giovedì grasso con il Carnevale delle zitelle.

Durante questo evento il Sindaco viene rapito ed il municipio occupato dalle donne.

Il Sindaco riesce a liberarsi al suon di canzoni festose e barattando la propria libertà con del buon vino.

In questi giorni non è inusuale che le donne girino per la città con dietro delle forbici usate per tagliare le cravatte dei propri uomini ma non solo, potrebbero essere anche degli sconosciuti a dover dire addio alla propria cravatta.

Il sabato è la giornata dove gli uomini si travestono da donna dando vita alla corsa dei travestiti.

La sfilata di carri satirici e allegorici avviene durante il Lunedì delle Rose, questa giornata vede riunirsi un enorme numero di persone che partecipano ad un corteo lungo oltre sei km e dove sfilano circa 70 carri.

Il primo giorno della mia vita

Quattro persone che vogliono farla finita e un angelo che le rimette al mondo.

Il nuovo film di Paolo Genovese esce al cinema il 26 gennaio.

Una storia quasi fuori dal mondo, quello terreno, in cui 4 persone sono raggruppate e portate in giro da un uomo ogni giorno per sette giorni, una settimana di tempo per farle rinnamorare della vita.

Capiremo dopo poco che i quattro sono accomunati dal fatto di aver tentato il suicidio e sono stati interrotti proprio da questo proprietario di albergo che in realtà nasconde qualcosa di più.

Un film drammatico che ci vuole parlare del senso di una vita, dei mutamenti umani e dell’alternarsi di felicità e tristezza.

Interpretato da superbi attori come Toni Servillo, Margherita Buy, Valerio Mastandrea e Sara Serraiocco, i temi affrontati nel film sono alti e potenti...il libero arbitrio, la responsabilità, il destino.