Rubrica a cura di: Daniela

22 Settembre - Ultimo

#SPUNTIDIFANTASIA! - Musica e parole

Buona musica a tutti ragazzi...questa settimana la proposta è la canzone di Ultimo intitolata

22 Settembre

...l'avete già ascoltata?
Fateci sapere...

Il testo:
Io la vita la prendo com’è
questo viaggio che parte da sé
che non chiede il permesso mai a me
io la vita la prendo com’è

Puoi lasciare adesso le vecchie convinzioni
ne costruiremo altre con nuove mie parole
ci penserò io a tutto tu dovrai un po’ affidarti
e perdona la freddezza ma spero che mi salvi
per starmene in silenzio in sere più autunnali
ricordo me in un parco a dire “mostra quanto vali”
e non essere mai affranto se un sogno non si svela
ho visto gente esclusa ridere a squarciagola

Io la vita la prendo com’è
questo viaggio che parte da sé
che non chiede il permesso mai a me
io la vita la prendo com’è

Non prenderò quel treno che porta nel futuro
no, io voglio godere anche un semplice minuto
e il 22 settembre io tornerò in quel posto
tu sai che cosa intendo ma adesso io non posso
non posso più permetterlo devo alzarmi e accendere
non scriverò la musica ma la vita della gente
io sento una missione e ti giuro che andrò alla meta
cantare in pieno inverno per dar la primavera


Io la vita la prendo com’è
questo viaggio che parte da sé
che non chiede il permesso mai a me
io la vita la prendo com’è

Significato del brano:

Sul brano, Ultimo ha dichiarato: “Qualche mese fa ho scritto una canzone….. l’ho chiamata ‘22 Settembre’. Ho pensato che sarebbe stato giusto farla uscire il 22 Settembre. E quindi dai, da mezzanotte sarà vostra!! A dopo!!” . Dal testo del brano si evincono la voglia e l’istinto che ha Ultimo, all’anagrafe Niccolò Moriconi, di scrivere e fare musica, musica che racconti della vita, della gente: “devo alzarmi e scendere, non scriverò la musica, ma vita della gente, io sento una missione..

Dunque, si diceva a proposito del testo di 22 settembre di Ultimo: c'è tutto quello che ti aspetteresti, perché in fondo il nostro cuccioletto di drago lo si conosce da tempo. Vive nel suo mondo di musica, di cui non può fare a meno, crede che la vita vada affrontata di petto e con il senso dell'istinto e cerca la salvezza in che gli sta accanto, perché il suo cuore romantico prende sempre il sopravvento.

Buon ascolto!!!

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Rubrica a cura di: Daniela

4 Marzo 1943 - Lucio Dalla

#SPUNTIDIFANTASIA! - Musica e parole

La canzone di oggi che vi propongo è il capolavoro di Lucio Dalla:

4 marzo 1943

L'avete ascoltata? Cosa ne pensate?

Il testo:

Dice che era un bell'uomo
E veniva, veniva dal mare
Parlava un'altra lingua però sapeva amare
E quel giorno lui prese mia madre sopra un bel prato
L'ora più dolce prima d'essere ammazzato

Così lei restò sola nella stanza,
La stanza sul porto
Con l'unico vestito, ogni giorno più corto
E benchè non sapesse il nome
E neppure il paese
M'aspettò come un dono d'amore
Fino dal primo mese

Compiva sedici anni
Quel giorno la mia mamma
Le strofe di taverna
Le cantò la ninna nanna
E stringendomi al petto che sapeva,
Sapeva di mare, giocava a far la donna
Con il bimbo da fasciare

E forse fu per gioco o forse per amore
Che mi volle chiamare come Nostro Signore

Della sua breve vita il ricordo,
Il ricordo più grosso, è tutto in questo nome
Che io mi porto addosso

E ancora adesso che gioco a carte
E bevo vino,
Per la gente del porto
Mi chiamo Gesù Bambino

E ancora adesso che gioco a carte
E bevo vino,
Per la gente del porto
Mi chiamo Gesù Bambino

E ancora adesso che gioco a carte
E bevo vino,
Per la gente del porto
Mi chiamo Gesù Bambino.

Il significato:

Doveva chiamarsi "Gesubambino", tutto attaccato, e invece a causa della censura che la colpì in più parti, una delle canzoni più amate del repertorio di Lucio Dalla prese il nome di "4 marzo 1943" lasciando alle parentesi, e comunque alla memoria storica, quello originale che non era adatto per essere portato a Sanremo, dove il cantante bolognese si sarebbe piazzato in terza posizione. Ma andiamo con ordine, perché dopo averlo ricordato, il 1 marzo – giorno in cui scomparve in un albergo di Losanna -, Lucio Dalla viene festeggiato ogni 4 marzo, giorno della sua nascita e di un titolo che gli è, giustamente, rimasto incollato addosso per una canzone che non era autobiografica e che ha avuto diverse modifiche, come ha spesso raccontato Paola Pallottino, che di quel pezzo fu coautrice.

L'incontro tra Dalla e Paola Pallottino

L'incontro tra i due fu casuale, alcuni amici comuni le consigliarono di proporre al cantante alcuni suoi testi, nati dall'amore per i francofoni Brel e Brassens e così cominciò la loro avventura che caratterizzò un pezzo della prima parte della carriera di Dalla, culminata proprio in quella "4 marzo 1943" che gli resterà cucita addosso a causa (o grazie) a quel titolo che riprendeva la sua data di nascita e che dovette essere cambiata a causa della censura.

Il significato di "4 marzo 1943"

"Gesubambino" "voleva essere un mio ideale risarcimento a Lucio per essere stato orfano dall’età di 7 anni. Doveva essere una canzone sull’assenza del padre, ma poi è diventata una canzone sull’assenza della madre. Lucio la cantò la prima volta dal vivo nel dicembre del ’70 al teatro Duse di Bologna. Piacque così tanto che i discografici della Rca decisero di portarla a Sanremo. Fu il suo primo grande successo, ma Lucio ne rimase anche un po’ prigioniero".

La censura e i versi modificati

Uno dei versi più controversi era quello che diceva: "E anche adesso che bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesù Bambino" che però diventò. come noto: "E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino", in un cambiamento che non convinse l'amica così come non la convinse la partecipazione a Sanremo, ma la Storia avrebbe detto che in fondo le scelte del cantante erano state favorevoli.

Buon ascolto!!

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Da grande farò… Il Fotografo

#SPUNTIDIFANTASIA! Alla scoperta delle professioni

Chi è e cosa fa:

Il fotografo è una persona che produce fotografie, per professione o per diletto, utilizzando la macchina fotografica.  Per molto tempo a questa definizione è stata aggiunta un’altra fascia di fotografi, quelli titolari o responsabili di negozi di stampa fotografica: il fotografo di fiducia insomma, che dal nostro famoso rullino Kodak sviluppava e stampava le nostre preziose foto. Nonostante l’avvento del digitale abbia profondamente modificato e semplificato la vita a tutti anche in questo campo, il lavoro primario lo svolge ancora una volta la mente del fotografo: produrre una fotografia significa riconoscere in un’immagine del reale, lo scatto che stavamo cercando: creare fotografie implica una certa sensibilità d’animo e mentale, vuol dire spesso porre attenzione ai dettagli, all’azione nascosta, alla vita che accade e che ci parla proprio ad un palmo dal naso.

Una volta realizzato lo scatto, il fotografo si occupa in un secondo momento dello sviluppo e della stampa delle immagini, incluso se necessario, il ritocco fotografico.

Esistono due tipi di fotografo: fotografo professionista e fotografo amatoriale (o appassionato di fotografia): mentre il primo pratica la fotografia come professione, quindi per lavoro, con il compito di soddisfare chi commissiona il progetto, il secondo, cioè il fotoamatore o “fotografo dilettante” la pratica come hobby, come svago e divertimento, spesso come conseguenza di una forte passione per la fotografia.

I compiti del fotografo:

  • Conoscenza delle tecniche di fotografia
  • Capacità di realizzare fotografie di qualità professionale
  • Capacità di modificare le foto usando software di foto-ritocco
  • Creatività e sensibilità artistica
  • Attenzione al dettaglio
  • Adattabilità e flessibilità
  • Capacità comunicative
  • Disponibilità a spostarsi in base alle esigenze di lavoro

Formazione: La prima cosa da sapere per diventare fotografo è che non esiste un percorso di laurea univoco che ti porterà automaticamente alla professione dei tuoi sogni. Ci sono però corsi di formazione e scuole di fotografia, spazi aperti e pieni di luce, dove imparare la professione che farai domani. Senza ansie. Una fabbrica di talenti, dove respirare e crescere ogni giorno.

Le classi sono solitamente a numero chiuso con didattica diffusa, sia in presenza che a distanza, e un’offerta formativa di diversi percorsi per ogni esigenza (corsi accademici annuali e biennali, brevi corsi settimanali, serali e weekend).

Sbocchi professionali: lavorare con la fotografia non significa solo fare il fotografo: ci si può specializzare nel restauro di foto antiche, oppure diventare assistente digitale, il professionista che segue il fotografo sul set, cura la gestione digitale dell’immagine e la sua archiviazione. Un’altra opzione di carriera è diventare esperto di post produzione: la realizzazione di un lavoro di qualità è fondamentale nel mondo della fotografia. Infine, c’è la possibilità di proporsi come docente e insegnante di fotografia presso scuole ed enti di formazione: in questo modo si può trasmettere anche agli altri il proprio entusiasmo e la propria passione per questo strumento, così affascinante.

Da grande farò… Il Giornalista

#SPUNTIDIFANTASIA! Alla scoperta delle professioni

La scrittura ti appassiona e vorresti farne il tuo lavoro? Sei alla ricerca di una professione che sappia coniugare le tue abilità espressive ad un lavoro in continua evoluzione e che promette di non annoiare mai? Se entrambe queste domande hanno colto nel segno avrai sicuramente pensato di diventare giornalista.

Quella del giornalista è infatti una professione che fa gola a molti, soprattutto ora che con l'esplosione del web e con la sempre maggiore diffusione delle testate online ci sono numerosi posti da ricoprire all'interno del giornalismo. Questa professione, infatti, è molto cambiata nell'ultimo periodo e offre nuove possibilità che vanno colte al volo da chiunque voglia davvero fare della scrittura il proprio lavoro.

Chi è e che cosa fa:

Il giornalista si occupa di raccogliere, riportare e commentare notizie che saranno poi diffuse dai vari media come la televisione, la radio, la stampa o internet. Il lavoro del giornalista consiste quindi sia nel riportare i fatti, sia nel commentarli, oltre che nello svolgimento di interviste.

Il Giornalista è quindi colui che scrive articoli, reportage, commenti o recensioni per quotidiani e riviste (cartacei e on-line), o chi elabora servizi, interviste e approfondimenti per emittenti televisive o radiofoniche, o ancora chi modera incontri per queste stesse emittenti.

I compiti del giornalista

Tra i compiti del giornalista troviamo:

  • realizzare servizi giornalistici
  • condurre o intervenire in trasmissioni radio televisive
  • identificare, definire e confezionare la notizia
  • condurre o intervenire in trasmissioni radio televisive
  • illustrare gli eventi in modo oggettivo
  • svolgere attività redazionale
  • curare i rapporti con le redazioni dislocate sul territorio

Insomma, quello del giornalista è un lavoro che si dipana sui diversi media e che è ad oggi molto richiesto!

Le competenze del giornalista

Per diventare un buon giornalista ti saranno indispensabili alcune importanti competenze tra cui:

  • ottima conoscenza della lingua italiana
  • ottima esprezzione orale e scritta
  • perfetta comprensione orale e scritta
  • abilità di scrittura di alto profilo
  • conoscenze di alto profilo nell'ambito della comunicazione e dei media
  • conoscenza di almeno una lingua straniera
  • capacità di ascolto attivo
  • ottimo senso critico
  • capacità di apprendimento attivo e di problem solving
  • ottima adattabilità
  • capacità di gestire il proprio ed altrui tempo

Dove lavora:

Generalmente, i Giornalisti sono specializzati in un determinato settore, come per esempio:

  • la cronaca nera o rosa
  • la politica interna o estera
  • lo sport
  • il cinema

Il Giornalista può appartenere alla redazione di uno o più giornali e riviste (o di programmi televisivi e radiofonici), e dunque esserne dipendente, oppure può lavorare come freelance, presentando di volta in volta il proprio lavoro a chi ne è interessato.

Esistono due principali specifici profili di Giornalista:

  • il Giornalista pubblicista, ossia chi svolge attività giornalistica in maniera continuativa e retribuita avendo altri impieghi o occupazioni
  • il Giornalista professionista, ossia chi svolge attività giornalistica in maniera esclusiva, senza avere nessun’altra occupazione

Formazione:

La prima cosa da sapere per diventare giornalista è che non esiste un percorso di laurea univoco che ti porterà automaticamente alla professione dei tuoi sogni. Ci sono però facoltà che più di altre ti avvicineranno al mondo del giornalismo e che sapranno darti solide basi per la tua carriera.

I migliori corsi universitari per diventare giornalista sono i seguenti:

- Scienze della Comunicazione: questo è probabilmente il corso più indicato per diventare giornalista. Suddiviso nel classico 3+2 (Laurea Triennale + Laurea Specialistica), il percorso in Scienze della Comunicazione saprà introdurti allo studio del processo comunicativo, delle sue sfaccettature e dei media che vengono utilizzati nella comunicazione.

Inoltre sia durante il corso di Laurea Triennale che durante quello Magistrale potrai avvicinarti al linguaggio giornalistico, preso in grandissima considerazione all'interno di questo percorso. Le materie che studierai, inoltre, ti daranno un'ampia cultura adatta a fronteggiare con agilità gli argomenti più interessanti del giornalismo. Tra queste ricordiamo: marketing, comunicazione, sociologia, psicologia, antropologia, economia e lingue e linguistica.

- Lettere: il secondo percorso che ti consiglio è quello di Lettere. Questo corso ti permetterà infatti di ottenere abilità di altissimo profilo nell'ambito della scrittura, oltre a sviluppare insieme un pensiero sia analitico che creativo, indispensabile a qualsiasi giornalista. Riportare le notizie vuol dire infatti saper analizzare ciò che accade intorno a te e riproporlo nero su bianco in maniera accattivante ed efficace, azione in cui queste due tipologie di pensiero si fondono profondamente! Anche qui vige la solita divisione 3+2.

- Lingue: anche il percorso in lingue saprà esserti utile, soprattutto se hai intenzione in futuro di spostarti all'estero e svolgere il tuo lavoro su più fronti. Oltre alla conoscenza delle lingue questo corso ti porterà all'apprendimento di alte competenze espressive sia orali che scritte, cosa imprescindibile per un buon giornalista!

Un piccolo consiglio che inoltre posso darti è di pensare a quale ambito del giornalismo ti potrebbe interessare di più in futuro ed, in base a quello, scegliere poi il corso di Laurea migliore. Se ad esempio vorrai scrivere di giornalismo finanziario il percorso di laurea in economia sarà sicuramente la scelta migliore per te!

Percorso di studi dopo l'università

Lo step successivo per diventare giornalista prevede due soluzioni.

- Iscrizione ad una scuola di giornalismo. Potrai scegliere di iscriverti ad una Scuola di Giornalisco e seguire uno dei Corsi di Giornalismo attivi in Italia. Questi corsi dalla durata di due anni sono strutturati come dei Master e ti permetteranno di acquisire tutte le competenze pratiche per il lavoro di giornalista.

- Il praticantato. In alternativa potrai svolgere 18 mesi di praticantato i quali dovranno essere continuativi ed in una redazione il cui direttore, alla fine, dovrà rilasciare una dichiarazione di avvenuta collaborazione.

Come diventare giornalista: il corso dell'Ordine

Entrambi questi percorsi ti permetteranno di partecipare ai corsi di giornalismo erogati dall'Ordine dei Giornalisti. Questi sono corsi obbligatori della durata di 45 ore e sono organizzati in tutta Italia dagli ordini delle diverse regioni o a Fiuggi dal Consiglio Nazionale dei Giornalisti.

Come diventare giornalista: l'esame di idoneità

L'esame in questione è diviso in due prove:

  • Prova scritta, suddivisa in tre verifiche ovvero sintesi di un articolo, test di attualità e redazione di un testo giornalistico.
  • Prova orale, sui temi della deontologia professionale, delle tecniche giornalistiche e delle leggi che regolano la professione.

Come diventare giornalista: l'iscrizione all'albo

A questo punto potrai finalmente iscriverti all'Albo dei Giornalisti e diventare un giornalista pubblicista o professionista. Come ben saprai, infatti, i ruoli del giornalista possono essere differenti. Scopriamo quindi le tue possibilità lavorative!

Come diventare giornalista professionista

A questo punto ti sarà possibile iscriverti all'albo dei giornalisti professionisti potrai quindi diventare giornalista professionista a patto che tu abbia non meno di 21 anni. In questo caso svolgerai la professione giornalistica in modo esclusivo e continuativo. Ciò vuol dire che quello del giornalista dovrà essere la tua unica occupazione professionale.

Come diventare giornalista pubblicista

Il giornalista pubblicista è invece colui che può esercitare altre professioni, oltre a quella del giornalista, ma svolge comunque la prestazione giornalistica in modo non occasionale. Per iscriverti all'albo dei pubblicisti ci sono alcune condizioni necessarie:

  • avere più di 18 anni
  • aver svolto per due anni il lavoro di giornalista in modo non occasionale
  • avere all'attivo almeno 60 - 70 articoli pubblicati su giornali e periodici

Come diventare giornalista freelance In ultimo il giornalista freelance è colui che lavora come giornalista in modo autonomo e indipendente. Non sarai vincolato ad orari di lavoro e potrai ovviamente svolgere altre professioni in contemporanea alla tua carriera di

Da grande farò…il vivaista

#SPUNTIDIFANTASIA! Alla scoperta delle professioni

Chi è e cosa fa: Se sei appassionato di piante, fiori, semi, bulbi, ami il verde ti piace lavorare all'aria aperta con mansioni manuali e concrete….. questo è l'articolo che fa per te.
Il vivaista è quella figura professionale che si colloca a metà tra l'agricoltura e la vendita al dettaglio. Il vivaista è colui che gestisce il vivaio, si occupa della coltivazione e produzione su scala industriale di alberi, fiori, piante, semi e bulbi destinati alla vendita. Le piante vengono prodotte in maniera intensiva in strutture specifiche come vivai e serre, ovvero degli ambienti protetti che permettono di svolgere l'attività durante ogni periodo dell'anno e con qualsiasi condizione climatica.

Esistono diverse tipologie di vivaisti: Molto spesso i vivai si specializzano in alcuni ambiti definiti di coltivazioni, e generalmente possono essere raggruppati in quattro categorie:
vivaismo ornamentale, specializzato nella coltivazione di piante ornamentali.

• Vivaismo frutticolo: vivai in cui si producono le varie piante da frutto, delle viti e degli olivi.
• Vivaismo orticolo: in cui si sviluppano le piantine delle varie specie orticole, che poi vanno trapiantate in campo o in serra.
• Vivaismo forestale: vivai in cui si producono varie essenze e piante forestali, spesso auctoctone. per la loro specializzazione si trovano normalmente in zone di collina, montane e/o parchi.


I compiti del vivaista: I compiti di un vivaista consistono principalmente nel seguire la crescita di fiori, piante e alberi, partendo dallo stato di semi o bulbi, ma anche attraverso innesti e talee fino ad arrivare allo sviluppo completo, ovvero fino al momento in cui può passare alla vendita del prodotto.
I compiti possono essere riassunti in:
• Svolgere giorno per giorno le operazioni di cura delle piante che crescono nel vivaio innaffiarle, somministrare il fertilizzante ecc..
• Effettuare gli interventi di potatura, innesto, trapianto, invasamento e quant’altro per la propagazione delle piante.
• Eseguire i trattamenti antiparassitari e fitosanitari per salvaguardare le piante dai danni di insetti e parassiti.
• Seguire il calendario dei lavori, assecondando per tutti i tipi di coltivazione i naturali cicli di crescita e sviluppo.
• Mantenere sotto controllo le condizioni ambientali del vivaio e della serra, intervenendo per correggerle quando necessario.
• Effettuare le operazioni finalizzate alla vendita, all’ingrosso oppure al dettaglio, dei vari prodotti del vivaio.
• Eseguire le normali operazioni di manutenzione dei macchinari e delle attrezzature di lavoro.


Formazione: Per chi intende gestire il vivaio deve essere in possesso di un diploma tecnico a indirizzo agraria, agroalimentare e agroindustria.
Come:
I.T.A.S.Bocchialini | Parma I.T.I.S.Galilei | S.Secondo Parmense

Per una migliore preparazione è possibile frequentare dei corsi di specializzazione oppure conseguire una laurea tra le seguenti:
• Scienze e tecnologie agro-alimentari
• Scienze e tecnologie agrarie e forestali
• Scienze e tecnologie alimentari
• Scienze e tecnologie agrarie
• Biotecnologie agrarie
per chi intende lavorare presso un vivaio è sufficiente la qualifica di operatore agricolo di tre o cinque anni presso un istituto professionale come:
IIS Zappa-Fermi | Bedonia IIS Magnaghi-Solari | Fidenza
È possibile anche frequentare degli specifici corsi professionali in vivaismo e giardinaggio.

Sbocchi professionali: Se si è in possesso di una certa indole imprenditoriale e si ha la possibilità di reperire risorse, può considerare l'idea di lavorare autonomamente. Conviene però sempre prima fare un po di esperienza cercando lavoro nei diversi vivai, intraprendendo un percorso che parte dal ricoprire posizioni come aiutante, in maniera da ricevere una formazione direttamente sul lavoro. In questa maniera si può subito iniziare a svolgere quelle mansioni che richiedono meno specializzazione.
Altri compiti che vengono affidati a chi ha meno esperienza sono quelli di accoglienza della clientela, ricoprendo le mansioni da commesso.

Rubrica a cura di: Ramona

L'Ombra del Vento - Carlos Ruiz Zafòn

#IORESTOACASA...con Fantasia! - Consigli di lettura

Ciao a tutti, ecco il mio consiglio di lettura per questa settimana. Ci tengo a sottolineare che i libri da me suggeriti non sono dettati da numero di copie vendute, successo o altro; semplicemente sono letture che mi hanno emozionato, appassionato, e mi piace pensare che quello che ho provato io leggendoli lo possiate sentire anche voi. Quindi, procedo a parlarvi del libro della settimana!

Questa volta voglio parlarvi de L'Ombra del Vento, romanzo di Carlos Ruiz Zafòn, pubblicato circa 20 anni fa.

Trama:

Barcellona, 1945. Una mattina il propietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne Daniel in un luogo segreto, il Cimitero dei Libri Dimenticati, dove vengono sottratti all'oblìo migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo. E qui Daniel entrerà in possesso di un libro "maledetto", che lo porterà in un mondo di misteri e intrighi legati alla figura di Juliàn Carax, autore del volume. Da quel momento emergono storie di amicizie, amori impossibili, e un segreto custodito in una villa abbandonata; e Daniel è totalmente coinvolto, anche perchè molti di questi fatti coincidono perfettamente con ciò che sta accadendo a lui...

Lo stile narrativo di Zafòn riesce a conquistarti piano piano, accompagnandoti in una Barcellona cupa e ricca di mistero, e per questo motivo tremendamente affascinante; ti ritrovi totalmente immerso nella lettura della vita dei personaggi della storia, sempre più incuriosito di venire a capo di tutti i misteri che si nascondono nel Cimitero dei Libri Dimenticati. 

Ideale per chi ama i romanzi che miscelano amore, amicizia, mistero e avventura.

Buona lettura!

Rubrica a cura di: Ramona

La verità sul caso Harry Quebert - Joel Dicker

#IORESTOACASA...con Fantasia! - Consigli di lettura

Ciao a tutti, in questo spazio voglio condividere con voi qualche consiglio su libri da leggere nel tempo libero; in particolare suggerirò dei libri che ho letto e che mi sono rimasti nel cuore, e che spero possano piacere anche a voi!

Oggi vi parlerò di un libro uscito già da qualche anno, il titolo è La verità sul caso Harry Quebert  di Joel Dicker.

Trama:

Estate, 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito.

Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d'America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nora Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell'oceano. Convinto dell'inncoenza di Harry Quebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trent'anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nora Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo. 

Il romanzo è incalzante, ricco di colpi di scena, tanto che non riesci a orientarti su un colpevole; la lettura è molto scorrevole, di quelle che ti tengono attaccata alle pagine fino all'ultima riga del racconto, tanta è l'adrenalina di scoprire anche tu, come Marcus, la verità sul caso Harry Quebert. E il finale è davvero sensazionale!

Joel Dicker ha uno stile di scrittura davvero fresco e piacevole; sempre dello stesso autore sono i romanzi Il libro dei Baltimore e La scomparsa di Stephanie Mailer.

p.s. - da questo libro è tratta anche l'omonima serie tv La verità sul caso Harry Quebert, con protagonista Patrick Dempsey.

Buona lettura!!

Rubrica a cura di: Ramona

Storia di una ladra di libri - Markus Zusak

#SPUNTIDIFANTASIA! Consigli di lettura

Ben ritrovati al nostro angolo dedicato alla lettura. Domani, 27 Gennaio, ricorre la "Giornata della memoria", istituita per commemorare le vittime dell'olocausto, tenere vivo il ricordo di un periodo che ha segnato indelebilmente la storia dell'umanità, purtroppo nel peggiore dei modi.

A tal proposito, oggi scelgo di parlarvi del romanzo di Markus Zusak

Storia di una ladra di libri

Trama: La protagonista della storia è Liesel Meminger, una bella bambina di nove anni in viaggio con il fratello e la loro mamma in treno ed durante questo viaggio il fratello minore della ragazzina muore tragicamente. Liesel entra in contatto con l’esperienza della morte già da molto giovane e, proprio al funerale del suo piccolo fratello, Liesel ruba un libro riguardante il lavoro del becchino.

Ma un’altra separazione è dietro l’angolo: la madre di Liesel, membro del partito comunista, con l’arrivo del nazismo si vede costretta a fuggire dalla Germania. Successivamente, la bambina viene data in adozione alla famiglia Hubermann: Liesel vive con una madre adottiva molto severa ed un padre molto affettuoso ma che non può lavorare perché non è iscritto al partito nazista.
Il primo giorno di scuola Liesel fa amicizia con un ragazzino vicino di casa della sua nuova famiglia ma durante la lezione rivela di esser analfabeta ovvero di non sapere né leggere e né scrivere e per questo viene derisa dai suoi nuovi compagni di classe. Per tutta risposta Liesel ottiene il loro rispetto picchiando colui che era capo del gruppo che la derideva. 

Quella sera, tornata a casa, anche il padre adottivo Hans Hubermann scopre che la bambina è analfabeta e inizia ad insegnarle l’alfabeto attraverso il libro dei becchini che Liesel aveva rubato il giorno del funerale del suo fratellino. Da quel momento nasce in Liesel una vera passione per la lettura. Un giorno Liesel si ritrova ad assistere ad una funzione hitleriana durante la quale vengono bruciati tutti i libri considerati contaminanti per il popolo nazista e durante il rito la ragazza ruba un libro sopravvissuto alle fiamme. Il padre la scopre e prega la figlia di non rivelare a nessuno quanto fatto.

Il tempo passa, il nazismo mette le radici e Liesel fa amicizia con Max Vandemburg, un giovane ebreo che viene nascosto in cantina dalla famiglia Hansmann e che contribuisce alla formazione di Liesel; il ragazzo è amico del padre adottivo con cui ha fatto la prima guerra mondiale.

Quella sera, tornata a casa, anche il padre adottivo Hans Hubermann scopre che la bambina è analfabeta e inizia ad insegnarle l’alfabeto attraverso il libro dei becchini che Liesel aveva rubato il giorno del funerale del suo fratellino. Da quel momento nasce in Liesel una vera passione per la lettura. Un giorno Liesel si ritrova ad assistere ad una funzione hitleriana durante la quale vengono bruciati tutti i libri considerati contaminanti per il popolo nazista e durante il rito la ragazza ruba un libro sopravvissuto alle fiamme. Il padre la scopre e prega la figlia di non rivelare a nessuno quanto fatto.

Il tempo passa, il nazismo mette le radici e Liesel fa amicizia con Max Vandemburg, un giovane ebreo che viene nascosto in cantina dalla famiglia Hansmann e che contribuisce alla formazione di Liesel; il ragazzo è amico del padre adottivo con cui ha fatto la prima guerra mondiale.

La voce narrante di questo piccolo capolavoro è assai particolare, si tratta infatti della Morte e questo, oltre a spiazzare inizialmente il lettore, regala uno stile narrativo diverso dal solito a questo emozionante capolavoro di narrativa.

In questo romanzo si condensano perfettamente la sofferenza che il conflitto mondiale ha portato nella vita di milioni di persone, e l'amore per i libri, per le parole, per la letture che possono essere salvifiche per ognuno di noi. E' una storia struggente, ma allo stesso tempo realistica, di una famiglia "qualunque" in cui non mancano personaggi stravaganti che daranno un'aria frizzante a tutta la vicenda.

Il libro narra di un periodo storico per nulla facile, e lo fa con un grande impatto emotivo, e che saprà regalare al lettore delle sensazioni molto forti.

Buona lettura!

Si alza il vento

Si alza il vento- Ultimo film del genio Miyazaki e dello studio Ghibli

#IORESTOACASA...con Fantasia! - Cinema, consigli di visione

Continua la rubrica dedicata ai consigli di visione, film, serie TV, film d'animazione ecc. questa settimana vi parlerò di un film d'animazione uscito nel 2013.

Si alza il vento-bisogna tentare di vivere ultimo film del genio d'animazione giapponese Miyazaki. Sua è la regia, la sceneggiatura e la storyboard.

E' il sogno, il tema scelto da Miyazaki per dire addio alle scene. Il film è in una dimensione surreale, al confine tra sogno e realtà che accompagna il protagonista Jiro durante tutto il viaggio. Il film racconta la storia dell'ingegnere Jiro Horikoshi che progetta numerosi aerei durante la seconda guerra mondiale. Nel film il volo è inteso come conquista del cielo e del vento, il piccolo Jiro sogna di parlare con l'ingegnere italiano pioniere dell'aviazione Conte Caproni a cui rivolge la domanda: Gli aeroplani si possono progettare anche se sono miope? In quanto miope non potrei mai diventare un pilota... Sarà la risposta di Caproni che volgerà la vita professionale del protagonista Gli aeroplani sono splendidi sogni, il progettista è colui che conferisce forma al sogno. Al risveglio Jiro deciderà che la sua professione sarà quella di progettare aeroplani, ma la guerra impone a chi fa questo mestiere di mettere al servizio di essa le proprie competenze e se il protagonista sogna di progettare aerei da trasporto si troverà a costruire aerei da guerra. Ma d'altra parte il suo mentore Caproni lo pone dinanzi al dilemma e le dice: Tu tra un mondo con le piramidi e un mondo senza piramidi, quale preferisci? … Quello di volersi librare in cielo è il sogno dell'umanità. Ma è anche un sogno maledetto. Gli aeroplani portano il peso del destino di divenire strumenti di massacro e distruzione. Ciò nonostante io ho scelto il mondo con le piramidi.
Tra i vari dettagli tecnici di ali, viti e metalli, il film racconta anche la storia d'amore tra Jiro e Naoko, lui egoista per vocazione e passione dovrà scegliere se rinunciare a Naoko o rinunciare al suo sogno di progettista, sarà lei a decidere per tutti e due.

Curiosità: La guerra e il volo sono temi cari al disegnatore, figlio di un ingegnere aerospaziale durante la seconda guerra mondiale l'azienda di famiglia progettò componenti aeronautici utilizzati nell'industria bellica, il piccolo Miyazaki, cresce con la passione per il volo ma anche con la colpa di essere vissuto a spese della guerra.
Lo studio Ghibli fondato da Miyazaki prende il nome dal velivolo progettato dall'azienda italiana Caproni. Nella prima parte del film sono presenti diversi modelli di velivoli progettati dall'azienda Caproni.
Per questo film sono stati utilizzati effetti sonori creati dalla voce umana: il suono del terremoto, il motore fuori giri delle auto i fischio di una locomotiva a vapore.

Mi piace perché: Perché parla di sogni che si realizzano e parla d'amore.

Consigliato: la visone e adatta a tutti: adulti ragazzi e bambini


Premi: [nomination] Premio Oscar come film d'animazione (2014)

Dove trovarlo: Su Netflix sono disponibili 21 film dello studio Ghibli

Woman in gold

Woman in gold- film sul quadro di Klimt

#IORESTOACASA...con Fantasia! - Cinema, consigli di visione

In questa rubrica vi darò dei consigli di visione, film, serie TV, film d'animazione ecc.

Vorrei cominciare con questo film uscito nel 2015


Woman in gold

Ovvero la vera storia di Maria Altmann ebrea, nipote di Adele Bloch-Bauer che intraprende una battaglia legale per tornare in possesso del famoso dipinto il ritratto di Adele Bloch-Bauer di Gustav Klimt di proprietà della sua famiglia e rubato dai nazisti. Il dipinto fu poi ribattezzato dagli stessi nazisti in La donna in oro, per nascondere l’origine ebraica della modella .
La storia si svolge alla fine degli anni '90 quando Maria, interpretato da Helen Mirren (premio Oscar per The Passion of Ayn Rand e Golden Globe per Elisabeth I), scopre di azioni legali intraprese dalle famiglie di ebrei deportati nei campi di concentramento per tornare in possesso delle opere d'arte rubate dalle SS durante il periodo nazista. Maria con l'aiuto dell'avvocato interpretato da Ryan Reynolds, comincia la sua battaglia legale nei confronti dello stato Austriaco che non vuole ridare indietro il quadro considerato la Monnalisa austriaca.
Il film è una storia di giustizia, di umiliazioni, di dolore, ma soprattutto giustizia, il quadro che ritrae la zia della protagonista Adele Bloch-Bauer commissionato a Gustav Klimt, amico e frequentatore della famiglia, fu staccato dalle pareti della casa Bloch-Bauer e in seguito esposto nella Galerie Belvedere di Vienna dove vi rimase fino alla fine dell'azione legale.

Mi piace perché: Perché parla d'arte e di un epoca storica che chiede ancora giustizia.
Consigliato: la visone e adatta a tutti: adulti ragazzi e bambini
Premi: [nomination] Miglior attrice a Helen Mirren

Lunedì 13 Aprile il film è in programmazione al canale 316 di Sky - Premium Emotion - alle 19:18!1 Siccome dobbiamo rimanere a casa, può essere l'occasione giusta per guardarlo! #IORESTOACASA...con Fantasia!!

p.s. lo trovate anche su Sky on demand