#IORESTOACASA...con Fantasia! - Musica e parole
La canzone che voglio proporvi e su cui voglio farvi riflettere è di Daniele Silvestri...e si intitola
"ArgentoVivo"
Ecco il testo:
Ho sedici anni
Ma è già da più di dieci che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
Costretto a rimanere seduto per ore
Immobile e muto per ore
Io, che ero argento vivo
Signore
Che ero argento vivo
E qui dentro si muore
Questa prigione corregge e prepara una vita
Che non esiste più da almeno vent'anni
A volte penso di farla finita
E a volte penso che dovrei vendicarmi
Però la sera mi rimandano a casa, lo sai
Perché io possa ricongiungermi a tutti i miei cari
Come se casa non fosse una gabbia anche lei
E la famiglia non fossero i domiciliari
Ho sedici anni
Ma è già da più di dieci che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
E il tempo scorre di lato ma non lo guardo…
Cosa ci dice questa canzone, cosa ci insegna:
Un ragazzo non riesce a salire su un pullman, ci prova, mostrando la sua energia, la sua corsa, pur di salire, impaurito di perdere l’occasione di accoglienza, di futuro. Sopra, il mondo ordinato ed adulto, che in verità mostra uomini e donne pallidi e silenziosi nei loro segni di frustrazione, la forma in cui quella stessa energia iniziale e vitale si è adattata. La società vive di strutture istituite: la scuola, il lavoro, la famiglia.
Non ci domandiamo se tutto quello che è organizzato nella nostra società sia davvero conforme alle pulsioni, all’intelligenza, che oggi scopriamo sempre più “emotiva”, della natura umana. Non ci domandiamo se la creatività primordiale di ogni personalità commista alla voglia di scoperta e desiderio trovi una forma di accoglimento. Se per chi non ancora consapevole della sua individualità, e che vorrebbe cercare la sua forma come l’argento vivo, nella trasversalità delle sue intelligenze, sia adatto alle forme ad esempio di apprendimento proposte dalla scuola. Se quelle modalità organizzate siano efficienti per la società ma non per la persona. L’adolescenza è il momento più critico di questo interrogativo mai posto, negato da tutti e quindi più difficile.
L’adolescenza è l’età in cui si passa dal luogo iniziale della famiglia, dove c’è la prevalenza degli aspetti affettivi, per affrontare il mondo e le sue strutturazioni, per cui le stesse figure paterne e materne assumono funzioni nuove. In particolare, secondo gli archetipi psicologici, quella paterna è quella che dovrebbe assolvere al ruolo di traghettatore tra l’individuo e le regole della società.
Il ragazzo, protagonista metaforico, combatte con la sua inadattabilità, la sua resistenza, che diventa rancore, che lui riesce a smaltire con l’isolamento e nella comunicazione dei social o elettronica.
La canzone può sembrare parziale perché manca di un aspetto, la figura paterna deve essere simbolo del desiderio, unica via di fuga dal conformismo e celebrativa della vita, a cui però non tutti accederanno.
La canzone è lirica pura e quindi assoluta.
Imprescindibile nel comprendere gli adolescenti ma anche gli ultimi del mondo, la diversità di ogni singolo e le nostre inadattabilità.
Curiosità:
Il brano è stato realizzato con la partecipazione del rapper Rancore e di Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours.
Silvestri ha presentato Argentovivo durante la sua partecipazione al 69º Festival di Sanremo, classificandosi sesto ma vincendo il Premio della Critica "Mia Martini", il Premio della Sala Stampa "Lucio Dalla" e il Premio "Sergio Bardotti" per il miglior testo.
Spero di aver commentato una canzone interessante e che ascoltata con passione!!!
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