House of Cards – Michael Dobbs

Facciamo un gioco: io dico
 
House of Cards
 
… che mi rispondete??
il 99% di voi sono sicura che dirà "la popolare serie tv con Kevin Spacey e Robin Wright". Ok, corretto ma… la serie è tratta da un libro!
 
Si tratta di un romanzo di Michael Dobbs pubblicato nel 1989.
Nella prima edizione italiana del 1990 il titolo era stato tradotto con Castello di carte, ma è poi stato adottato quello originale nella successiva riedizione del 2014.
È il primo libro di una trilogia che comprende House of Cards 2: Scacco al re e House of Cards 3: Atto finale.
 
Dopo la fine del governo di Margaret Thatcher e le successive elezioni, Francis Urquhart è il chief whip del Partito Conservatore alla Camera dei comuni. Quando però il primo ministro non gli dà lo spazio che lui crede di meritare, Urquhart decide di mettere anima e corpo per fargliela pagare cara e prenderne il posto.
 
"La politica richiede sacrificio. Il sacrificio degli altri, ovviamente. Per quanto un uomo possa ottenere, sacrificandosi per il suo paese, è comunque più conveniente lasciare che siano gli altri a farlo per primi. Il tempismo, come dice sempre mia moglie, è tutto". Questa è una delle massime di Francis Urquhart, per alcuni semplicemente FU, una specie di patrizio solitario, aristocratico molto vecchio stile, che ha passato l'età della maturità, dopo aver dedicato la propria vita alla politica, all'ombra di Westminster. E arrivato ai vertici del suo partito, pur incarnando un ruolo in apparenza lontano dai riflettori. E il più stretto consigliere del primo ministro e anche il custode dei segreti degli uomini che gli siedono accanto. Segreti molto personali, debolezze, fragilità, vizi: parole che nella carriera di un uomo politico rappresentano pericoli mortali, perché incompatibili con il ruolo di potere che riveste. Ed è questo materiale che Francis decide di sfruttare per raggiungere la sua vetta personale. Da dietro le quinte di una fase politica difficile e incerta, questo regista impeccabile riesce a muovere tutti, pedine di un gioco spietato, dove il ricatto diventa un raffinato intreccio narrativo. Di quale materia siano fatti potere e ambizione, quali siano i legami tra l'informazione e i destini politici di un paese, lo scoprirà Mattie Storin, tagliente cronista politica, decisa a stanare la verità su una crisi di governo in cui nulla sembra accadere per caso.
 
(Nella serie Netflix, il protagonista prende il nome di Frank Underwood, ed è ambientato negli Stati Uniti).
 
Se avete amato questa serie, non potete non leggere da quale romanzo è stata ispirata…non ve ne pentirete.
 
Buona lettura!

Rubrica a cura di: Ramona

La fiera della vanità – William Makepeace Thackeray

Il libro che propongo questa settimana è il romanzo simbolo che ben rappresenta la fragilità e la vacuità dei sentimenti materiali che in alcune persone hanno il sopravvento, e talvolta rappresentano l'unico obiettivo, e che li rende disposti a tutto: si tratta del libro di tutto William Makepeace Thackeray
 
La fiera della vanità
 
La trama del libro presenta vari personaggi, delle più alte sfere sociali come delle più basse ma due spiccano sugli altri: Rebecca (Becky) Sharp e Amelia Sedley . La prima è la figlia di un pittore e di una ballerina francese, decisa e pronta a tutto pur di conquistarsi un posto al sole nell'aristocrazia inglese; la seconda invece è figlia di borghesi benestanti, dolce, remissiva, il cui unico interesse è sposarsi con George Osborne, un giovane a cui è stata promessa fin dalla più tenera età.

La fiera della vanità è un famoso romanzo di William Makepeace Thackeray, adattato per il grande in diverse versioni, l'ultima delle quali è del 2004. Ambientato nel periodo Regency inglese, contrappone due figure femminili completamente diverse (e altrettanto antieroiche agli occhi del lettore) impegnate l'una nella scalata sociale e l'altra in una passiva ricerca dell'amore.
Attento analista e cinico letterato, William Makepeace Thackeray ha inventato la parola “ snob ”, un termine che si adatta perfettamente a La fiera della vanità.
 
L'autore propone i ritratti di due donne accomunate da essere entrambe “ antieroine ”: lontane, lontanissime dalle protagoniste dei romanzi quasi coevi di Jane Austen, donne pronte a lottare contro la società per i propri princìpi (la lealtà, l'onore, l 'amore), Becky e Amelia sono pieni di punti oscuri, contraddizioni e vizi profondamente umani. Ecco perché La fiera della vanità è un romanzo interessante e anomalo, in quanto non ha un vero e proprio protagonista “positivo positivo” in cui identificarsi ma preferisce rappresentare la meschinità, l'ambizione e l'inutile affanna dei propri dell'uomo alla ricerca traguardi. Quello che fa Thackeray è “semplicemente” restituirci uno spaccato di quella stessa società entro la quale ha vissuto, snob e arrivista, dell'Inghilterra coloniale.

“Sarà pur maligna la vendetta, ma almeno è naturale. Io non sono un angelo".
 
Buona lettura!

Rubrica a cura di: Ramona

Il Mastino dei Baskerville – Arthur Conan Doyle

Nel nostro angolo dedicato alla lettura, questa settimana dedico uno spazio ad uno dei romanzi più belli e avvincenti scritti dal creatore del personaggio di Sherlock Holmes, sir Arthur Conan Doyle
 
Il Mastino dei Baskerville
 
Nella brughiera del Devonshire c’è un edificio chiamato Baskerville Hall. Questa è la residenza della famiglia Baskerville, sulla quale grava una strana maledizione legata ad una leggenda che racconta di un cane che assassinò un antenato, Hugo Baskerville. Sir Charles viveva solo a Baskerville Hall e, ultimamente, era terrorizzato dalla leggenda. Una notte, mentre aspettava qualcuno sulla porta della sua casa, fu trovato morto con il volto deformato dal terrore. Poco distanti dal cadavere c’erano le impronte gigantesche di un cane. Il dottor Mortimer, essendo esecutore testamentario, avrebbe il compito di condurre l’erede sir Henry a Baskerville Hall ma egli ha il sospetto che la leggenda del cane sia fondata, quindi decide di recarsi da Sherlock Holmes, che gli consiglia di ritornare il giorno successivo con l’erede.
A sir Henry Baskerville, durante la sua permanenza a Londra, gli viene recapitata una lettera minatoria, scritta ritagliando le parole del Times, in cui lo si avverte di restare lontano dalla brughiera…
 
Che altro aggiungere su questo romanzo? E' sicuramente uno dei più apprezzati di tutte le vicende che hanno come protagonista l'investigatore Sherlock Holmes e del suo fido Watson. 
E' molto scorrevole, fin dall prime pagine, e con un finale mozzafiato, che ti tiene in tensione fino all'ultima riga: in questo ambito Conan Doyle è uno dei migliori.
 
Buona lettura!

Rubrica a cura di: Ramona

Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare – Luis Sepùlveda

Questa settimana rispolvero un libro che a mio avviso non dovrebbe mai mancare in una libreria: è il bellissimo romanzo di Luis Sepùlveda
 
Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare
 
Questo libro narra la storia di una gabbiana che per sbaglio finì in una macchia di petrolio scaricato nel mare.
La gabbiana facendo fatica a volare decise di fermarsi su un balcone di una casa vicina.
Su questo balcone c’era un gatto di nome Zorba che vedendo subito la gabbiana si allarmò.
La gabbiana non riuscì a sopravvivere a causa del petrolio tossico.
Prima di morire depose un uovo e fece promettere al gatto che non l’avrebbe mangiato, che se ne sarebbe preso cura e infine che gli avrebbe insegnato a volare.
Zorba impressionato dall’accaduto si andò a confrontare con i suoi amici gatti che decisero di aiutarlo a mantenere la sua promessa.
Quando l’uovo si schiuse la piccola fù chiamata Fortunata.
Quando la gabbiana crebbe i gatti incominciarono a prepararla per volare ma ancora senza successo.
Quindi Zorba decise di chiedere aiuto ad un umano.
L’umano scelto fù il padrone della gatta di nome Bubulina.
Quando Zorba chiese aiuto all’uomo che accettò di aiutare la gabbiana a volare, esso decise che avrebbero dovuto incontrarsi a mezzanotte al campanile di San Michele.
Arrivati in cima al campanile la gabbiana riuscì a spiccare il volo e in quel momento lei ringraziò Zorba per quello che aveva fatto per lei e, se ne andò.
 
E’ una dolcissima “favola” che lascia a tutti – bambini e adulti – alcuni insegnamenti. Insegnamenti che, pur nella loro apparente semplicità, sono molto preziosi e sempre attuali.
Il libro, pubblicato da Sepúlveda nel 1986, affronta grandi temi esistenziali sotto forma di storiella o favola. Per questo è un piacere leggerlo a tutte le età. Si parla di amicizia, integrazione, coraggio…

Amicizia al di là delle evidenti differenze, quindi pura, priva di pregiudizi, che supera ogni forma di diversità.
Il coraggio viene evidenziato dal fatto che i protagonisti non si lasciano affliggere dalle avversità incontrate nel loro cammino.
E poi, il tema dell'ambiente: purtroppo proprio a causa dell'inquinamento la gabbiana Kengah muore, e questo ahinoi, succede ancora oggi, in ogni parte del mondo, colpendo ogni specie vivente.
 
Il messaggio conclusivo è che ogni atto d'amore verso il prossimo, diverso da noi, ci restituirà sempre qualcosa di bello, di prezioso, e cioè l'affetto e il ringraziamento da parte di chi abbiamo aiutato in un momento di difficoltà.
 
Buona lettura!

Rubrica a cura di: Ramona

Il Principe e il Povero – Mark Twain

Il romanzo che ho scelto questa settimana è un altro grande classico, spesso riadattato in chiave cinematografica, teatrale…e anche in versione cartone animato! E' il capolavoro di Mark Twain
 
Il Principe e il Povero
 
Un giorno a Londra in una povera famiglia nacque un figlio maschio indesiderato. Nello stesso giorno nacque dalla famiglia Reale il primogenito maschio, tanto desiderato da tutta l’Inghilterra. L’altro bambino, Tom Canty, fu abituato fin da piccolo a mendicare come le sorelle Nan e Bet, la madre, il padre e la nonna. Vi era anche un buon e anziano prete che aveva insegnato a Tom un po’ di latino, a leggere e a scrivere e tutti i giorni Tom leggeva delle favole riguardanti i principi, sperando di vederne uno vero. Nel frattempo però non si lamentava delle sue condizioni pensando che fossero normali. Un giorno arrivò a mendicare fino alla residenza Reale, spinto dal suo desiderio, che fu colmato quando vide il principe Edoardo; una guardia però maltrattò il povero Tom, ma egli fu salvato dal principe in persona che lo condusse nella residenza.
Qui si raccontarono brevemente il loro modo di vivere e ne furono attratti l’uno dall’altro; decisero allora di scambiarsi gli abiti e si accorsero di assomigliarsi…
 
Inutile dire che il filo conduttore sia inevitabilmente legato allo stato sociale in cui si nasce, e al desiderio di vivere, anche solo per un periodo di tempo, in un contesto diverso da quello abituale: perfino chi è nato e cresciuto tra gli agi, spesso quella vita gli sta stretta, dati anche gli obblighi ai quali deve attenersi; in fondo, ognuno sogna soltanto di vivere la propria vita secondo i propri desideri.
 
Nel romanzo comunque non mancano i passaggi umoristici, di parodia, che prendono di mira usi e costumi nobiliari. C'è però da sottolineare che non si tratta di una lettura semplice, perché lo stile narrativo non è semplicissimo da interpetare, visti anche i continui ricorsi ad espressioni gergali, ma anche burocratiche; bisogna dunque prendersi il tempo per leggerlo con la dovuta calma.
 
Buona lettura!

Rubrica a cura di: Ramona

1984 – George Orwell

Oggi esploriamo le pagine di un altro grande romanzo di formazione, davvero illuminante dal punto di vista dell'interpretazione delle criticità della società contemporanea: il libro di oggi è la grande opera di George Orwell
 
1984
 
1984 racconta di un mondo controllato da un governo fortemente totalitario: nel romanzo la società è dominata dal Grande Fratello, un misterioso personaggio che nessuno ha mai incontrato di persona e che tiene costantemente sotto controllo la vita dei cittadini, mediante l’uso di speciali teleschermi. In questo mondo in cui la libertà è stata del tutto abolita, il protagonista del romanzo, Winston Smith, decide di ribellarsi e inizia a scrivere un diario: già questo è un gesto molto pericoloso, che, se scoperto, può portare all’arresto, alla tortura e alla soppressione.
Pur appartenendo al Partito Esterno (organizzazione politica che collabora col Grande Fratello falsificando i documenti a favore del governo), Winston è deciso a fare di tutto per rovesciare la società e inizia a indagare sul passato nella speranza di poter analizzare più chiaramente il suo nemico. Durante le ricerche Winston troverà alcune persone che lo aiuteranno nel suo proposito. La prima è Julia, descritta come “una ragazza dall’aria risoluta, di circa ventisette anni, con una gran capigliatura nera, faccia lentigginosa e movimenti svelti e atletici” che, come Winston, lavora nel Partito Esterno. Julia è intelligente, costretta a fingere come Winston, intenzionata a ribellarsi al sistema che la opprime e che le ruba la libertà. Tra Julia e Winston nasce subito una storia d’amore che resterà segreta e i due si incontreranno solo di nascosto. Entrambi entreranno nella “Fratellanza”, un’associazione segreta che vuole distruggere il Grande Fratello; saranno contattati da O’Brien, che Winston ritiene essere uno dei membri di questa confraternita, ma che invece si rivelerà uno dei massimi dirigenti del regime.
 
Il messaggio che vuole mandare Orwell è molto chiaro: il dito è puntato contro quell'indifferenza che fa sì che le repressioni alla libertà e alla dignità appartenente ad ognuno di noi vengano apertamente tollerate, e che possono degenerare in sentimenti di fanatismo nazionalista e religioso; se non si combattono le ingiustizie, gli abusi e le sopraffazioni mentali da parte di persone senza scrupoli, queste possono rappresentare una seria minaccia alla libertà di ogni uomo, che finirebbe costantemente sotto l'occhio di un Grande Fratello.
 
Buona lettura!

Rubrica a cura di: Ramona

David Copperfield – Charles Dickens

Questa settimana ripropongo un altro classico della narrativa, uno dei tanti romanzi di successo di Charles Dickens: ho già parlato di Oliver Twist, oggi vi parlo di 
 
David Copperfield
 
Si tratta di un romanzo di formazione in quanto racconta la storia della vita di David dall’infanzia fino alla maturità e alla sua crescita interiore.
 
David Copperfield è un ragazzo orfano, che ha perso il padre quando era ancora in fasce. Trascorre la sua infanzia serenamente con sua madre e la governante Peggotty. La madre però si sente sola e con la grossa responsabilità di crescere un bambino pertanto decide di sposare Mr. Murdstone quando David aveva sette anni. Il patrigno è una persona molto severa e non perde occasione per picchiarlo ed umiliarlo, inoltre porta a vivere con se anche la sorella zitella Miss Jane, dal carattere ancora peggiore. A causa dell’esuberanza infantile di David, il ragazzo viene mandato in collegio, ambiente altrettanto ostile ma dove conosce tanti amici tra cui Steerforth, che gli resterà sempre accanto.
Purtroppo la madre di David muore anche per colpa delle pressioni subite dal marito e da Miss Jane e David si ritrova solo al mondo. Il suo patrigno decide di mandarlo a lavorare in una fabbrica a Blackfriars, dove il ragazzo è costretto ad una vita durissima, fatta di dura fatica e stenti. Il ragazzo decide di scappare e si rifugia a Dover, dove vive la zia Betsey Trotwhood, che lo aiuta a sistemarsi presso l’avvocato Wickfield e a terminare gli studi.

David Copperfield venne pubblicato prima a puntate mensili su una rivista, di proprietà dello stesso autore, tra il 1849 e il 1850. Successivamente è diventato un grande best seller e uno dei libri più consigliati per ragazzi, non solo in Inghilterra ma in tutta Europa.
 
Dickens ha spesso scritto libri a tema sociale, questo genere si diffuse particolarmente nella prima metà dell’Ottocento, in piena Rivoluzione Industriale: volontà dell’autore era infatti quella di raccontare le storie delle persone appartenenti agli strati sociali più umili denunciando le situazioni di maltrattamento e sfruttamento. Infatti questo filone veniva considerato anche un’industrial novel; obiettivo di questo tipo di romanzi era di denunciare lo sfruttamento di bambini e ragazzi messi a lavorare nelle fabbriche, per di più sottopagati. 
 
La storia è ispirata alla stessa vita dell’autore: è considerato infatti il più autobiografico dei suoi scritti.
 
Buona lettura!

Rubrica a cura di: Ramona

Jane Eyre – Charlotte Bronte

Nel nostro angolo dedicato ai libri, questa settimana ho scelto di parlarvi di uno dei romanzi più famosi e rielaborati anche in chiave cinematografica: è il capolavoro scritto da una delle sorelle Bronte, Charlotte, e il romanzo è
 
Jane Eyre
 
Il romanzo narra la storia di Jane Eyre, una bambina orfana che viene cresciuta da alcuni zii. Qui però viene derisa dai suoi cugini e maltrattata dalla zia. L’unico ad amarla è lo zio, che muore prematuramente. La zia pertanto la affida ad una sorta di collegio, dove vengono ospitate tutte bambine senza genitori.
È tenuta a dare una mano e a fare tanti sacrifici, crescendo in fretta, affrontando ogni giorno un’ ambiente difficile e soprattutto la morte della migliore amica, avvenuta per tubercolosi a causa delle pessime condizioni igieniche della struttura. Qui però continua i suoi studi e riesce anche a diventare insegnante.
Da donna indipendente trova un lavoro presso Thornfield Hall, come istitutrice della figlia adottiva di Mr. Rochester, la piccola Adele.
Jane lavora molto bene in questo clima fino all’arrivo di Mr. Rochester, un uomo arrogante che però viene subito colpito dalla ragazza. Egli le chiede la mano ma c’è un segreto nascosto tra quelle mura…

In questo romanzo la Bronte sembra quasi distaccarsi completamente dalla realtà per calarsi totalmente nel personaggio di Jane: passionale, indipendente, ma allo stesso tempo non dimentica quelle che sono le integrità morali dell'epoca vittoriana, e che sa regalare un romanzo che lascia pienamente soddisfatti a lettura conclusa.

Pubblicato nel 1847 con lo pseudonimo di Currer Bell, Jane Eyre è il capolavoro opera della scrittrice inglese Charlotte Bronte sorella maggiore delle altrettanto famose Emily e Anne, autrici rispettivamente di Cime tempestose e La signora di Wildfell Hall.
 
Considerato un romanzo di formazione, ovvero una storia che mette al centro l'evoluzione della protagonista da un punto di vista morale, emotivo e sentimentale.
 
Buona lettura!

Rubrica a cura di: Ramona

Mary Poppins – Pamela Lyndon Travers

Buon mercoledì! Oggi parlo di un romanzo che tutti conosciamo…o per avcerlo letto, o per aver visto (e rivisto, come nel mio caso) la trasposizione cinematografica chissà quante volte…
Il romanzo di cui parlo è stato scritto da Pamela Lyndon Travers, e ha come protagonista la tata più famosa del mondo
 
Mary Poppins

Londra, primi anni del XX secolo. La famiglia Banks è in crisi poiché i figli maggiori, Jane e Michael, fanno fuggire tutte le tate assunte dai genitori, che non hanno tempo per dedicarsi ai figli.
Un giorno, una strana donna arriva volando dal cielo attaccata ad un ombrello e si presenta alla loro porta, con l'intento di essere la nuova governante dei quattro bambini. Ella si presenta come Mary Poppins, e la signora Winifred Banks, la madre, la assume subito. La strana donna si rivela essere severa ed austera, ma con un cuore buono ed un pizzico di magia: sa infatti far levitare gli oggetti e parlare con gli animali.
Mary ha un amico, Bert, venditore di fiammiferi ma anche disegnatore di strada, che incontra per il tè nel suo giorno libero: uno dei quali entrano in un disegno di Bert per vivere una fantastica avventura. Mary Poppins porta i bambini a vivere avventure incredibili, come una festa sul soffitto con suo zio Albert, il quale fluttua in aria quando ride di gusto, e una passeggiata fino al negozio di pan pepato della signora Corry, una strana signora anziana che lavora con le sue due figlie, Anne e Fanny. La donna ha le dita fatte di dolciumi e dice di essere antica come la storia. La sera, quando i bambini dovrebbero dormire, Mary Poppins incontra la signora Corry, Fanny ed Anne nel parco, e tutte insieme mettono le stelle presenti sul pan pepato in cielo, sotto gli occhi increduli di Jane e Michael. Durante una giornata di capricci da parte di Michael, i bambini e Mary Poppins viaggiano intorno al mondo grazie a una magica bussola d'oro, portandoli anche al Polo Nord.
Durante il periodo natalizio, i bambini e Mary Poppins si recano a fare compere per i regali di Natale, e incontrano Maya, una stella appartenente alle Pleiadi, della costellazione del sagittario, che è sulla terra per comprare regali alle sue sei sorelle stelle. Alla fine, Maya vola in cielo, con i regali e i guanti regalati da Mary Poppins.
Ma appena cambia il vento, Mary Poppins vola in cielo con il suo ombrello, non saluta i bambini ma lascia a ognuno un ricordo di sé.
 
La frase più ripetuta da Mary è "non giudicare le cose dal loro aspetto", e deve essere da monito per ciascuno di noi, per non cadere nei facili pregiudizi.
 
Tante sono le differenze tra libro e film, per questo vi consiglio di leggerlo, anche per trovare quella che si può definire una perla di saggezza, da parte di un animale non proprio "domestico" anzi, spesso viene associato a tentazione e avvenimenti negativi, e forse proprio per questo le sue parole risultano ancora più efficaci: un serpente.
Nel decimo capitolo, intitolato “Luna Piena“, Mary Poppins, Jane e Michael si trovano all’interno dello zoo per festeggiare il compleanno di Mary Poppins. È in questa occasione che appare il Cobra Reale, che nel racconto prende il posto del Leone, diventando così il re degli animali.
Il Cobra Reale, appare saggio e buono e proferisce le seguenti parole:
“(…) Può essere che mangiare ed essere mangiati siano la stessa cosa, in fondo. La mia saggezza mi dice che probabilmente è così. Siamo tutti fatti della stessa materia, ricordatevi, noi della giungla, voi della città. Siamo composti della stessa sostanza – l’albero sopra di noi, la pietra sotto di noi, l’uccello, la bestia, la stella -, siamo tutti un’unica cosa, tutti ci muoviamo verso la medesima fine (…)”
 
Forse quello che non sapete è che Mary Poppins è il primo romanzo della serie di libri per ragazzi dedicata alla bambinaia magica, protagonista assieme a Jane, Michael John e Barbara Banks, i bambini che deve sorvegliare. La collana completa di romanzi è:
Mary Poppins
Mary Poppins ritorna
Mary Poppins apre la porta
Mary Poppins nel parco
Mary Poppins dalla A alla Z
Mary Poppins in cucina
Mary Poppins in Cherry Tree Lane
Mary Poppins e i vicini di casa
 
Buona lettura!

Rubrica a cura di: Ramona

Il nome della Rosa – Umberto Eco

Buon mercoledì! Oggi parliamo insieme di un altro grande classico, un romanzo del quale è impossibile non abbiate sentito parlare almeno una volta, anche perché è considerata la punta di diamante nel vasto bagaglio che ci ha regalato un vero e proprio pilastro della cultura italiana: Umberto Eco.
Il libro è
 
Il nome della Rosa
 
Il benedettino Adso da Melk ormai vecchio racconta le vicende di cui fu testimone nel novembre del 1327 in un grande monastero benedettino del Nord Italia dove giunse come segretario del dotto francescano Guglielmo da Baskerville, incaricato di una delicata missione diplomatica.
Dopo il loro arrivo, l'abbazia viene sconvolta da una serie di morti inspiegabili: prima il miniaturista Adelmo, poi il monaco Venanzio, quindi l'aiuto bibliotecario Berengario, il monaco erborista e il bibliotecario Malachia. Durante i sette giorni di permanenza all'abbazia Guglielmo conduce le ricerche attraverso colloqui, interrogatori e osservando il comportamento dei frati.
Ben presto comprende che i delitti muovono dalla biblioteca, la più grande della cristianità, costruita come un labirinto il cui accesso è noto solo al bibliotecario. Nella biblioteca esiste poi una sezione finis Afrìcae a tutti inaccessibile. Guglielmo e Adso riescono a penetrarvi e sciolgono il mistero.
 
Il nome della Rosa è un romanzo storico, pubblicato nel 1980, ed ha vinto il Premio Strega l'anno successivo. Ne sono stati tratti adattamenti per il cinema e la tv.
 
Umberto Eco in questo romanzo miscela molti registri, dal comune all'arcaico, e all'interno si trovano punti di riflessioni filosofiche e molte figure retoriche; Eco ricostruisce l’Italia medievale delle controversie religiose e degli scontri tra Papato e Impero, inserendo oltre a personaggi inventati, anche figure storiche, come l’imperatore Ludovico il Bavaro o fra Dolcino.
 
Non è certamente un libro semplicissimo da leggere, ma vale la pena fare un tentativo! 
Buona lettura!

Rubrica a cura di: Ramona