Dopo essere andato in onda su Rai 2, lo show di produzione italiana è arrivato su Netflix, dove dall’estate continua a rimanere nella classifica dei piĂą visti sulla piattaforma.
Dal 10 giugno le due stagioni da dodici episodi l’una, si sono trasferite da Rai Play a Netflix.
Molti hanno accostato MARE FUORI a GOMORRA, ma in realtà percorre strade molto diverse. Da tempo non si vedeva una storia ambientata in un carcere minorile del sud Italia, in uno di quegli istituti che lavorano tanto sulla rieducazione, ma sono comunque un covo di violenza, rivalità e angherie fra detenuti minorenni. Un disagio sociale che non sembra per nulla mutato rispetto a 30 anni fa, ai tempi dei famosi film di Marco Risi “Mery per sempre” e “Ragazzi fuori”. Qui c’è l’Istituto di Pena Minorile sull’isola di Nisida a Napoli, situato a picco sul mare. Quel mare che dà il titolo alla serie e rappresenta quella speranza di riscatto che tutti cercano.
Con brevi flashback, ogni episodio racconta il motivo dell’arresto dei vari ragazzi, ma soprattutto, guardare entrambe le stagioni permette di viverne l’evoluzione. Con molte story telling e un crescendo di colpi di scena che tengono alta l’attenzione per un’ora a episodio, MARE FUORI indaga l’adolescenza come nessun’altro prodotto televisivo ha fatto, mostrandoci le paure, le fragilità e l’umanità che si nasconde dietro alla rabbia di ragazzi cresciuti troppo in fretta. Il risultato è un racconto corale, che emoziona e commuove grazie a un cast di attori bravissimi, seppure sconosciuti al grande pubblico (salvo qualche eccezione).